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ITALIANO RALLY

Friuli Venezia Giulia

“La prima tappa è stata dura...”. Non è esattamente quello che

racconta la cronaca, ma a dirlo è Paolo Andreucci e allora nes-

suno strabuzza gli occhi: l'intramontabile garfagnino ha abi-

tuato tutti a offrire analisi un po' così e allora pare normale che

lo faccia anche alla fine dell'ennesimo rally che ha dominato in

largo e in lungo. Prendendo il pallino nel primo tratto cronome-

trato e tenendolo saldamente in mano fino alla fine. Vincendo

quattro delle cinque piesse del venerdì e godendosi il pano-

rama il sabato, certo com'era che nessuno avrebbe più potuto

impedirgli di centrare il quarto successo della stagione. Quello

dell'aritmetica certezza di un altro titolo tricolore, il nono di

una carriera irripetibile.

Ucci non si lascia andare. Attento come sempre a non dire cose

che potrebbero obbligare a riflettere i responsabili delle squa-

dre rivali, misura le parole. Ma non può non ammettere che l'-

harakiri di Umberto Scandola, fuori nel secondo round, e il

mezzo minuto perso da Giandomenico Basso nel quarto per

un black-out elettrico gli hanno facilitato il compito. “Però –

aggiunge – a tenermi sulla corda ci ha pensato Alessandro Pe-

rico restandomi vicino a lungo”. I tabulati dicono che non è

proprio andata come vorrebbe far credere: certificano invece

che, primo con quattro secondi e uno sul bergamasco dopo la

prima prova, di dieci e otto e poi di dieci e sei sul veneto con

la Fiesta ad alimentazione alternativa, alla fine del penultimo

impegno il pluridecorato della Peugeot Italia s'era trovato a

gestire un vantaggio di poco inferiore ai venti secondi. Più che

raddoppiati prima della tregua notturna. Un secondo, un primo

e un altro secondo tempo e, con una minutata a dividerlo dal

meno lontano degli inseguitori, ha fatto quello che fa sempre

quando il risultato è acquisito: ha alzato il piede per non umi-

liare gli altri. Per mantenere il divario in termini accettabili. Ce

l'avrebbe fatta, se Basso non avesse tagliato una gomma met-

tendo così Perico nella posizione di andare a spasso per non

compromettere un risultato da mettere in cornice.

“Sulla resa delle Pirelli “Fia” sull'asfalto non avevamo dubbi e

la 208 T 16 ci ha ormai abituato a mostrarsi veloce e affida-

bile”, sintetizza senza enfasi. E ci sta che un po' gli spaccia di

aver chiuso a suo favore la partita tricolore con due gare d'an-

ticipo...

Fabrizio Fabbri

celebra con ironia

il titolo di Andreucci

A domanda risponde, con una certa ironia: “Siamo fortunati...”,

replica Fabrizio Fabbri a chi vuol sapere da lui quale è il se-

greto della sua Racing Lions. La voglia del romagnolo di to-

gliersi qualche sassolino dalle scarpe dura poco. La gioia per

l'ennesimo successo e l'ennesimo titolo tricolore è più forte di

tutto. “Abbiamo il miglior pilota e un'ottima auto”, osserva.

Aggiunge: “E per quanto ci riguarda ancor più direttamente,

stiamo attenti a non esagerare: facciamo poco, ma quel poco

cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile”.

Latvala dà spettacolo

davanti ad un muro di folla