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GP AUSTRALIA
Giovinazzi
Jacopo Rubino
Antonio Giovinazzi, a modo suo, ha già fatto la storia del
nostro automobilismo spezzando un incantesimo che du-
rava da 1946 giorni: il 27 novembre 2011, Jarno Trulli e Vi-
tantonio Liuzzi disputavano il Gran Premio del Brasile che
chiudeva quella stagione, dopo di che, un italiano in griglia
non si è più visto. All’epoca, Antonio era un kartista in
rampa di lancio, fra i più quotati del vivaio nazionale. Ma
a corto purtroppo di risorse. A cambiare il suo destino,
l’indonesiano Ricardo Gelael. Direte, che c’entra uno degli
uomini più ricchi di quel Paese, titolare del marchio KFC,
con Antonio? Nel karting era divenuto amico di Sean Ge-
lael, figlio di Ricardo, ed essendo l’italiano nettamente più
veloce ecco che Ricardo gli affida il ruolo di tutor per far
crescere il pargolo. E quindi lo sostiene economicamente
per il debutto in formula nel 2012, che avviene dall’altra
parte del mondo, misurandosi nella Formula Pilota China
con delle F.Abarth. Giovinazzi domina e conquista imme-
diatamente il titolo. Il rapporto con Sean diviene fraterno,
Antonio trascorre intere settimane a Giakarta ospite della
famiglia Gelael. Per il 2013 viene quindi deciso lo sbarco
di Sean in Europa, nel FIA F.3 e sempre con Antonio come
chioccia. Gelael pagherà a Giovinazzi ben tre stagioni
complete nella categoria che lo vede laurearsi vicecam-
pione al termine del 2015.
La favola di Antonio
Tra i migliori kartisti italiani, Antonio ha potuto proseguire nelle Formule grazie all’appoggio
fondamentale della famiglia indonesiana Gelael. E quando a fine 2015 era incredibilmente
senza volante, grazie al manager Zanarini, allo stesso Gelael e alla Prema, si è trovato l’accordo
che ha cambiato ogni prospettiva futura. Ecco il racconto incredibile della sua carriera