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Vettel

non ci sta

Il pilota tedesco ha lasciato il circuito belga furioso, accusando il fornitore

di pneumatici per l’esplosione alla gomma che gli ha tolto il terzo posto

e soprattutto poteva costargli un bruttissimo incidente se avesse ceduto

pochi metri prima. Ma il costruttore italiano ribatte punto su punto

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Massimo Costa

La Pirelli è finita sotto accusa. E si ritrova col dito puntato da

Sebastian Vettel e dalla Ferrari. Anche se il team principal

Maurizio Arrivabene si è guardato bene dal scatenare una

guerra di parole, al contrario del pilota tedesco che è stato

durissimo. E non tanto per la perdita del terzo posto, che

certamente gli brucia parecchio, ma perché il cedimento del

pneumatico posteriore destro è avvenuto subito dopo il Ra-

dillon, in rettilineo. Ovvero, un punto dove si deve sperare

di non avere una rottura meccanica o una gomma che

esplode. Vettel sa che una uscita alla Eau Rouge o al Radil-

lon poteva avere conseguenze serissime, e per questo era

fuori di sé. Come non capirlo. Vettel aveva disputato una

gara perfetta. La scelta di effettuare un solo pit-stop stava

pagando, Seb guidava in maniera sopraffina per non dete-

riorare le gomme e fino al momento in cui il pneumatico si

è sfilacciato, nessun segno di crisi della copertura si era ma-

nifestato. Vettel stava contenendo da campione il gran re-

cupero di Romain Grosjean, affrontava il Radillon con il

cuore in mano per guadagnare quei metri che avrebbero

impedito al pilota Lotus di avvicinarlo quel tanto per azio-

nare il DRS. Gli stava riuscendo tutto a Vettel, poi quella

cosa nera e tonda lo ha tolto di mezzo.