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GP BELGIO
Il caso
sotto
accusa
L’Academy della Ferrari è con le spalle al muro:
i pessimi risultati di Marciello e Fuoco,
nessun giovane particolarmente talentuoso
inserito recentemente nel programma, il
confronto impietoso con i piloti junior di
McLaren e Red Bull che vincono e salgono in F.1,
stanno portando il management di Maranello
a effettuare scelte forse dolorose
Massimo Costa
Mai come nel weekend di Spa, si è parlato del futuro del Fer-
rari Driver Academy. A scatenare miriadi di voci negative, la
conferma di Kimi Raikkonen che, seguita alla medesima scelta
di Sauber di schierare anche nel 2016 Marcus Ericsson e Felipe
Nasr, ha precluso ogni possibilità di promuovere nel mondiale
F.1 del prossimo anno Raffaele Marciello o Antonio Fuoco, pe-
dine della FDA. Anche se rimane sempre aperta la carta del
nuovo team Haas, che come Sauber dispone dei motori di Ma-
ranello. Ma sono anche i risultati negativi dei due giovani pi-
loti italiani ad avere gettato ombre sul programma Junior
diretto da Luca Baldisserri. Soltanto due anni fa, Marciello
trionfava nel FIA F.3 e Fuoco vinceva da rookie la F.Renault
ALPS. Sembrava l’inizio di una grande storia, invece tutto si è
ben presto arenato con le difficoltà di Raffaele nel primo anno
di GP2 con Racing Engineering (squadra campione 2013) e il
quinto posto di Fuoco nel FIA F.3, un risultato positivo, ma cer-
tamente non esaltante considerando quanto fatto da Max Ver-
stappen o anche da Charles Leclerc questa stagione, più o
meno con la stessa esperienza del giovane calabrese. Poi, il
2015, con Raffaele che in GP2 non è decollato e Fuoco che non
riesce a lasciare il segno col team leader dell’anno scorso. Ri-
spetto al 2014, il crollo pare ancora maggiore.
Piloti sfuggiti ma
budget ridotto
Come è possibile considerando la grande preparazione di cui go-
dono i due ragazzi a Maranello, il coinvolgimento continuo nel
motorsport con briefing e quant’altro, ore al simulatore. Come ha
ben spiegato il nostro Antonio Caruccio sabato scorso sul web,
in base a quanto raccolto a Spa, si parla di un rimpasto generale
della Academy, sia per quanto riguarda i piloti sia per chi deve ge-
stire il programma. Nel contempo, da quando è arrivato il nuovo
management, le domande che Sergio Marchionne e Maurizio Ar-
rivabene si pongono sono numerose soprattutto guardando quel
che accade attorno a loro. Per esempio, quel Stoffel Vandoorne,
preso dalla McLaren alla fine del 2011, che al primo anno di WSR
è risultato vice campione, al primo anno di GP2 ha fatto altret-
tanto ed ora domina la serie. Risultati notevolissimi. Oppure quel
Luca Ghiotto autodidatta, che la FDA ha avuto sotto mano
quando era compagno di Fuoco in Renault ALPS ma che lo ha
sempre snobbato, e che ora guida dall’inizio del 2015 la GP3
dove proprio Fuoco arranca. Per non parlare di Max Verstappen
piombato in F.1 a 17 anni e rapito dalla Red Bull alla Mercedes
mentre la Ferrari, che lo aveva schierato nel campionatino inver-
nale della Florida nel febbraio 2014, neanche ci ha pensato a but-
FDA