MERCEDES PRIVA
DI RIFERIMENTI
Chi di riferimenti, invece, ne ha un dispe-
rato bisogno è la Mercedes. Ancora una
volta in crisi nera, anzi nerissima. Fatto
salvo il successo fortunoso di Oschersle-
ben - scaturito da una strategia azzarda-
ta che, con la complicità della pioggia, ha
dato un’iniezione di fiducia quanto un
insperato successo – e la vittoria più mar-
cata nella pista atipica e cittadina del
Norisring, per le Tre Punte è buio pesto
pure quest’anno. Che succede? Quali tas-
selli mancano per quantomeno riavvici-
narsi ai rivali? C’è chi, sotto sotto, sugge-
risce che manchi quel pilota-operaio in
grado di indirizzare gli ingegneri sui pro-
blemi da risolvere; un comunicatore, in
grado di individuare le criticità e dettare
la via alla squadra. Componente che sia
in casa Audi che in BMW pare non abbia-
no sottovalutato.
FORMULISTI D’ASSALTO
CON DA COSTA E MULLER
Menzione a parte meritano, infine, i roo-
kies. Fatto salvo il “caso” Petrov, finora
destinato inesorabilmente al fondo della
classifica e dello schieramento ad ogni
gara, a sorprendere il paddock e dimostra-
re di andare fortissimo ci hanno pensato gli
altri tre: Maxime Martin, Antonio Felix da
Costa e Nico Muller. Martin, una vita pas-
sata tra le GT e le gare Endurance, si è per-
fettamente calato nel ruolo di pilota DTM,
vincendo di forza al Moscow Raceway e
tenendosi dietro un cane rabbioso come
Spengler. Ancora più sorprendenti, se
vogliamo, i passaggi del portoghese Da
Costa e del giovane svizzero Muller, che
non hanno patito per nulla il cambio radi-
cale di categoria, lasciando le potenti
monoposto della Formula Renault 3.5 del
campionato WSR per le ruote coperte più
esasperate d’Europa. Mica male davvero…
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DTM
IL PUNTO
Martin ha vinto in Russia