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Qualifica già super
Quasi davanti a Ericsson
Si saprà poi che la Sauber era stata avvertita in serata, ma si è pre-
ferito attendere la mattina per comunicare ad Antonio la notizia
con un SMS. E permettergli di dormire tranquillo. Del resto la
posta in gioco, questa volta, era ancora più alta: siamo in un wee-
kend ufficiale, in mondovisione. Antonio ha già conosciuto la mo-
noposto elvetica, ma può sfruttare solo la FP3 del sabato per
acclimatarsi e scoprire il circuito dell’Albert Park, mai affrontato in
carriera. Attento a non commettere errori, a non strafare, Antonio
può misurare il suo valore soltanto guardando la vettura gemella
di Marcus Ericsson, più rapido di 1”2. In qualifica però, stupisce:
già in palla, si gioca l’accesso alla Q2 con la macchina ritenuta
meno competitiva del lotto. E mette in imbarazzo il compagno di
squadra alla quarta campagna iridata, tenuto dietro per alcuni mi-
nuti. Alla fine lo svedese con un colpo di reni ripassa davanti, sarà
lui a entrare nel segmento successivo. “Mi dispiace, volevo bat-
terlo”, dice Antonio. Senza l’errore nell’ultimo tentativo forse po-
teva farcela, ma a contare è il distacco sceso ad appena due
decimi.
12esimo in gara
Prestazione convincente
Quindi, la gara. L’obiettivo era tagliare il traguardo, ed è stato rag-
giunto convincendo su ogni fronte, grazie a una dimostrazione di
maturità che non lascia indifferenti. Al via, Antonio ha schivato i
guai, poi ha viaggiato con un buon ritmo ed è stato impeccabile
nell’agevolare i doppiaggi. Partito con gomme soft, ha effettuato
l’unica sosta al giro 19 per montare le supersoft e ha concluso
12esimo, sfruttando anche i guai degli avversari. Più di così non si
poteva chiedere. “Una prestazione notevole, ha mostrato le sue
capacità”, ha commentato soddisfatta la team principal Monisha
Kaltenborn. “È stato un weekend incredibile, sono contento della
mia prestazione”, ha invece raccontato Antonio, pur ammettendo:
“Fisicamente è stata dura, specialmente con il collo nel finale. Ci
vuole tempo, perché le curve con una Formula 1 sono completa-
mente diverse”.
Chissà che…
non sia solo l’inizio
E adesso? Sulla carta questo dovrebbe rimanere un episodio iso-
lato, dettato da una situazione di emergenza. “In Cina sarò di
nuovo vestito di rosso”, ha ribadito prudente il talento di Martina
Franca. Ma Wehrlein, spinto da Toto Wolff e della Mercedes, rischia
parecchio qualora non raggiungesse al più presto la perfetta
forma. Un altro stop potrebbe infatti spalancare le porte a Giovi-
nazzi. Comunque vada, ci piace pensare che la tappa di Melbourne
possa costituire l’inizio di un cammino di importante, se non altro
in ottica 2018. In fondo Tonio Liuzzi, fino a domenica ultimo italiano
al via di un GP con Jarno Trulli, interpellato sul tema alla Gazzetta
dello Sport ha detto una frase che ci auguriamo profetica: “Queste
sono le occasioni che ti possono cambiare la vita”.