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LA CURIOSITA’
Dallara
Come è nata l’idea della co-simulazione e perché?
«L’idea della co-simulazione è nata per risolvere un problema
all’apparenza insolubile. Pirelli e Dallara per conto di GP2 nei
mesi precedenti avevano condotto alcune sessioni di prove in
pista in Bahrain con Luca Filippi alla guida della GP2 per svi-
luppare le gomme da 18”. Il programma di sviluppo non era
stato completato e Pirelli aveva richiesto un’altra sessione di
prove per confermare i risultati e definire le nuove specifiche.
Nel frattempo, Luca Filippi era partito per gli Stati Uniti ed
aveva firmato un bel contratto per guidare la Indycar nel 2015.
Un bel problema: andare di nuovo in Bahrain con un altro pilota
e ricominciare lo sviluppo da capo? Accettare il rischio di una
decisione dubbia? Richiamare Luca Filippi dagli Stati Uniti? A
quel punto, per risolvere il puzzle, i nostri ragazzi del simula-
tore hanno proposto a Pirelli la co-simulazione: un pilota negli
Stati Uniti, la pista in Bahrein, i tecnici Pirelli in Italia, la vettura
GP2 guidata in un mondo virtuale con gomme virtuali. Ovvia-
mente occorrevano sia un simulatore negli Stati Uniti sia un si-
mulatore in Italia tra loro identici, una connessione Internet ad
alta velocità per permettere ai tecnici Pirelli in Italia di parlare
via radio in tempo reale al pilota al nostro simulatore in India-
napolis e di analizzare i dati di pista “virtuali”. Oltre a questi
aspetti “tecnologici”, occorreva una totale fiducia di Pirelli nella
solidità di questo metodo; ma su questo non c’erano dubbi di
questo perché già negli anni scorsi Pirelli aveva sviluppato al si-
mulatore Dallara i propri pneumatici per varie applicazioni mo-
torsport di altissimo livello».
Quali scenari apre per il futuro?
«Essenzialmente, la co-simulazione permette di abbreviare il
ciclo di sviluppo prodotto, sia esso una centralina elettronica,
l’ABS, gli ammortizzatori, la geometria delle sospensioni, gli
pneumatici, il KERS, un motore ibrido, il servosterzo o addirit-
tura un veicolo completo. Facciamo un esempio pratico: imma-
giniamo di voler progettare nuovi semiassi più leggeri per la
Formula 3 del 2017, una macchina che ancora non esiste. Sce-
gliamo allora la pista più sconnessa che c’è al mondo, ad esem-
pio Sebring in Florida! (anche se la Formula 3 non correrà mai
a Sebring) e chiediamo ad un pilota professionista di guidare al
simulatore in modo molto aggressivo sui cordoli, anche in re-
tromarcia, e di compiere staccate scomposte oltre il limite di
aderenza; potremo così estrarre le coppie sui semiassi per varie
tarature del differenziale ed a quel punto gli ingegneri proget-
tano i semiassi quasi a colpo sicuro con margini di sicurezza
sufficienti per tutte le piste del mondo. Lo stesso metodo si
può applicare per progettare gli ammortizzatori, il comando
cambio, i freni; lo stesso metodo può essere esteso anche a
veicoli stradali per sviluppare strategie di controllo di trazione,
un ABS evoluto, i sistemi di illuminazione”
Tre domande a… Andrea Toso
(Responsabile Ricerca e Sviluppo Dallara Automobili)
«Aiuterà a progettare
anche macchine stradali»
Quali sono le categorie che più di altre potranno beneficiarne?
Proprio in questo ultimo anno diversi fornitori hanno contat-
tato e stanno contattando Dallara per co-simulare e co-svilup-
pare i nuovi prodotti del domani, non solo in ambito “racing”
ma soprattutto in ambito stradale perché l’uso del simulatore
riduce drasticamente i tempi e i costi delle sessioni in circuito
o nei centri di collaudo. Pensiamo ad esempio allo sviluppo di
una macchina stradale ad alta prestazione con propulsione
ibrida o completamente elettrica. L’impostazione dei requisiti
di peso, potenza, aerodinamica, il dimensionamento della bat-
teria e del sistema di ricupero energia, in altre parole il “con-
cetto” del veicolo può e deve essere svolto al simulatore
perché non si può aspettare di aver realizzato il prototipo per
accorgersi di dover rivedere il progetto. Per rispondere alla
domanda, mi aspetto che i costruttori di veicoli stradali ad alte
prestazioni potranno beneficiare della co-simulazione già di-
sponibile in Dallara: noi siamo pronti e siamo sicuri delle no-
stre capacità».