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tenere la testa fino alla fine”.
Quindi un’equa distribuzione del
merito?
“A livello di squadra tutti hanno uguale
merito, anche chi smista la posta. E’ una
questione di creare un margine e mante-
nerlo. Quest’anno il direttore tecnico ha
iniziato a portare tutti i ragazzi del team e
in palestra per tre volte alla settimana. Alla
fine i pit-stop avevano dell’incredibile, ma
sapevamo già che gli altri avrebbero capito
e ci avrebbero raggiunto. Il gioco sta nel-
l’essere pronti anche per questo. Noi ci sia-
mo preparati anche a questa evenienza.
Che ne pensi della “doppietta italia-
na” col titolo di Balzan in GT?
“E’ stata una bella sorpresa perché della sua
vittoria sono venuto a conoscenza solo alla
premiazione. Un titolo molto meritato da
parte di Balzan. Mi fa piacere per lui e sono
convinto che questo risultato negli Stati
Uniti gli aprirà molte porte”.
Passiamo all’annosa questione della
coabitazione con le LMP2 nel nuovo
campionatoUSCC: com’è lasituazione?
“Veramente incerta. Sono emersi numeri
di ogni genere sia dal punto di vista dei
costi sia delle simulazioni. Non c’è alcun
senso logico né come prestazione né come
spesa, ed è una situazione abbastanza fru-
strante. Ho appena finito di tracciare un
report di due colonne. Una comprende le
cose che saremo costretti a comprare per
via delle nuove regole, l’altra le normali
componenti da cambiare e le revisioni da
sostenere prima di presentarci ai test di
Daytona. Il totale della prima, con oltre 20
voci, supera i 500.000 dollari, mentre la
seconda è lunga la metà e arriva a
100.000…”.
Ma non pensi che per puntare in alto
il campionato avesse comunque
bisogno di auto più veloci?
“Sì, ma per quello sarebbe stato più sen-
sato fare direttamente un’auto nuova, su
misura. Invece, così si sta intervenendo
su una piattaforma sviluppata anni fa,
aumentando potenze e carico aerodina-
mico, oltre ai costi, e pretendendo che
tutto funzioni. Il tutto per allineare le pre-
stazioni a quelle di pochissime altre mac-
chine, le LMP2, sulle quali si dovranno
fare degli interventi praticamente nulli.
Sarebbe stato molto meglio obbligare tut-
ti a prendere i DP, magari dando degli
incentivi alle squadre che avevano le bar-
chette”.
Se ti metti nei panni degli organiz-
zatori vedi un senso generale?
“Diciamo che se mi metto nei loro panni
il senso lo vedo, ma stanno partendo da
una percezione secondo me infondata.
Quella che così facendo arriveranno molte
macchine LMP2 dall’Europa, ed è una
percezione che li sta portando fuori stra-
da. Per il resto hanno fatto un buon lavoro,
hanno mantenuto vive classi importanti
come la GT Daytona, anche se forse mi
sarei limitato a tre classi in totale, Proto-
tipi, GTE e GTD”.
Per il 2014 arriverà la seconda vet-
tura del team SunTrust?
“La dimensione del nostro team è quella
delle due vetture. Le abbiamo pronte, ma
non siamo riusciti a schierarle nel 2013.
Per l’anno prossimo siamo vicinissimi ed
è sicuramente qualcosa in cui vogliamo
riuscire in futuro”.
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