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GP AUSTRALIA

Red Bull

L’outsider

“spinge”

la Ferrari

Anche per quest’anno il team diretto da Horner non sembra in grado

di poter lottare per la vittoria iridata. La power unit Renault è ancora

lontana rispetto a Ferrari e Mercedes, il telaio sembra valido e vedremo

il suo potenziale a Shanghai. Più del quinto posto di Verstappen

era comunque impossibile ottenere senza un ritiro dei rivali

Massimo Costa

In un certo senso si può dire che la Red

Bull-Renault un ruolo decisivo nel GP di

Australia lo ha avuto. Max Verstappen, ri-

trovandosi davanti a Lewis Hamilton

quando il pilota Mercedes è rientrato in

pista a seguito di quel sciagurato pit-

stop anticipato, ha in qualche maniera

permesso a Sebastian Vettel e alla Ferrari

di guadagnare terreno. Così, quando è

stato il turno del tedesco fermarsi ai box,

la Ferrari è riuscita a rientrare giusto da-

vanti alla coppia Verstappen-Hamilton.

Pendolo della bilancia, la Red Bull. Ma

non è quello che avrebbero voluto

Adrian Newey e Christian Horner. Nes-

suna sorpresa, però. Melbourne ha se-

guito perfettamente quello che avevano

indicato i test pre campionato. Ferrari e

Mercedes al vertice, Red Bull terza, ma

costretta a seguire le vicende dei rivali

con il cannocchiale. Nonostante l’impe-

gno, Verstappen non è riuscito a fare

nulla di straordinario, nel senso che il

passo per rimanere in scia quanto meno

a Kimi Raikkonen non ce l’aveva. Un ini-

zio in salita dunque, per non parlare della

frittata messa sul piatto da Daniel Ric-

ciardo, con quell’errore da principiante

nella Q3 del sabato. Che non solo non gli

ha permesso di realizzare alcun riferi-

mento cronometrico, risultando così de-

cimo, ma dovendo sostituire il cambio

danneggiato ha racimolato cinque posi-

zioni di penalità. Poi, ci si è messa di

mezzo l’elettronica a completare il disa-

stro del fine settimana del pilota austra-

liano. Ricciardo nel giro che lo avrebbe

dovuto portare sullo schieramento di

partenza, si è ritrovato con il cambio

bloccato in sesta marcia. Partito dai box

quando la corsa era già iniziata, l’austra-

liano si è dovuto ritirare al giro 28. Un ini-

zio di campionato decisamente in

sordina per la Red Bull. La power unit Re-

nault non è ancora all’altezza di Ferrari e

Mercedes e per di più, dopo i problemi

emersi nei test spagnoli, in Australia

hanno portato la MGU-K del 2016 per

non incontrare inconvenienti. Scelta sag-

gia se si osservano i risultati di Verstap-

pen, delle due Toro Rosso in zona punti

e del team ufficiale francese con Nico

Hulkenberg undicesimo. Ma ancora gli

ingegneri francesi dovranno lavorare per

colmare il gap. La monoposto di Newey

sembra “potente” nelle curve di largo

raggio come si era intravvisto nei test.

Melbourne non era il tracciato ideale per

i telai, Shanghai offrirà una visione più in-

teressante. Ma l’impressione è che anche

per quest’anno la Red Bull dovrà rasse-

gnarsi al ruolo di outsider.