Italiaracing.net Magazine - page 83

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Marco Cortesi
Ventidue anni. Pochi per essere un
pilota di vertice in Nationwide
Series, per correre in Sprint Cup, per
essere già un veterano della 500
Miglia di Daytona, vinta nel 2011.
Pochi soprattutto per dover affianca-
re la carriera ad una malattia come
la sclerosi multipla, nel nome della
passione. Certo, c’è da ammetterlo, il
talento e la determinazione con l’età
non hanno nulla a che fare. Nato a
Knoxville in Tennesse, Trevor Bayne
ha trovato sulla sua strada il più dif-
ficile avversario possibile, la propria
salute. Già poco dopo il trionfo della
grande gara in Florida, era stato
costretto a mollare il colpo per guai
di natura fisica, nausea, affaticamen-
to e problemi alla vista che furono
attribuiti al morso di un insetto. Uno
stop che, arrivato al momento sba-
gliato, gli ha fatto perdere il treno per
un posto al RoushRacing, andato poi
all’amico-rivale Ricky Stenhouse Jr.
Da lì, una carriera comunque di alto
livello in Nationwide Series e molte
apparizioni di qualità nella categoria
maggiore, in attesa di un nuovo
posto libero in un top-team. Bayne,
il bravo ragazzo che ringrazia Dio e
cita i versi della bibbia su Twitter,
non ha per ora sintomi. Dopo un lun-
go periodo di sospetti e di esami con-
tinui, è arrivata una conferma basata
solo sugli esami. Sposatosi di recente
con la fidanzata Ashton, Bayne ha
affrontato anche il suo primo tria-
thlon, classificandosi 38° su 400. La
sclerosi multipla è una malattia che
può avere gli andamenti più dispara-
ti e, anche se non curabile, con un po’
di fortuna potrà permettergli di rag-
giungere nuove vittorie. Per il 2014,
Trevor non ha dubbi, continuerà a
fare ciò che sa fare meglio, correre, i
medici hanno già dato l’OK. Con un
occhio alla sorellina Sarah, già affet-
ta dalla stessa patologia. Per il futuro
a lungo termine c’è tempo.
Non è la prima volta che un pilota
NASCAR corre nonostante la dia-
gnosi di sclerosi multipla. Con 54
gare in carriera, la pilotessa Kelly
Sutton aveva portato in pista anche i
colori di uno dei medicinali associati
alla cura. Purtroppo, la sua storia da
corsa non è finita nel migliore dei
modi. Messa fuori per diverso tempo
da un incidente in Kentucky, aveva
perso le possibilità di racimolare il
budget necessario. Poi, a inizio 2013,
il terribile schianto inmoto nel quale
è deceduto il suo compagno e in cui
è rimasta seriamente ferita. Dopo
mesi di riabilitazione, insegue nuo-
vamente il sogno di una vita norma-
le.
L’ALTRA CORSA
Il giovane talento americano, vincitore a Daytona nel 2011, si è visto diagnosticare
un primo stadio di sclerosi multipla. Per fortuna, ancora nessun effetto, e così potrebbe
essere per sempre come ci auguriamo, e intanto per il 2014 sta cercando un volante
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