

44
MOTO GP
GARA A VALENCIA
Stefano Semeraro
Contro la Famiglia c'è poco da fare. A meno
di non chiamarsi Valentino Rossi. La Fami-
glia è quella dei Marquez, che quest'anno ha
letteralmente monopolizzato i titoli del
motomondiale: Marc inMotoGP e il suo fra-
tellino Alex in Moto3. Non era mai successo
che a fare la doppietta su due ruote fossero
due fratelli. A Valencia è bastato un terzo
posto al 18enne Alex per respingere l'attacco
di JackMiller, che pure ha vinto il doppio dei
suoi GP (6 contro 3), per alzare la coppa iri-
data proprio come il fratellone. «Ma in fami-
glia non ci sono campioni del mondo – assi-
cura Julià, il padre di Alex e del Piccolo Dia-
volo che da parte sua in Moto GP è andato a
segno per la 13esima volta nella stagione –
anche se siamo entrati nella storia tutto con-
tinuacomealsolito,cisonodeifigliedeigeni-
tori». Fra l'altro anche il campione di Moto2,
Tito Rabat, si allena con i fratelli Marquez «e
ormai fa un po' parte della Famiglia», come
assicura Marc.
L'unico a non abbassare le mani, in questo
tripudio dinastico della Spagna, è il solito,
eterno Valentino Rossi, che a Valencia si è
piazzato secondo alle spalle di Marquez e ha
conquistato il posto d'onore nella classifica
mondiale. Per lui quest'anno anche due vit-
torie, 13 podii, una pole: un bilancio mica
male, considerato che il Dottore ormai ha 35
anni e un anno fa pareva sull'orlo della pen-
sione. Valentino del resto non pare affatto
rassegnato ad occuparsi di vicende geriatri-
che, vista la maniera con cui a Valencia ha
regolato Jorge Lorenzo e il resto della trup-
pa. «Be', se non ci fosse stato Marquez il
Mondiale quest'anno lo avrei vinto io», ha
sintetizzato, e non si può proprio dargli tor-
to.
Sotto la pioggia Valentino è stato anche al
comando per qualche giro, battagliando con
la Ducati Pramac di Andrea Iannone, poi si è
attaccato al retrotreno di Marquez e non lo
hapiùmollato,mentreLorenzosiperdevafra
fragilità nervose e cambi gomme sbagliate.
Alla fine, Rossi ha chiuso davanti a Pedrosa,
Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow con le
Ducati ufficiali, mentre la rientrante Suzuki
si è dovuta ritirare con De Puniet. Nella
seconda parte di stagione il Dottore ha mes-
so in banca più punti di Marquez, 154 contro
137, il secondo posto del 2014 non è certo un
premio alla carriera, anzi. Sa più di base di
partenza per una nuova stagione da combat-
tere con il coltello tra i denti, per dimostrare
a Marquez che i record non li sa battere solo
lui. «Dadomani si ricomincia a lavorareduro
– ha promesso Valentino – perché nel 2015
si può fare meglio». Occhio all'highlander,
perché fa sul serio.