48
TCR SERIES
Gare a Valencia
Obiettivo, tenere
lontano le Case
I costruttori l’hanno capito o lo stanno capendo, e per questo
stanno andando da Lotti per saperne di più e per stilare il piano
di una possibile mini-produzione da vendere ai team. Questo
interesse chiaramente è più che positivo. L’ambiente della TCR,
al di là delle solite lamentele sportive di chi non ci sta a per-
dere, è sembrato molto sereno. Ora occorrerà capire quanto si
potranno tenere distanti le Case. Il progetto sta andando
avanti bene perché i costi sono calmierati. Si corre nei conte-
sti migliori possibili, senza tracolli finanziari. Se la TCR si man-
terrà su questi livelli, il successo sarà assicurato. Le Case ed i
loro investimenti che alzano i costi potrebbero invece decre-
tarne l’instabilità. Vedremo, ma sul piatto della bilancia ci va
anche questo. Lotti però, sa bene come muoversi, quali sono
gli errori da evitare e come fare. Il primo sarebbe quello di non
coinvolgere la FIA. Senza, si è più liberi di agire e di far funzio-
nare al meglio le cose. E questo sembra essere ormai una cer-
tezza.
La Seat padrona
Lo spettacolo c’è
Al di là di quello che sono stati i risultati sportivi scaturiti dalla
pista, va sottolineato come la serie abbia mandato alle stampe
il resoconto di due gare gradevoli. La seconda, specialmente.
Alla fine a farla da padrona è stata la Seat ed oggi il campio-
nato ad un occhio poco esperto, pare un monomarca della casa
spagnola. I numeri dicono questo, ma Marcello Lotti è ben con-
sapevole che in questa prima annata bisognerà soffrire dal
punto di vista economico e per quanto riguarda i marchi pre-
senti. La Seat Léon è stata la base da cui si è partiti per questo
regolamento. E’ quella più facilmente reperibile, ma anche
quella che è nata per l’Eurocup. In sé ingloba quindi dei parti-
colari che sono di produzione come il cambio DSG che quando
le temperature aumentano, tende ad essere meno preciso
mentre il motore va in protezione quando la temperatura del-
l’acqua sale. E questo sembra che in scia succeda. La Léon è ve-
loce e affidabile, ma sembra ormai già arrivata al limite delle
sue capacità. Sembra, ripetiamo.
Diverso invece il discorso per la Honda che è stata costruita
appositamente per la serie. Ottimo il motore e ottimo il cam-
bio sequenziale racing. Dopo pochi test ha fatto capire di avere
un gran potenziale ed infatti a Shanghai ha vinto. Per queste ra-
gioni è stata penalizzata come da regolamento. Qualche la-
mentela ovvia è arrivata. Così come è arrivata anche dalla parte
avversaria. Gli uni non capiscono perché vengono penalizzati
quando hanno fatto una macchina veloce, gli altri dicono che ci
si è spinti un po’ più in là e che quindi è giusto darle. E’ il gioco
delle parti e funziona bene come al solito. Diverso il discorso
per la Opel. La macchina è realmente acerba, ma cresce. Se
come si dice, Adrian Campos, ha convinto i responsabili della
Casa ad investire qualcosa, è chiaro che in breve anche l’Astra
potrà trovare un suo spazio. Il tutto mentre si aspetta il ritorno
della Ford previsto per Monza dopo che il Proteam gli avrà
messo addosso le mani trasformandola in macchina corsa. La
carne al fuoco è veramente tanta e tutto è in divenire. Ma sem-
bra bello…
Andrea Belicchi
Oriola e Nykjar in lotta