Italiaracing.net Magazine - page 64

RENAULT 3.5
DEREK WALTERS
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La prima cosa che colpisce della Racing
Steps Foundationè chenasce dalla volon-
tàedallapassionedi unprivato, l'impren-
ditoreGrahamSharp. Come è nato il pro-
getto, e come vi si è trovato coinvolto?
"È successo in modo molto diretto. Era il 2007,
mi stavo occupando della mia azienda, la Wor-
ldsport Management, quando Mr. Sharp mi ha
contattato spiegandomi la sua idea. Supportare
un certo numero di piloti britannici nel loro per-
corso verso il professionismo era una prospetti-
va fantastica,ma inquelmomento non c'era nul-
la più di un'idea. Intorno ad essa c'era da svilup-
pare un modello, delle metodologie, ed è stata
questa la sfida che ho accettato. Abbiamo inizia-
to con Oliver Turvey nella F.3 britannica nel
2008, e poi ci siamo estesi nella F.Renault UK e
nel mondo del karting grazie a un accordo con la
Zip Kart, per coprire al massimo il percorso pro-
pedeutico dei ragazzi".
Trovare un filantropo che decida di met-
tere a disposizione somme così ingenti
perdareadeigiovaniunfuturonelmotor-
sportnonècosada tutti i giorni.Doposet-
te anni di collaborazione si è fatto un'idea
delle motivazioni che spingono Graham
Sharp?
"Credo che sia principalmente una grande voglia
di ridare qualcosa indietrodopo avere avutodav-
vero molto dalla vita. Mr. Sharp ha grandissime
risorse, e parte di esse vengono destinate trami-
te un'altra fondazione a opere benefiche che non
hanno nulla a che fare col motorsport. D'altra
parte,però,haancheunapassionesconfinataper
le macchine da corsa. Tanto per darvi un'idea, fa
parte dei 375 fortunati che possiedono una
McLaren P1 e corre regolarmente con i kart, ha
all'attivo più di una partecipazione alla 24 Ore di
Kart di Dubai. Quindi credo che la Racing Steps
Foundationgli diamododi donare qualcosa a un
mondo che ama profondamente".
Le vetture che corrono con i colori RSF
generalmente non hanno nessuna spon-
sorizzazione. Significa che Mr. Sharp
copre la cifra necessaria fino all'ultimo
centesimo?
"Assolutamente. Èqualcosa cheha a che fare con
la necessità di libertà decisionale assoluta che si
deve avere quando si gestisce unprogettodi que-
sto genere. Non avendo supporti esterni, siamo
sicuri di non dovere subire intromissioni su scel-
te che potrebbero rivelarsi fondamentali per il
futuro dei nostri piloti".
Qual è il criterio con cui scegliete i piloti,
oltre ovviamente al talento? Quanto deve
essere "grave" l'assenza di budget perché
la fondazione intervenga con il proprio
supporto?
"Tendiamo a ignorare piloti che abbiano budget
ancheparziali, perchénellamaggior partedei casi,
con un piccolo sforzo in più riescono a coprire
quello chemanca e inpratica a farcela da soli. Pre-
feriamo quindi concentrare i nostri sforzi su pilo-
ti a cui mancano completamente le risorse, o che
hanno budget lontanissimi da quelli necessari per
i campionati che meriterebbero. In pratica quelli
che senza di noi smetterebbero di correre. A quel
punto, il programma che impostiamo per loro è
talmente complesso che non abbiamo altra scelta
che finanziarlo in toto. Si parladi allenamento fisi-
co, mentale, tecnico, sessioni al simulatore, tutto
quello che serve".
In World Series Renault avete ormai un
solidorapportoconlaFortec,comesceglie-
te le squadre con cui collaborare?
"Ovviamente devono avere un pedigree che ci
garantisca pieno affidamento, ma non basta,
vogliamoanchegaranziesullostafftecnico.InFor-
tec, ad esempio, quest'anno prima di affidargli
Rowland ci siamo assicurati che il suo ingegnere
fosse Stuart King, lo stesso che nelle scorse stagio-
nihalavoratoconVandoorneeFrijns.Incasocon-
trario non avremmo firmato. Essendo noi a por-
tare il budget, pretendiamo di avere voce in capi-
tolo".
Qual è il rapporto con le autorità sportive
inglesi? Il vostro lavoro sta offuscando un
po' quello della MSA...
"Per un certo periodo abbiamo anche pensato di
collaborare, ma l'idea ci è passata in fretta quan-
do ci siamo resi conto che questo avrebbe inevita-
bilmente portato a ingerenze di tipo politico nel
nostrolavoro.Nonsitrattadiunacriticaodiun'ac-
cusa, è semplicemente così che vanno le cose nel
mondo, non credo sarebbe diverso in Italia. Alla
fine, come per gli sponsor, abbiamo optato per
un'indipendenza assoluta, in modo da poter con-
durre le operazioni come preferiamo. I rapporti
però sono ottimi, finanziamo iniziative, organiz-
ziamo insiemea lorodei seminari chehannogran-
desuccesso,c'èunatteggiamentopositivo.Lastes-
Tra gli ultimi arrivati in formula,
Ben Barnicoat che partecipa
alla F.Renault ALPS e NEC
Barnicoat sul podio di Spa
del Renault ALPS
1...,54,55,56,57,58,59,60,61,62,63 65,66,67,68,69,70,71,72,73,74,...76
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