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FORMULA 1
MAX CHILTON
Il problema, da rookie, è stato anche affron-
tare tracciati sconosciuti. «Otto circuiti non
li conoscevo affatto: Australia, Cina, Cana-
da, Giappone, Corea, India e ora Usa e Bra-
sile. Si è trattato davvero di imparare. In
questo caso non è facile dover cedere lamac-
china nelle libere, come mi è capitato con
Rodolfo Gonzalez, perché tutto quello che
vuoi è fare più chilometri possibile. Però, se
è un circuito che conosco non mi disturba, e
infatti in alcune occasioni quando Rodolfo
ha disputato le libere, ho dato il meglio in
qualifica. Ora però, dovrò passare la mano
anche il venerdì del Brasile, una situazione
più complicata perché non conosco affatto il
tracciato. In questo senso Suzuka fino ad ora
è stato il tracciato più insidioso, lì il primo
settore è davvero impegnativo. Però, ho fini-
to con il disputare la mia migliore qualifica,
cosa che mi ha dato molta fiducia, lo consi-
dero il momento migliore della mia annata.
Subito dopo ci metto le gare a Singapore e in
India, ma chissà che Austin e San Paolo non
vadano ancora meglio».
Il momento peggiore, invece, è arrivato pro-
prio nella corsa di casa: «Sì, a Silverstone.
Volevo spaccare tutto in quella gara, ma ho
toppato in qualifica. In realtà la gara non è
stata proprio orrenda, ma speravo di fare
meglio davanti al mio pubblico. Ora l’obiet-
tivo per il resto della stagione è continuare la
strisciadi arrivi portati a termineemigliorare
il mio ritmo. E’ vero, ho battuto il mio com-
pagno Jules Bianchi solo una volta in quali-
fica, ma in gara ci sono riuscito spesso, alme-
no tre volte dopo l’estate. Si tratta davvero di
accumulare chilometri ed esperienza».
Per qualcuno è proprio questo uno dei pro-
blemi della F.1 di oggi: molti piloti – e il
prossimo caso potrebbe essere quello di
Daniil Kvyat – arrivano nel Circus senza
una adeguata preparazione. «Io ci sono
arrivato pronto – insiste Max – ma non è
stato comunque banale farci l’abitudine.
Dopo la pausa ho iniziato a sentirmi più a
mio agio e la macchina ha guadagnato in
bilanciamento, così sono riuscito a dimo-
strare meglio quello che valgo. Anche in
India, nonostante la brutta qualifica, sono
riuscito a produrre la mia miglior corsa.
Alla fine si tratta di far girare bene le cose
in un ambiente molto competitivo».
Il 2014, al momento, è ancora nascosto die-
tro un punto interrogativo. «E’ probabile
che resti alla Marussia, ma prima devo
essere sicuro di rinnovare il contratto. Il
team ha un buon potenziale, ma è fonda-
mentale che arriviamo prima della Cater-
hamnella classifica costruttori, perché quel
montepremi vale una grossa percentuale
del nostro budget. Se ce la faremo potremo
mettere insieme una macchina migliore
l’anno prossimo, con una chance di iniziare
il 2014 alla grande».
Nella prossima stagione sarà importante
anche… la dieta. Con in nuovi regolementi
che modificano il capitolo pesi, i piloti di
statura più alta potrebbero avere qualche
problema. «Mi piacciono i dolci – ammette
Max – devo stare attento a non mangiare
troppe schifezze durante il giorno. In un
certo senso sono un privilegiato, perché
anche se sono abbastanza alto (182 cm,
ndr) sono anche abbastanza leggero. Detto
questo, l’anno prossimo dovrò perdere
almeno un paio di chiletti. Mannaggia!».
Dichiarazioni tratte da Formula1.com
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