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WEC
Gara ad Al Sakhir
Campioni
d’un soffio
Marco Cortesi
Ventinove anni. Tanto è passato da quando
Derek Bell aveva regalato alla Porsche il suo ul-
timo titolo piloti nell’Endurance nel 1986 sulla
962C nei colori Rothmans. Dopo anni di alti e
bassi nella storia del campionato, morto e poi ri-
nato brillantemente nelle ultime stagioni, Mark
Webber, Timo Bernhard e Brendon Hartley
hanno ridato a Stoccarda il trofeo iridato, com-
pletando il lavoro iniziato col successo matema-
tico tra i costruttori a Shanghai. Ma non è stato
facile. Anzi è stato quasi impossibile. Con la sua
919 Hybrid da resettare ogni tanto e senza si-
stema KERS, Webber ha chiuso incredibilmente
quinto. Con il terrore di non farcela fino all’ul-
timo giro dato che, anche se il margine sull’ot-
tavo classificato era ampio, in Porsche non si
sarebbe (eventualmente) nemmeno potuto fer-
mare la vettura in attesa dell’ultimo giro, non
sapendo se si sarebbe rimessa in moto. Alla
fine, la vittoria dell’esemplare gemello di Neel
Jani, Romain Dumas e Marc Lieb ha di fatto
tolto molte speranze all’Audi, andata a compli-
carsi la vita con un problema di fissaggio di una
gomma ai box, oltre che penalizzata dal con-
sumo e costretta, si sapeva già dalla vigilia, ad
almeno una sosta in più.
Lasciati appesi ad un filo dalla
loro Porsche 919, Mark Webber,
Brendon Hartley e Timo Bernhard
portano a casa il mondiale
in uno spettacolare gran finale.
In GT, le 911 RSR completano
l’opera, mentre Andrea Bertolini
salva l’onore Ferrari