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Vice campione F.3

ma tutto gira storto

Ed è qui che il suo percorso assume connotati incredibili, grazie

a una serie di coincidenze che a posteriori lasciano sbalorditi.

Siamo a fine 2015, appunto. Antonio è nelle grazie del Gruppo

Volkswagen che lo vorrebbe ancora in Formula 3 col team Car-

lin, ma i cambiamenti regolamentari appena introdotti dalla FIA

consentono un massimo di tre anni di presenza. Un limite già

raggiunto. Niente da fare anche nel DTM con Audi, obiettivo

iniziale per diventare professionista. Antonio aveva già gareg-

giato ad agosto sul circuito di Mosca per sostituire lo squalifi-

cato Timo Scheider, c’erano tutti i presupposti per entrare a

far parte della corte di Wolfgang Ullrich, ma la Casa tedesca è

stata travolta dallo scandalo che ha colpito il Gruppo Volkswa-

gen. Programmi sportivi tagliati, piloti di altre serie da siste-

mare. Per Giovinazzi la porta si è socchiusa, rimaneva un ruolo

da pilota di riserva.

Da ingiusto appiedato

a star della GP2 Series

Il rischio di restare a piedi, ingiustamente, era forte. E il tutto

nella indifferenza della Federazione italiana. Nel frattempo, da

pochi mesi, Antonio si era accordato con Enrico Zanarini per

la gestione manageriale della carriera. Un passo fondamentale.

Cosa fare? Zanarini richiede nuovamente l’intervento provvi-

denziale di Gelael. Il magnate indonesiano, attraverso lo spon-

sor KFC, rinnova ancora una volta il suo appoggio propiziando

lo sbarco in GP2 con la debuttante Prema, di cui è stato il prin-

cipale avversario in Formula 3. La squadra italiana aveva prati-

camente già firmato, oltre a Pierre Gasly, un altro francese,

Arthur Pic. Ma appena informati dell’opportunità di avere Gio-

vinazzi, l’opzione Pic è stata bloccata. Si è quindi formato un

binomio tutto tricolore, inedito per la categoria cadetta, e che

in poco tempo lascerà tutti a bocca aperta: Giovinazzi a Baku

si è sbloccato centrando una leggendaria doppietta, vincendo

gara 2 dopo essere stato addirittura ultimo. Seguono podi e

tre ulteriori successi, uno dei quali a Monza con un’altra stre-

pitosa rimonta.

L’ingresso in Ferrari

poi la chance Sauber

Il titolo GP2 sfuma solo nell’epilogo di Abu Dhabi in favore del

compagno Gasly. Peccato, ma la F.1 gli ha già messo gli occhi

addosso: bussano nientemeno che Mercedes, Red Bull e Fer-

rari, ma Zanarini sta lavorando nell’ombra per portare il suo

nuovo pupillo al Cavallino e si trova l’accordo per diventare

terzo pilota. Il resto è presente, frutto di determinazione,

umiltà e della ventennale esperienza del manager bolognese,

capace di muoversi con maestria all’interno del difficile am-

biente F.1. Una bella lezione di motorsport, la prova che avere

un budget di famiglia faraonico non è tutto. Ci è voluta ovvia-

mente anche un po’ di fortuna, oltre al fondamentale appoggio

di Gelael. E guardando indietro è incredibile notare come il no

al suo impiego in F.3 per il quarto anno, il no all’ingresso del-

l’Audi, risposte negative che parevano una sciagura, in realtà

(col senno di poi) si siano rivelate un passo decisivo verso il de-

butto in F.1. Chi lo avrebbe mai detto.