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TCR SERIES

Gare a Valencia

Obiettivo, tenere

lontano le Case

I costruttori l’hanno capito o lo stanno capendo, e per questo

stanno andando da Lotti per saperne di più e per stilare il piano

di una possibile mini-produzione da vendere ai team. Questo

interesse chiaramente è più che positivo. L’ambiente della TCR,

al di là delle solite lamentele sportive di chi non ci sta a per-

dere, è sembrato molto sereno. Ora occorrerà capire quanto si

potranno tenere distanti le Case. Il progetto sta andando

avanti bene perché i costi sono calmierati. Si corre nei conte-

sti migliori possibili, senza tracolli finanziari. Se la TCR si man-

terrà su questi livelli, il successo sarà assicurato. Le Case ed i

loro investimenti che alzano i costi potrebbero invece decre-

tarne l’instabilità. Vedremo, ma sul piatto della bilancia ci va

anche questo. Lotti però, sa bene come muoversi, quali sono

gli errori da evitare e come fare. Il primo sarebbe quello di non

coinvolgere la FIA. Senza, si è più liberi di agire e di far funzio-

nare al meglio le cose. E questo sembra essere ormai una cer-

tezza.

La Seat padrona

Lo spettacolo c’è

Al di là di quello che sono stati i risultati sportivi scaturiti dalla

pista, va sottolineato come la serie abbia mandato alle stampe

il resoconto di due gare gradevoli. La seconda, specialmente.

Alla fine a farla da padrona è stata la Seat ed oggi il campio-

nato ad un occhio poco esperto, pare un monomarca della casa

spagnola. I numeri dicono questo, ma Marcello Lotti è ben con-

sapevole che in questa prima annata bisognerà soffrire dal

punto di vista economico e per quanto riguarda i marchi pre-

senti. La Seat Léon è stata la base da cui si è partiti per questo

regolamento. E’ quella più facilmente reperibile, ma anche

quella che è nata per l’Eurocup. In sé ingloba quindi dei parti-

colari che sono di produzione come il cambio DSG che quando

le temperature aumentano, tende ad essere meno preciso

mentre il motore va in protezione quando la temperatura del-

l’acqua sale. E questo sembra che in scia succeda. La Léon è ve-

loce e affidabile, ma sembra ormai già arrivata al limite delle

sue capacità. Sembra, ripetiamo.

Diverso invece il discorso per la Honda che è stata costruita

appositamente per la serie. Ottimo il motore e ottimo il cam-

bio sequenziale racing. Dopo pochi test ha fatto capire di avere

un gran potenziale ed infatti a Shanghai ha vinto. Per queste ra-

gioni è stata penalizzata come da regolamento. Qualche la-

mentela ovvia è arrivata. Così come è arrivata anche dalla parte

avversaria. Gli uni non capiscono perché vengono penalizzati

quando hanno fatto una macchina veloce, gli altri dicono che ci

si è spinti un po’ più in là e che quindi è giusto darle. E’ il gioco

delle parti e funziona bene come al solito. Diverso il discorso

per la Opel. La macchina è realmente acerba, ma cresce. Se

come si dice, Adrian Campos, ha convinto i responsabili della

Casa ad investire qualcosa, è chiaro che in breve anche l’Astra

potrà trovare un suo spazio. Il tutto mentre si aspetta il ritorno

della Ford previsto per Monza dopo che il Proteam gli avrà

messo addosso le mani trasformandola in macchina corsa. La

carne al fuoco è veramente tanta e tutto è in divenire. Ma sem-

bra bello…

Andrea Belicchi

Oriola e Nykjar in lotta