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INDYCAR
Gara a Long Beach
Marco Cortesi
Quando un singolo, piccolissimo errore, condiziona tutta una
gara. Questo è ciò che è accaduto a Long Beach nella terza
gara dell'IndyCar Series 2015. Dopo una prima parte tutta
comandata da Helio Castroneves, il pilota brasiliano è stato
fermato nei box in occasione della sua prima sosta per evi-
tare un possibile contatto con il rientrante Tony Kanaan. Un
piccolo stop che è costato carissimo. Persa la vetta nei con-
fronti di Scott Dixon, Castroneves non l'ha più recuperata,
dovendosi accontentare del secondo posto. Di par suo, il
neozelandese del team Ganassi è stato praticamente per-
fetto. Passato Juan Pablo Montoya in partenza, si è messo in
caccia, approfittando della prima occasione utile e non la-
sciando più spazi.
Montoya tiene la
testa della classifica
Per il resto, la gara non ha portato grandi sorprese. Montoya
ha mantenuto per pochissimo la leadership della classifica giun-
gendo terzo. In crisi col consumo gomme nel finale, il colom-
biano ha resistito all'attacco del compagno in Penske Simon
Pagenaud. A completare un gruppo di sette vetture motoriz-
zate Chevrolet al vertice della graduatoria sono stati Kanaan,
Sebastien Bourdais e Josef Newgarden. Mentre Ryan Hunter-
Reay ha perso posizioni fin da da una partenza non perfetta,
Marco Andretti e Carlos Munoz hanno tenuto alta la bandiera
di casa Honda.
Filippi e Coletti
gara da dimenticare
Giornata da dimenticare per Luca Filippi, Will Power e Stefano
Coletti. L'italiano ha visto la sua vettura andare in protezione
in occasione del suo primo rientro ai box, e ha dovuto aspet-
tare la spinta dei meccanici. Rimasto dietro di lui, l'australiano
non è stato abbastanza veloce nell'azionare la frizione, spe-
gnendo il motore. Entrambi sono finiti sotto di un giro: l'as-
senza di caution successive ha impedito loro la rimonta. Per
Coletti sono invece arrivati problemi al cambio che, anche se ri-
solti dal KV Racing, l'hanno spedito a fondo classifica.
Il sogno di Moran
spezzato dal pollice
Chi ha incontrato la sorte più grama in California è stato però
Rocky Moran Jr. Fermo dal 2006, il pilota di Pasadena era final-
mente riuscito a realizzare il sogno di debuttare in IndyCar. Il
suo ultimo campionato full-time era stato la Formula Atlantic
2001, quando si era messo alle spalle nientemeno che Ryan
Hunter-Reay. Poi, problemi di budget sempre più gravi ave-
vano congelato le sue speranze di carriera. Dopo essere stato
annunciato dal team Coyne e aver disputato le prime prove,
Moran ha però riportato la frattura del pollice sinistro in un leg-
gero contatto, e si è visto costretto a rinunciare. Una vera di-
sdetta per lui, ma un'opportunità per Conor Daly che, alla sua
seconda apparizione nella serie, ha ben impressionato, chiu-
dendo diciassettesimo, senza mettersi nei guai.
Pagenaud