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2014 sarà impegnativo da tutti i punti di
vista, e non voglio lasciare nulla al caso".
Finora in monoposto avevi gareg-
giato soltanto con la Prema, ora pas-
si a Draco che è un altro team con
staff quasi completamente italiano.
Ha avuto un peso la nazionalità nel-
la scelta della squadra per il 2014,
magari cercando l'atmosfera giu-
sta?
"Sinceramente no. Abbiamo già concor-
dato che in Draco lavoreremo parlando
inglese, per cui la lingua e la nazionalità
non hanno avuto alcun peso nella nostra
scelta. Credo che se un pilota vuole fare il
professionista non possa porsi di questi
problemi e debba essere pronto a lavorare
con il team che ritiene migliore per la pro-
pria carriera, indipendentemente dalla
provenienza".
Parliamo della tua carriera fino ad
oggi. Tredici vittorie, otto arrivi a
podio e undici pole nelle ultime due
stagioni sono un bottino impressio-
nante, ma che non è bastato a vince-
re un campionato visto che sia in
F.Abarth nel 2012 che in F.Renault
ALPS l'anno scorso hai chiuso
secondo. C'è qualcosa che ti rimpro-
veri?
"Per quanto riguarda l'Abarth due anni fa
la lettura è molto semplice. Credo di aver
collezionato sei o sette ritiri dovuti a miei
errori, e visto che ho perso il campionato
per una manciata di punti sarebbe bastato
arrivare al traguardo in una o due occasio-
ni in più per portare a casa il titolo. Non
posso che prendermela con me stesso, ma
è stata una lezione utile. Diverso il discor-
so per la F. Renault: nella prima metà del-
la stagione ho sofferto abbastanza l'adat-
tamento alle gomme Michelin, che sono
molto diverse dalle Kumho che ho usato
fino al 2012. Le gomme della F.Abarth
infatti erano durissime, e per portarle in
temperatura bisognava maltrattarle con
una guida sempre al limite, quasi rallisti-
ca. Le Michelin montate sulla F.Renault
invece sono molto morbide, e per trarne il
meglio bisogna adottare uno stile molto
pulito. Inizialmente non sono riuscito a
farlo, e così ho perso qualche punto di
troppo".
La F.Renault 2.0 è un campionato
estremamente competitivo di suo,
ma l'anno scorso nell'ALPS per te la
situazione era ancora più delicata,
visto che i rivali più pericolosi li ave-
vi in casa. Come si vive una situazio-
ne del genere?
"Si tende sempre a dire che il compagno
di squadra è il primo avversario da batte-
re, enfatizzando il lato della rivalità, ma
non è l'unico aspetto da considerare. In
realtà quando si hanno compagni velocis-
simi come è capitato a me, si finisce per
imparare moltissimo l'uno dall'altro. Tra
me, Fuoco e Bonifacio ad esempio, c'era
uno scambio totale dei dati, ed è un gran-
dissimo vantaggio. Non avete idea di
quante volte un pilota vorrebbe vedere la
telemetria di un avversario che va più for-
te in una certa curva per capire come fa;
beh potete immaginare che tra noi com-
pagni di squadra era un problema di facile
soluzione. Credo che sarà difficile che
un'altra stagione mi insegni tanto quanto
il 2013, è stato davvero un anno straordi-
nario da quel punto di vista".
Hai gareggiato per un team che ave-
va un legame strettissimo con Fer-
rari Driver Academy, anche se non
indirizzato direttamente a te. Ne hai
beneficiato in qualche modo?
"Fuori dalla macchina direi di sì, perché il
metodo di lavoro introdotto da FDA è sta-
to esteso a tutti i piloti della Prema, por-
tandoci ad utilizzare una metodologia più
efficace, derivata dalla F.1, per fasi chiave
come i briefing, la stesura dei report e
l'analisi dei dati. Credo che se Draco è sta-
ta impressionata dal mio approccio nei
test, sia stato anche grazie a quello che ho
imparato con gli uomini Ferrari".
Ci dici un pregio del Ghiotto pilota e
un difetto che ancora devi corregge-
re.
"Un pregio credo che sia il sangue freddo.
Non è facile smuovermi durante un wee-
kend di gara, anche nelle situazioni più
complicate non perdo la concentrazione e
credo sia una bella dote quando si corre
ad alti livelli. Per quanto riguarda i difetti,
ho lavorato davvero sodo per eliminare
quelli che avevo fino ad oggi, ma sono cer-
to che l'esperienza in Renault 3.5 ne por-
terà alla luce di nuovi".
Obiettivi realistici per il 2014?
"So che non sarà un anno facile, che ci sarà
moltissimo da imparare un weekend dopo
l'altro. Detto questo, nei test di Alcaniz io,
Gasly e Rowland, i piloti con cui combat-
tevo nella Eurocup Renault e che si sono
piazzati al primo e secondo posto, siamo
stati quasi sempre nello stesso decimo di
secondo, per cui l'obiettivo che mi pongo
è riuscire a lottare alla pari con loro. Vor-
rebbe dire contendersi il titolo riservato ai
rookie, quindi sarebbe già un ottimo risul-
tato".
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