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L’INGRESSO NELLO
JUNIOR RED BULL
Marko lo ha inserito nel programma Junior
e nel 2008 ha corso con SG Formula nella
Eurocup Renault e nel Renault WEC. L’anna-
ta è stata indimenticabile. Campione del
WEC, nell’europeo dopo 6 vittorie e 5 pole ha
perso il titolo all’ultimissima gara a Montme-
lò, al termine di un campionato tiratissimo.
Sapete chi lo ha battuto? Un certo Valtteri
Bottas. Tanto per spiegare il livello di quella
stagione, che aveva visto classificarsi terzo
Andrea Caldarelli, quarto Roberto Merhi e
sesto Jean-Eric Vergne. Ancora oggi, viene
ricordato come uno dei più bei duelli della
storia della serie quello che Bottas e Ricciar-
do misero in piedi a Silverstone. Una serie di
sorpassi infiniti, al limite, ma con estrema
correttezza. Per la cronaca, a imporsi fu Ric-
ciardo. Dopo la perdita del titolo in quel fina-
le emozionante di Montmelò, l’australiano
aveva perso il suo tradizionale sorriso, ma lo
ricordiamo sempre affabile e disponibile. Nel
2009, la Red Bull lo ha portato in Gran Bre-
tagna per correre nella F.3 nazionale oltre che
al Masters di Zandvoort e a Macao. E’ stata
una cavalcata verso il trionfo battendo Grub-
muller, Van der Zande e Chilton. Ma prima
dell’avvio del campionato era arrivata la rot-
tura con Zecchi. Ormai di Daniel si occupava
in tutto e per tutto la Red Bull e Joe non vide
più la necessità di avere un uomo al fianco del
figlio. Sempre nel 2009 vi era stata una toc-
cata e fuga in World Series Renault, a Porti-
mao, con Tech 1. Debutto difficile.
IL DEBUTTO IN WSR
E IN F.1 CON HRT
Nel 2010 invece, l’ingresso come si deve in
WSR sempre con Tech 1. Da debuttante, Ric-
ciardo ha fatto una gran stagione: 4 vittorie,
8 pole, 8 podi. E, come nel 2008, ancora la
pista di Montmelò, all’ultimissima corsa, ha
decretato la perdita del campionato. A batter-
lo, con pista bagnata e a pochissimi giri dal
traguardo, il russo Mikhail Aleshin (ex Red
Bull che si prese una bella rivincita), ora
impegnato in Indycar. Ricciardo nello stanzi-
no che porta al podio era affranto, cercammo
tutti di consolarlo, di dirgli che nella sconfit-
ta era stato un signore nel non cercare un con-
tatto (in quelle condizioni di pista scivolosa ci
poteva pure stare) che gli avrebbe portato il
titolo. Sorrise e ringraziò. Marko andò su tut-
te le furie accusando la squadra di pessimo
gioco di strategia con il compagnoVergne, che
in qualche modo involontariamente gli fece
perdere tempo. L’anno seguente, la Red Bull
lo ha tenuto in WSR, ma col team ceco ISR.
Marko però, aveva cominciato a portarlo in
F.1, con la Toro Rosso (otto prove libere del
venerdì disputate) e gli ha fatto saltare la pri-
ma tappa World Series. La concentrazione di
Ricciardo quell’anno non è stata il massimo,
sballottato tra F.1 e Renault 3.5. Una sola vit-
toria a Monte Carlo, poi a metà luglio, l’in-
gresso nel mondiale con HRT voluto da Mar-
ko. Continuando a correre inWorld Series. In
ISR non erano contenti, Marko faceva e disfa-
va, non curandosi del team di Salaquarda,
atteggiamento poco serio. Ma tant’è. Quel-
l’anno, Ricciardo ha chiuso quinto senza glo-
ria una stagione che ha visto il duello peren-
ne tra altri due piloti Red Bull: Wickens e Ver-
gne, finiti in quest’ordine. Ricciardo era dive-
nuto il terzo uomo Red Bull quindi? No, Mar-
ko aveva già disegnato la sua carriera in F.1 e
l’anno dopo eccolo in Toro Rosso, con Vergne.
IL PASSAGGIO
IN RED BULL
Un ingresso in F.1 che aveva traumatizzato
l’ambiente Red Bull. Per far posto a Ricciar-
do e al francese, Marko e Dieter Mateschitz
presero la decisione di tagliare Jaime Alguer-
suari e Sebastien Buemi che col team faenti-
no aveva disputato una ottima stagione 2011.
Ma non ci fu niente da fare. Lo spagnolo è
addirittura uscito dall’ambiente di Milton
Keynes divenendo poi tester per la Pirelli
mentre Buemi ha accettato di rimanere come
tester e riserva trovando poi un dignitosissi-
mo ruolo nella Toyota per il campionatoWEC
e la 24 Ore di Le Mans. Ricciardo con la Toro
Rosso non hamai disputato la cosiddetta gara
della vita, non si è mai inventato una vittoria
come accadde con Sebastian Vettel quando
vinse a Monza segnando anche la pole. Il suo
trend è stato costante, ma normale. Eppure,
nelle prove svolte con la Red Bull ha sempre
convinto lasciando intendere che con una
macchina vincente, il suo passo poteva esse-
re ben diverso. Questo lo pensava anche Ver-
gne, e difatti, quando è stato deciso che il sedi-
le vacante di Mark Webber doveva essere di
un altro australiano, il francese non l’ha pro-
prio presa bene. Ed ora a vedere le ecceziona-
li prestazioni di Ricciardo con la Red Bull,
Alguersuari e Buemi hanno non pochi rim-
pianti perché anche loro avrebbero sicura-
mente meritato una promozione nella squa-
dra principale. Magari silurando prima Web-
ber… Ma la storia è andata diversamente e
oggi è Ricciardo a godere del ruolo di compa-
gno di Vettel riuscendo a metterlo subito in
grande difficoltà e regalando alla Red Bull la
prima e fino ad ora unica vittoria stagionale,
unica anche non Mercedes.
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