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SUPER GT

Ronnie Quintarelli

"A Okayama si faticava un po' sull'asciutto, ma siam partiti di-

scretamente. Poi, in gara sul bagnato si andava meglio del pre-

visto ed è stato un peccato per quello che è successo, siamo

stati un po' sfortunati con la valutazione della temperatura dei

freni ed è venuto furi un problema ai freni. Al Fuji si erano fatti

dei test prima dell'inizio del campionato e lì rispetto alle To-

yota e alle gomme Bridgestone non eravamo al meglio. Nel

fine settimana della gara invece, con gomme un po' ritoccate,

così come l'assetto della macchina già si andava molto bene. I

tempi fatti sono impensabili, perfino più veloci di quelli del

Mondiale Endurance, e un secondo e mezzo più rapidi rispetto

alle prove. Essere andati così forte al Fuji, che storicamente,

anche per via delle temperature, non ci vedeva favoriti, è stato

eccezionale."

Al Fuji è poi arrivata una bella vittoria, con un primo stint nel

traffico davvero straordinario...

"Nel primo giro De Oliveira mi stava dietro, anche perché ho

fatto fatica a tenerlo dietro. E nel traffico fino al decimo giro di

gara è stato difficilissimo. Secondo me aveva qualcosa di più,

quindi ho dovuto spingere veramente tanto. Dopo la safety-

car la macchina è diventata più guidabile, non occorreva più

stare così attenti alla gestione delle gomme. Allora ho potuto

prendere in mano la macchina e iniziare ad allungare."

A livello di "carattere", quali sono le marche di pneumatici più

facili?

"Fino a qualche stagione fa, le caratteristiche erano ben de-

marcate. Col caldo Michelin faceva la differenza, mentre con le

temperature basse prevaleva Bridgestone. Il tutto con gli in-

serimenti di Dunlop e Yokohama in certe situazioni. Ora, dal

2014, Michelin ha fatto un gran passo avanti col freddo, e vice-

versa si è lavorato molto in Bridgestone per colmare il gap a

temperature alte. Questo ha portato ad una situazione in cui

ogni singolo dettaglio fa la differenza. Si tratta di elementi mi-

nimi, che a parità di peso ti possono far partire in pole piutto-

sto che secondo. Posso parlare per quanto riguarda Michelin,

e si pianifica tanto, si inizia a fare le riunioni settimane prima

della corsa. Una volta in pista è davvero difficile che si siano

sbagliate le scelte completamente. Ci sono ingegneri che la-

vorano in Francia e Giappone insieme a quelli della Nismo, si

fa gruppo."

L'introduzione delle nuove vetture ha avuto qualche influsso in

termini di bilanciamento prestazionale tra i vari marchi?

"Per fare un esempio, noi eravamo sempre in sofferenza con la

Nissan quando si andava al Fuji, e vinceva sempre la Lexus. La

loro vettura era nata bene, in particolare la SC430 ma era un

vantaggio che derivava ancora dai tempi della Supra. Con l'av-

vento del nuovo regolamento, il motore turbo Nissan si è rive-

lato molto buono. In più, al Fuji, dove si usa un pacchetto low

downforce specifico, l'aerodinamica ed il grip fanno la diffe-

renza. Si è avuta quindi un'ulteriore possibilità di recuperare il

gap."

Qual è la caratteristica principale delle nuove auto "stile

DTM"?

"In generale, la performance in curva è migliorata enorme-

mente, si parla di tre secondi al Fuji. Prima si arrivava in curva

e avevi sottosterzo, la dovevi tenere sul limite, mentre qui entri,

ed è bilanciata sulle quattro ruote."

Ti aspetti nuovi team con Mercedes, BMW o Audi quando le re-

gole saranno unite del tutto?

"Al momento non vedo tanto la possibilità di avere scambi di

team o di vetture da un campionato all'altro, sembra più reali-

stico l'obiettivo di avere dei grandi eventi in comune, una gara

internazionale in Asia e in Europa un po' come il Grand Prix di

Macao. Questa è la soluzione più probabile. Vedo proprio im-

possibile per un team arrivare qua e riuscire a competere senza

un coinvolgimento diretto della Casa, per la quale ci sarebbe

un investimento incredibile considerando le variabili, le gomme

e tutto il resto. E non penso che ci possa essere un ritorno sulle

vendite che lo compensi."

Nissan ha grande rotazione di piloti, anche nelle grandi classi-

che. Ti è mai venuta voglia di correre magari al Nurburgring e

a Bathurst?

"Non c'è mai stato un vero discorso. In Europa si vogliono

usare giustamente i piloti della GT Academy, e ci sono processi

che durano anni per andare a stabilire queste politiche. Ven-

gono presi in considerazione tantissimi elementi e tutto ha un

senso anche se sembra strano a volte. E ovviamente il Super

GT è un programma che ha un peso enorme. "

C'è ancora la possibilità, secondo te, per i piloti europei e ita-