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FORMULA 1
GP GIAPPONE
Stefano Semeraro
Ancora passo verso il Mondiale. Non
enorme, ma importante, perché è il ter-
zo di fila che Lewis Hamilton poggia per
primo sul gradino più alto del podio.
Monza, Singapore, Suzuka: un triplete
che gli consente di allungare il distacco
nei confronti di Rosberg – secondo alla
fine, per l'ottava doppietta stagionale
della Mercedes – e guadagnare fiducia. I
punti di distacco non sono tanti, appena
10, ma se si pensa che dopo Spa Nico ne
aveva ben 29 di vantaggio su di lui si
capisce quanto efficiente sia stato fin qui
il ritmo autunnale di Lewis. E dire che il
sabato, con la pole staccata con un giro
davvero esemplare, e poi ancora la
domenica con i primi giri percorsi da lea-
der dietro la safety car, il tedesco sem-
brava ben avviato e favorito sul compa-
gno di squadra. Hamilton però, quando
sente odore di sangue diventa uno squa-
lo, e così dopo l'interruzione per la piog-
gia, la ripresa e la fuga a due facilitata dal
tappo delle Williams, Lewis ha iniziato a
graffiare. Un primo tentativo al 27° giro,
quando un eccesso di confidenza e un po'
di distrazione (si era dimenticato di
chiudere il DRS) hanno rischiato di tra-
scinarlo fuori pista, poi l'affondo decisi-
vo due giri dopo, facilitato da una incer-
tezza di Rosberg che faticava a tenere a
bada il compagno. Hamilton mago della
pioggia, o forse mago e basta: da lì in poi
il suo vantaggio è cresciuto e Rosberg è
rimasto a guardare, fino al momento del
tragico doppio incidente a Sutil e Bian-
chi.
«Ciò che è successo a Jules mette tutto il
resto in ombra», ha voluto premettere
Hamilton, già molto triste sul podio. «La
gara non è davvero importante. Quello
che posso dire è che io e Nico abbiamo
lottato duramente. Alla curva numero
uno, quando ho tentato di passarlo la
prima volta, ho rischiato di uscirema per
fortuna me la sono cavata. Le condizio-
ni erano difficili, ma io avevo un ritmo
migliore e all'inizio gli sono stato dietro
senza problemi. Suzuka non è un circui-
to facile per sorpassare, ma lui ha com-
messo un errore e così sono riuscito a a
passarlo, poi mi sono solo dovuto preoc-
cupare di gestire le gomme».
Rosberg, anche lui visibilmente addolo-
rato dall'incidente di Bianchi, ha vissuto
ancora una giornata da secondo. «Ho
faticato a gestire lamacchina con le gom-
me intermedie – ha spiegato – avevo
molto sovrasterzo quindi stentavo a
tenere dietro Hamilton, il retrotreno era
molto nervoso e mi sentivo a disagio nel-
le curve. Lewis era più veloce, ha meri-
tato di vincere. Per il team è un ottimo
risultato, io ho limitato i danni perden-
do solo 7 punti, ma dovremo capire cosa
è successo nei prossimi giorni».
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