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già in contatto con la Ferrari. Nel pad-

dock ci si incontra in continuazione,

quindi avevo avuto dei colloqui anche in

precedenza, ma non era il momento giu-

sto. L'anno scorso invece lo era. E' que-

sto che ha fatto la differenza».

Che team hai trovato dopo i cinque anni

di Alonso a Maranello?

«Allora non facevo parte della squadra,

quindi come posso fare paragoni? Inol-

tre ci sono stati tanti cambiamenti, a tutti

i livelli. C'è un nuovo presidente, un

nuovo team principal. E il fatto di aver

raggiunto subito un podio ha aiutato

molto a spingere il progetto verso il ver-

tice. C'è un'atmosfera fantastica oggi,

nel team. Non ho idea di come fosse

l'anno scorso, perché io non c'ero».

Riassumendo il tuo percorso in ferrari:

hai avuto i primi contatti con Stefano Do-

menicali, hai firmato con Marco Mat-

tiacci, e ora lavori con Maurizio

Arrivabene. Tre team principal diversi...

«Sì, è davvero strano. Ma spero non in

maniera cattiva. Sentivo semplicemente

che per me era tempo di iniziare qual-

cosa di nuovo. Forse è un po' bizzarro

come tutto è successo. Ho sempre avuto

un buon rapporto con Stefano, e altret-

tanto con Mattiacci all'inizio. Non ho

avuto modo di conoscere bene Luca di

Montezemolo, non ho mai lavorato con

lui, ma ora con Maurizio e Sergio Mar-

chionne le cose stanno prendendo forma

e siamo sulla strada giusta».

Tu sei una persona che difende molto

decisamente la sua vita privata. Lo fai per

te o per la tua famiglia?

«Per entrambi. Alla fine ciascuno fa le

proprie scelte. Mi considero uno spor-

tivo, non di più. Quando guardi le tribune

e vedi i fan con la bandiera che porta il

tuo nome e il tuo numero, be'. È fanta-

stico. Ma sono anche una persona che

vive una vita fuori dalle corse, e voglio

che questo sia rispettato».

Nessun drone che vola sopra la tua casa?

«Ho un fucile pronto!».

In questo periodo sembra che Lewis Ha-

milton stia decidendo come sarà la sua

vita dopo la F.1, nella musica, nella moda

o nel design. Tu che altri talenti vorresti

esprimere?

«Il mio stile di vita è molto diverso. Per

ora mi diverto con quello che faccio, non

penso molto a cosa accadrà dopo. Però

è vero che fra 10 anni non sarò ancora in

F.1, ma sono certo che troverò qualcosa

da fare».

Le corse sono un ambiente molto parti-

colare, dove si vive intensamente. Come

riempirai il vuoto di adrenalina, rischio e

velocità?

«Sono d'accordo che bisogna trovarsi

qualcosa di interessante da fare dopo il

periodo trascorso in Formula , altrimenti

il rischio di annoiarsi è grande. La F.1 è

così intensa, e immagino cosa possa si-

gnificare staccarsene da un giorno all'al-

tro. Quindi la risposta è sì, dovrò trovare

qualcosa di forte per riempire il tempo

vuoto: altrimenti rischi di intristirti in

fretta».

Vettel è entrato

subito in sintonia

con i fans della Ferrari