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Aggressiva fuori, rassicurante e funzionale dentro, è una
station wagon dalle mille facce. Ma non solo, perché grazie a
un nuovo motore generoso e un cambio a variazione continua
può essere tanto dolce quanto graffiante
Subaru è una Casa automobilistica che fa prodotti molto parti-
colari. Automobili che, guidandole e vivendole, dispensano sen-
sazioni che su altre automobili "normali" è impossibile provare.
Una Subaru è infatti come una Porsche o una Ferrari, un’auto
dalla forte personalità, ma con prezzi decisamente più abborda-
bili.
Il motore a schema boxer, la trazione integrale, ma anche so-
prattutto la concezione del veicolo impostato alla estrema fun-
zionalità, ne fanno oggetti con le ruote davvero unici, che si
scoprono soprattutto portandole a spasso. L’ultima nata di Casa
Subaru è la Levorg, una station wagon molto aggressiva nelle
forme ma molto rassicurante quando la si guida, con un abitacolo
dove la funzionalità tocca un apice importante. Sotto il cofano
della Levorg c’è un quattro cilindri benzina turbo con iniezione
diretta molto interessante. Sovralimentato con turbina twin
scroll, questo motore è capace di 170 CV a 4.800 giri con una
coppia ai bassi degna di un Diesel, per prestazioni sorprendenti.
Come su tutte le Subaru, la potenza viene trasmessa a tutte e
quattro le ruote con una ripartizione 50:50 fra anteriore e poste-
riore. Il cambio è un CVT Lineartronic, confortevole nell’utilizzo
automatico quotidiano, non strappa e non è brusco, ma al tempo
stesso può essere usato manuale con i paddle dietro al volante,
per una guida più brillante con un effetto fionda all’inserimento
di ogni marcia decisamente inusuale ma premiante.
Saperne di più:
Un simbolo universale
Nel marchio Subaru ha le Pleiadi. Rappresentano le cinque aziende che dopo la se-
conda guerra mondiale si unirono per formare un unico gruppo: la Fuji Sangyo, poi di-
venuta Fuji Heavy Industries. L'8,7% del pacchetto azionario di Subaru è detenuto da
Toyota. Prima Subaru ha avuto come azionista General Motors ma anche Nissan. Ciò,
secondo alcuni esperti, si deve alla tecnologia sia sulla trazione integrale sia sui motori
boxer, che fa gola a tanti grandi Gruppi i quali tramite una parte azionaria pensano di
poter ottenere rapporti collaborativi più costruttivi con questa realtà che ha una per-
sonalità degna di Porsche e Ferrari.