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FORMULA 1
PAUL HEMBERY
te non possiamo esagerare e ritrovarci sen-
za nessun grip. Sarà un equilibrio delicato.
Molto del lavoro sarà fatto negli ultimi due
test nel Bahrain, prima di arrivare a Mel-
bourne. Quindi selezioneremo una serie di
mescole, perché dovremo classificarle, e
quello sarà un lavoro complesso. Possiamo
sceglierne solo quattro, che dovranno adat-
tarsi a 20 o anche più tracciati. E’ davvero
un lavoro che ha dell’artistico… Prendete
ad esempio le ultime due gare: in India
abbiamo sofferto con le soft, mentre in Abu
Dhabi ci sono stati meno problemi. Con
cinque mescole si otterrebbe un miglior
compromesso, ma in fondo le condizioni
sono uguali per tutti».
I teamvi forniscono sufficienti infor-
mazioni? Le nuove vetture saranno
pronte solo a gennaio, e solo allora
potrete capire se quello che avete fat-
to funziona. Non è un po’ tardi?
«Faremo un sondaggio con i teamper capi-
re come loro ritengono che le macchine si
comporteranno, ed è chiaro che lo sviluppo
sarà abbastanza rapido. Però è chiaro che a
questo stadio dei lavori i teamnon vogliono
trasmetterci nessuna informazione, questo
è un ambiente molto competitivo e non
vogliono rischiare nulla. Così abbiamo ela-
borato il peggior scenario possibile basan-
doci sui dati che abbiamo, e lavoreremo su
quello. Dovremo essere molto prudenti in
quello che facciamo».
Qual è questo peggior scenario pos-
sibile?
«Be’, era solo un modo di dire! Intendevo
spiegare che considereremo la velocità più
alta, le sollecitazioni maggiori, il maggior
carico aerodinamico sia all’anteriore sia al
posteriore. Dobbiamo creare un modello di
macchinamettendo insieme i dati che ci ven-
gono da tutti i team, una monoposto che in
realtà non esiste, fittizia, che però rappre-
senta il peggior scenario in base ai parametri
che citavo prima. Con il cambio dei regola-
menti i team impareranno passo dopo passo
in che direzione stanno andando, e noi
dovremo avere da loro indicazioni molto in
fretta dello stato del lavoro. Chiederemo che
ci tengano informati in continuazione
durante la stagione. Nella pre-season nessu-
no ti dice mai troppe cose, ma una volta che
inizieranno le gare saremo molto chiari a
proposito di quello che ci servirà per evitare
di ripetere gli errori dei questa stagione».
Ci sarannodue sessioni di test inPae-
si caldi. Questo vi aiuterà?
«Oh sì, e credo che i team abbiano spinto
per farli là in previsione dei cambiamenti
regolamentari, soprattutto per quanto
riguarda il comparto elettrico. Per noi pro-
vare su una pista come quella del Bahrain,
che è molto abrasiva e molto calda, sarà
sicuramente un bene, e un miglioramento
rispetto a Barcellona, dove nelle scorse due
stagioni trovavamo temperature di dieci
gradi sopra lo zero. Solo quando siamo arri-
vati in Cina e nel Bahrain ci siamo resi con-
to di come stavano veramente le cose: sta-
volta lo capiremo con un mese almeno di
anticipo. Siamo molto a favore di questo
cambio di destinazione per i test».
Quali saranno i cambiamenti più
significativi da parte vostra nel 2014?
«In realtà è l’insieme delle cose che conta.
Nuovi materiali, nuove mescole, saranno
molti i cambiamenti. Ci saranno delle
somiglianze nel profilo e nella forma degli
pneumatici, che probabilmente saranno
più simili a quelli che abbiamo usato nella
seconda parte della stagione».
Possibilità che tutti siano contenti,
l’anno prossimo?...
«Sarebbe come trovare la quadratura del
cerchio! Si tratterà comunque di una sta-
gione affascinante, con nuove tecnologie
all’opera, e come tutti non vediamo l’ora di
scoprirle».
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