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FORMULA 1
LA CRISI
Stefano Semeraro
Così come è adesso, la F.1 non piace a
nessuno. Non ai costruttori, che vor-
rebbero fare investimenti a colpo sicu-
ro per garantirsi un ritorno di immagi-
ne e di vendita sicuri. Non ai team indi-
pendenti – vedi la telenovela Caterham
–, che ad ogni gara rischiano di dover
portare i libri in tribunale invece che le
macchine nei garage. Non ai piloti, alle
prese con diavolerie tecniche (Mgu-K,
Kers, Ers e via siglando) che rendono
la guida più simile ad un esame di inge-
gneria che ad una gara. E neppure agli
spettatori, che la stanno abbandonan-
do, incapaci di comprenderne le logi-
che e le dinamiche, costretti a seguire
gare magari più ricche di sorpassi
rispetto a quelle di qualche stagione fa,
ma anche ingarbugliatissime, decise
da accrocchi tecnologici posticci e
innaturali anche per un mondo così
sofisticato. E nelle quali il ruolo dei
piloti è sempre più marginale, tranne
che quando si tratta di portare valigie
piene di dollaroni ai team in crisi di
liquidità...
CROLLO DEGLI ASCOLTI
FOLLIE DEGLI INGEGNERI
E' dall'inizio della stagione 2014 che le
TV, che spendono milioni fitti per assi-
curarsi i diritti di uno show sempre
meno comprensibile e convincente,
piangono miseria. Il GP di Monaco, in
teoria uno degli appuntamenti clou
della stagione, come ha ricordato il
Corriere della Sera è stato una Capo-
retto degli ascolti. Rispetto al 2013
Canal + in Francia ha perso il 30,6 %
degli spettatori, Sky Italia il 54,7, La
Rai il 32,2, Antena 3 (Spagna, a paga-
mento) il 26,3, Tv3 (Spagna, pubblica)
il 25,8. Persino in Germania, una
nazione che dovrebbe beneficiare del-
l'effetto Mercedes-Rosberg-Hamilton,
l'emorragia fra canali satellitari e in
chiaro si aggira attorno al 40 %. L'ulti-
mo grido di allarme lo ha lanciato Luca
di Montezemolo: con una lettera mol-
to formale indirizzata a Bernie Eccle-
stone e a Donald McKenzie (boss del
fondo di investimento CVC che possie-
de la maggioranza delle azioni della
F.1), il Presidente della Ferrari ha chie-
sto che venga un organizzato un
“brainstorming”, cioè una riunione per
partorire idee che salvino il Circus dal-
la “svolta sbagliata” che ha preso negli
ultimi anni. I convocati sono tanti: i
team, i piloti, ma anche aziende come
Google e Apple e i responsabili dei
social network. Lo scopo è quello di
rilanciare un «prodotto», la F.1, che è
sempre vissuto sull'evoluzione tecno-
logica ad alto livello, e deve continua-
re a farlo, ma a costi «accettabili», ma
soprattutto non dimenticarsi che è lo
«show», alla fine, che fa girare il suo
mondo. Non le idee più o meno genia-
li o strampalate degli ingegneri e di chi
cura i regolamenti. Facile commentare
che con una Rossa vincente, e non
costretta ad inseguire in affanno come
negli ultimi 5-7 anni, a Maranello for-
1...,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39 41,42,43,44,45,46,47,48,49,50,...76
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