22
WEC
GARA AD AL SAKHIR
Filippo Zanier
In casa Toyota, la 6 Ore del Bahrain era una
sorta di ultima spiaggia. L'idea di rientrare
a fine stagione alla sede della TMG a Colo-
nia con la mezza vittoria del Fuji come uni-
co successo da celebrare era semplicemen-
te impensabile, non un dramma da haraki-
ri, certo, ma comunque un disonore per la
dirigenza giapponese impersonata dal
teammanager Yoshiaki Kinoshita. Per que-
sto, all'interno del team tutti avevano cari-
cato la gara di Sakhir di significati partico-
lari, e quando Sébastien Buemi è passato
per primo sotto la bandiera scacchi l'intero
staff ha tirato un grosso sospiro di sollievo.
Il pilota svizzero ha provato a spaventare
tutti, lamentandosi di fastidiose vibrazioni
al posteriore appena salito in macchina per
l'ultimo stint, ma dal box lo hanno subito
rassicurato e la TS030 è arrivata a fine gara
senza problemi, regalando all'ex pilota Red
Bull, a Stéphane Sarrazin ed Anthony
Davidson il primo, meritato trionfo della
stagione.
Un successo che di certo non cambia le
gerarchie del campionato, che ha visto l'Au-
di uscire nettamente vincitrice dal confron-
to, ma che almeno conforta Toyota che
finalmente è riuscita a dimostrare il poten-
ziale della propria coupé. La TS030 era
sembrata decisamente più competitiva non
appena aveva potuto contare sul nuovo kit
ad alto carico introdotto da Interlagos in
poi, ma fino a sabato scorso non era mai
riuscita a concretizzare quel potenziale in
gara. Questa volta invece tutto è andato per
il verso giusto, con un vero e proprio domi-
nio in qualifica che durante la corsa si è tra-
mutato in un vantaggio di performance
meno impressionante, ma costante.
AUDI SOFFRE IL CALDO
FASSLER DELUDE
Le Audi R18, in difficoltà con le gomme nel-
le prove cronometrate, sono infatti andate
moltomeglio con le temperature più fredde
della gara, svolta per gran parte sotto le luci
artificiali, ma sono sempre sembrate leg-
germente in affanno rispetto alle Toyota. Se
poi anche ci fosse stata una chance, a but-
tarla al vento ci ha pensato Marcel Fassler
facendosi comminare un drive-through per
aver sorpassato una vettura GT in regime
di bandiere gialle, ennesimo errore di una
stagione poco convincente per lo svizzero.
Pareggio tra i duemarchi, invece, per quan-
to riguarda i ritiri: se i giapponesi hanno
dovuto vedere AlexanderWurz parcheggia-
re a bordo pista al 57° giro per un guasto al
motore innescato da una perdita d'olio,
anche gli uomini di Ingolstadt hanno dovu-
to assistere al ritiro di Loic Duval alla tor-
nata 93, anche in questo caso per un pro-
blema al motore. A consolare Wolfgang
Ullrich e i suoi il fatto che quello del
Bahrain sia stato il primo ritiro per cause
tecniche della R18 in 23 gare disputate nel-
le sue varie declinazioni.
E ORA SI ASPETTA
L’ARRIVO DELLA PORSCHE
E ora? Ora tutti pensano al 2014: c'è infatti
da respingere l'attacco della Porsche, che è
già in pista da tempo, ma ha dovuto ritar-
dare i propri piani dopo che un incendio nel
corso di un test al Paul Ricard ha seriamen-
te danneggiato l'unico telaio disponibile.
Audi ha dichiarato per bocca di Ullrich che
il nuovo prototipo ha già girato in due
diverse occasioni, e così i più indietro sem-
brano di nuovo gli uomini di Toyota. Il DT
Pascal Vasselon ha detto che la TS040 (così
si chiamerà) non si vedrà prima di fine gen-
naio, ma che facendo tesoro degli errori di
quest'anno sarà equipaggiata con unmoto-
re elettrico anche all'anteriore, per diven-
tare all'occorrenza una 4WD proprio come
l'Audi.
OAK IRIDATA
MA G-DRIVE…
La gara del Bahrain ha messo la parola fine
anche sulla LMP2, categoria che si è rivela-
ta combattutissima. Alla fine il titolo è stato
un affare in casa Morgan-Oak Racing, con
Bertrand Baguette, Martin Plowman e
Ricardo Gonzalez che con il quarto posto
sono riusciti a tenere alle spalle Alex Brun-
dle, Olivier Pla e David Heinemeier Han-
sson, secondi al traguardo e a conquistare
il titolo. I neo-iridati devono comunque
dire grazie al loro successo a quanto fatto
alla 24 Ore di Le Mans, che vale doppio ai
fini del punteggio, perché nel finale di sta-
gione le loro performance sono state messe
in ombra dalle prestazioni del team G-Dri-
ve, che con John Martin, Roman Rusinov e
Mike Conway si è aggiudicato quattro delle
ultime cinque gare. Non è bastato, ma la
velocità mostrata è valsa a Conway la chia-
mata come pilota tester/riserva della Toyo-
ta per la stagione 2014. Gran gara anche per
il team Pecom, in testa nelle prime ore e
protagonista con Nicolas Minassian, Luis
Perez-Companc e Pierre Kaffer. Proprio
quest'ultimo è finito fuori pista nelle fasi
finali per un problema ai freni, impattando
le barriere con il posteriore e rientrando in
pista molto attardato dopo una lunga sosta
ai box.
Ritiro per l’Audi campione
di McNish-Kristensen-Duval