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Massimo Costa

Non capita spesso di assistere al piano di cre-

scita di un pilota così minuziosamente perfetto,

travolgente, studiato nei minimi particolari. E

che i massimi obiettivi siano stati centrati nel-

l’arco di tempo di pochi mesi. Il protagonista di

questa sceneggiatura da Oscar ha un nome e un

cognome: Lance Stroll. Mentre il regista è La-

wrence Stroll, il padre del ragazzo, grande uomo

d’affari dal patrimonio personale di 2,4 miliardi

di dollari (fonte Forbes) che ha saputo dirigere

tutte le pedine e una trama complicata come

solo Steven Spielberg nel film “Il ponte delle

spie” può riuscirci. Stroll junior si è laureato cam-

pione della F.3 europea con la Prema, squadra

acquisita da “Senior” almeno cinque anni or-

sono, ma che già aveva dimostrato di sapere vin-

cere nella categoria ben prima dell’avvento della

famiglia canadese. Il secondo successo targato

Stroll è l’ingresso in Williams quale compagno di

squadra di Valtteri Bottas nel Mondiale F.1 2017.

Lui non ne ha voluto parlare prima dell’annuncio

ufficiale, ma tutto era pronto da tempo. Dai test

privati con la Williams di qualche anno fa, al pro-

gramma stilato col simulatore, allo staff che

vedrà al fianco del pilota Luca Baldisserri, ex in-

gegnere dei trionfi di Michael Schumacher alla

Ferrari e successivamente responsabile del pro-

gramma FDA di Maranello.

Chiuso dalla FDA

Via alla Williams

Grazie ai buoni rapporti tra la Ferrari e Lawrence

Stroll (collezionista delle Rosse), il piccolo Lance

era entrato nell’Academy quando ancora cor-

reva nel karting, poi l’arrivo nelle formule con

Prema e la vittoria al primo tentativo nella F.4

Italia tra una valanga di invidie tipicamente no-

strane. A seguire, il passaggio nel FIA F.3 e il

trionfo al secondo anno, quello di uscita dalla

FDA dove per lui non vi erano sbocchi. E allora,

inutile continuare a rimanere con Ferrari, più lo-

gico il passaggio alla Williams, un più sano “fai

da te” e l’approdo certo al Mondiale. La conqui-

sta del campionato F.3 europeo da parte di Stroll

era per molti una cosa fatta già a gennaio. Se-

nior non ha fatto mancare niente alla Prema per

quanto riguarda la ricerca della perfezione delle

monoposto e, dunque, l’aspetto finanziario.

Lance è così arrivato all’inizio di stagione con la

poco edificante etichetta di pilota ricco e “aiu-

tato”. E nulla li avrebbe fermati. Ci sono stati pi-

loti, o meglio dire i loro management, che hanno

lasciato la F.3 perché non volevano confrontarsi

con Stroll, il predestinato, preferendo andare a

vincere facile altrove. A Lance non è importato.

Lui ha lavorato sodo tutto l’inverno per ripulirsi

dagli errori commessi nel 2015 e quello che ab-

biamo visto nel corso del 2016 è stato un pilota

semplicemente perfetto. Veloce in qualifica, ca-

pace di siglare il tempone al momento giusto,

di vincere gare con autorità e intelligenza, di

avere la freddezza di trattenersi pensando ai

punti da portare in cascina. E divenendo il punto

di riferimento di tutta la Prema, senza avere bi-

sogno dell’aiuto dei compagni. Maturità. In-

somma, una vera macchina da guerra. Stroll la

corona 2016 se l’è ampiamente guadagnata sul

campo con 11 vittorie e 9 pole, finendo per me-

ritarsi il rispetto dei rivali che a inizio anno lo

guardavano storto. Il resto sono solo chiacchere

da bar ed ora ad attenderlo c’è la Williams.