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“Secondomene è stato fattounproblemapiù
grossodi quanto sia in realtà. Alla fine, il con-
trollo di trazione ce l’hanno tutti, quello che
viene aggiunto è il controllo di sbandata e si
tratta più di un dispositivo di sicurezza. Il
punto è non farlo entrare in funzione perché
ti rallenta. Non è un sistema che ti fa andare
più forte. Può magari salvarti dal rischio di
andare a muro. Pagando così tanto in rettili-
neo, è giusto per noi recuperare sulle curve,
ma lo facciamo con l’aerodinamica, l’assetto
e la scocca. Il DSC non fa la differenza sulla
performance”.
Mai come quest’anno sei passata da
unacategoriaall’altra, incluso il trofeo
Mégane. Non ti capita mai di perdere
la bussola?
“Ho iniziato a farlo già nel 2010, lamia prima
stagione completanelmondodelle corse, con
GT e Superstars. Poi, dopo la stagione 2011
solo in Superstars ho ripreso a fare su e giù e
devo dire che, con qualche anno in più di
esperienza, cambiare tipologia di auto non
mi creanessunissimoproblema. E’ questione
di prenderci la mano. Anzi, per diventare
professionista è indispensabile saper guidare
diversi tipi di auto. Ora la gente si stupisce di
come mi adatti in fretta ed è la conferma che
il ragionamento funziona. E’ unelementoche
fa parte del lavoro e continuerò a farlo, dato
che di energia ne ho molta!”
Come stai affrontando l’inverno?
Sarai in pista ancora?
“Non ho altri test in programma al momento
in quanto stiamo ancora definendo il pro-
gramma 2014. Appena verrà presa una deci-
sione si partirà con la preparazione specifica.
A parte la ricerca di sponsor pura e semplice,
al momento sono impegnata nel curare le
relazioni con la stampa e preparare il mate-
riale promozionale necessario. Ho anche
organizzato due eventi in cui ho portato i
giornalisti conme inmacchina. E’ un’attività
che serve a valorizzare i risultati dell’anno
facendo vivere in prima persona agli altri
quello che fai nel weekend di gara”.
con la Megane
della Oregon a Mosca
Michela
vincitrice a Imola
nel GT Italia
