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SUPER GT
ANDREA CALDARELLI
Antonio Caruccio
Andrea Caldarelli andrà in vacanza come
leader del campionato Super GT. Dopo
aver vinto il round inaugurale di Okayama,
il pescarese grazie al secondo posto conqui-
stato nell’ultima gara di Sugo ha riottenu-
to la vetta, mettendo in mostra ancora una
volta le sue doti velocistiche in condizioni
difficili ed insidiose.
Ti saresti aspettato ad inizio stagione
di essere leader di campionato a que-
sto punto dell’anno?
“Con il nuovo regolamento tecnico e tutti i
nuovi modelli, nessuno immaginava chi
potesse essere più competitivo. Subito
dopo i primi test però, avevamo capito che
la nostramacchina era in grado di poter lot-
tare per la vittoria”.
Come sono cambiate le nuove vettu-
re rispetto alle vecchie?
“La differenza è molta. Il motore turbo è
parecchio diverso rispetto all’aspirato del-
l’anno scorso, che era comunque già un
ottimo propulsore. Bisogna adattarsi al
ritardo dell’accelerazione del turbo ed
anche la guidabilità è cambiata. Aerodina-
micamente invece, abbiamo più carico e
questo nei tratti veloci concede un minimo
spazio all’errore”.
Sembra che la Lexus abbia un mez-
zo migliore rispetto alla concorren-
za. Vi aspettate dei correttivi nella
seconda parte di stagione?
“Devo dire che a parte la Honda che sta
faticando un po’ per via del B.o.P. e dell’-
Hybrid, Nissan e Lexus sono sulla stessa
lunghezza d’onda. Nissan pare abbia
meno deportanza e nelle piste veloci sono
più rapidi, noi invece siamo più competi-
tivi nel lento, e quindi più equilibrati”.
Qual è l’obiettivo quindi da qui a
fine campionato?
“Considerando che siamo a metà stagio-
ne, vorrei puntare alla vittoria del titolo.
In Super GT però, tutto può succedere
sino all’ultimo e nelle prossime due gare
soffriremo moltissimo l’handicap che
abbiamo rimediato per i risultati ottenu-
ti”.
Sei passato dal tuo primo anno in
coppia conYuji Kunimoto ad un pilo-
ta esperto come Daisuke Ito. Questo
ti ha aiutato a crescere tecnicamen-
te?
“Con Daisuke mi sono trovato subito mol-
to bene. Ho cercato di capire il suo stile di
guida e il modo di lavorare per adattarmi.
Quest’anno siamo sempre stati in accordo
con tutte le scelte finora prese”.
Sei inoltre salito anche in Super For-
mula. Come è arrivato questo accor-
do?
“E’ stato semplice. L’anno scorso ho sosti-
tuito Loic Duval nelle due gare di Suzuka
ed abbiamo fatto molto bene. Il teammi ha
quindi richiamato subito dopo che Loic ha
sbattuto a Le Mans mentre provava l’Audi
per la 24 Ore e per motivi fisici, in quanto
ancora convalescente, non poteva correre
in Super Formula”.
Sono previste altre partecipazioni?
“Per il momento no”.
Ti sei sentito con Duval dopo la gara?
Cosa ti ha detto?
“Ci siamo sentiti dopo le qualifiche e si è
congratulato per la pole. Non ho potuto che
ringraziarlo dicendogli che gli avrei lascia-
to un ottimo set-up”.
Come hai trovato la vettura Dallara
rispetto al precedente modello Swit?
“Con la Dallara mi sono trovato subito a
mio agio. Molto più maneggevole, leggera
e pronta nei cambi di direzione rispetto alla
Swift che era già una macchina un po’ data-
ta e sicuramente un gradino al di sotto del-
la SF14”.
Quale è la tua posizione all’interno di
Toyota adesso?
“Ormai sono in Toyota da 7 anni. L’età in
Giappone conta molto e tuttora sono anco-
ra molto giovane per loro, però raccoglien-
do ottimi risultati spero l’età passi in secon-
do piano”.
Come mai non si è più parlato di un
tuo coinvolgimento nel programma
TMG per la 24 Ore?
“Ci sono troppe concomitanze con il Super
GT ed altri eventi in Giappone. Toyota ha
preferito farmi concentrare completamen-
te in Asia”.
Come si è evoluta la tua vita in Giap-
pone dopo i primi anni?
“Molto meglio rispetto all’inizio. Adesso
mi sono integrato alla quotidianità ed alla
vita di Tokyo e del Giappone in generale.
Rimane difficile avere amici o conoscere
persone giapponesi con cui avere uno sti-
le di vita similare a quello europeo, ma mi
piace conoscere altre culture ed adattarmi
quindi non mi pesa affatto. Per il momen-
to condivido casa con Tonio Liuzzi, che da
quest’anno corre per la Honda, e tutto è
molto più semplice”.