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24 ORE LE MANS
LMP2
Da Hong Kong
con furore
Il team KCMG domina la LMP2 nonostante qualche contrattempo, regalando
alla nuova Oreca 05 la prima vittoria e contenendo il ritorno dei vincitori 2014
Marco Cortesi
E' stata una lunga marcia quella del team KCMG alla 24 Ore di
Le Mans 2015. La scuderia di Hong Kong ha dominato dall'ini-
zio alla fine, approfittando di una vettura perfetta e di uno dei
pacchetti piloti più performanti del lotto. La Oreca 05-Nissan,
alla prima apparizione alla Sarthe, è ufficialmente il nuovo
punto di riferimento della categoria per affidabilità e velo-
cità. All'interno dell'abitacolo si sono messi in mostra Nico-
las Lapierre, appiedato forse immeritatamente dalla Toyota,
Matthew Howson, che pur non essendo un vero gentlemen
ha evitato gli errori del passato, e Richard Bradley. Il venti-
treenne britannico trapiantato a Singapore ha fatto segnare
la pole in qualifica, inoltre ha formato con Lapierre un'ac-
coppiata eccellente. Il gruppo diretto da Paul Ip non è stato
perfetto, però in loro aiuto sono arrivati i problemi altrui.
Una serie di problemi iniziali hanno infatti rallentato la Gib-
son del team Jota Sport. Gli uomini di Simon Dolan hanno
recuperato in modo eccezionale, terminando nello stesso
giro dei vincitori ma senza impensierirli. Eccellente l'ultimo
stint di Oliver Turvey, che ha passato Sam Bird portando a
casa la piazza d'onore. La sorte peggiore è però toccata al-
l'altra Oreca 05, quella del team Thiriet by TDS. Sostituito il
telaio nel pre-gara per un danno derivante da un detrito, la
compagine francese è stata messa fuori gioco dall'Aston
Martin di Fernando Rees, che in staccata con freni nuovi ha
centrato la coupé di Pierre Thiriet, Ludovic Badey e Tristan
Gommendy. Poco lontane le Ligier targate G-Drive, che
hanno pagato qualche errore di troppo, incluse un paio di
penalità evitabili. Tante delusioni per gli altri, tra il team
Greaves fermato da un problema alla batteria, il team Krohn
messo alle corde a più riprese dallo stesso Tracy Krohn e lo
Strakka Racing che, sopravvissuto ad un contatto iniziale,
ha visto la propria Dome perdere liquido di raffreddamento
e fermarsi nell'ultimo terzo di gara. Al traguardo invece Ivan
Bellarosa con il team Ibanez, così come le due BR01 di casa
SMP. La migliore delle vetture russe, progettate da Paolo Ca-
tone, ha visto la bandiera a scacchi al settimo posto con il trio
composto da David Markozov, Nicolas Minassian e Maurizio
Mediani.
1 - Howson-Bradley-Lapierre (Oreca 05-Nissan) - KCMG - 358 giri
2 - Dolan-Turvey-Evans (Gibson 015S-Nissan) - Jota - 48"182
3 - Rusinov-Canal-Bird (Ligier JSP2-Nissan) - G Drive - 1'47"522
Rusinov-Canal-Bird