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WEC
24 ORE DI LE MANS
“Non nascondiamocelo: siamo estremamen-
te delusi, eravamo venuti per vincere.” Non
usa mezzi termini Pascal Vasselon, il diretto-
re tecnico della Toyota, alla fine di una gara
in cui la Casa giapponese ha accarezzato da
vicino il sogno di battere l’Audi e di conse-
guire l’agognato primo successo nella Sarthe.
Per 14 ore, il team giapponese ci ha creduto,
dominando caparbiamente con la #7 di Alex
Wurz, Stéphane Sarrazin e Kazuki Nakajima,
che aveva brillantemente centrato la pole
position. I sogni, si sa, muoiono all’alba e
purtroppo così è stato per la TS040, rimasta
ammutolita e fumante sul tracciato, con un
principio d’incendio. “Problema nel cablag-
gio elettrico”, questa la motivazione ufficiale
del ritiro, che dovrà ora essere debitamente
analizzato dai tecnici, in attesa di capire se si
è trattato di un volgare inconveniente da
elettrauto o se è da addebitare al sistema ibri-
do estremo adottato dalla Toyota. Un KO
comunque spietato perché certamente la
Toyota, dopo il brillante avvio di stagione con
le vittorie a Silverstone e Spa, aveva dimo-
strato di aver qualcosina in più anche nella
gara più lunga dell’anno.
Purtroppo, l’altra vettura del team, quella di
Nicolas Lapierre, Sébastien Buemi e Antho-
ny Davidson, non ha potuto raccogliere il
testimone, visto il tempo perso nell’inciden-
te a quattro sotto il diluvio alla seconda ora
mentre alla guida vi era il francese. Giunta
terza e comunque sul podio, salva l’onore
della Casa giapponese e, soprattutto, grazie
ai punti pesanti, il primo posto nella classifi-
ca del Mondiale. “Ora il nostro obiettivo è
vincere il WEC”, ammetteva Buemi dopo la
gara. “Ironia della sorte”, commenta Lapier-
re, “nonostante l’entità della riparazione
subita (costata peraltro soltanto 9 giri, per
via della lunghissima neutralizzazione), la
macchina, dopo, è andata come un orolo-
gio...” Un fatto che non fa che aumentare i
rimpianti nel clan nipponico, anche strategi-
ci e di impostazione nella progettazione del-
la TS040, vettura sulla quale non è facile
effettuare riparazioni in tempi brevi come
capita all’Audi per esempio. Poi, tre vetture
sono meglio di due, come Audi insegna, e la
Toyota ne ebbe già la prova lo scorso anno.
“Forse è venuto il momento di cominciare a
considerare la possibilità di schierare tre
macchine”, azzardava davanti alle telecame-
re Hugues De Chaunac...
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