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tenuto duro, ma la sosta ai box anticipata si è rivelata una con-

danna. Poco più tardi, infatti, praticamente tutto il resto del

gruppo ha cambiato vettura sfruttando la Full Course Yellow

innescata dal ko di Andrè Lotterer. Poi, per tagliare il tra-

guardo, è stato costretto a viaggiare di conserva.

Stagione combattuta

con tanti pretendenti

Più in generale, dopo due tappe il quadro delle forze in campo

appare meglio definito: la Mahindra è in ascesa, spinta dal-

l’unità motrice realizzata dall’italiana Magneti Marelli, in partita

c’è anche la DS Virgin di Bird ed è evidente il salto compiuto

dalla Jaguar, dopo l’apprendistato dell’edizione 2016-2017.

Nelsinho Piquet, il primo campione nella storia della categoria,

cambiando casacca si è lasciato alle spalle le tante difficoltà

avute con la NextEV (ora NIO) quando lo sviluppo dei motori

è diventato libero. Un solido Jean-Eric Vergne tiene in alto la

Teechetah, unica vera scuderia clienti del lotto. E per adesso,

l’ex Toro Rosso in F1 ha raccolto ben di più rispetto alle Renault

ufficiali di Buemi e di un Nicolas Prost praticamente non per-

venuto. Pur avendo vicina la presenza di papà Alain. Sorpren-

dente a Marrakech è stato Jose Maria Lopez, arruolato in fretta

da Dragon per sostituire Neel Jani che ha gettato la spugna

dopo Hong Kong: l’argentino (già con DS nello scorso campio-

nato) ha messo in imbarazzo il collega svizzero entrando in Su-

perpole al primo colpo, e poi chiudendo sesto sotto la bandiera

a scacchi. Per tanti motivi, questa "Season 4" potrebbe rivelarsi

la più combattuta vista sin qui nella Formula E.

La classifica dopo

due appuntamenti

1. Rosenqvist 54

2. Bird 50

3. Vergne 43

4. Piquet Jr 25

5. Mortara 24

6. Buemi 22

7. Heidfeld 21

8. Evans 15

9. Abt 12

10. Felix da Costa 8

17. Filippi 1

19. Di Grassi 0

Di Grassi

sorride

amaro

Abt davanti alle due Jaguar