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verse, sebbene siano tutte macchine dotate di trazione anteriore.

Confido, comunque, che la FIA riuscirà a trovare un buon bilancia-

mento delle performance. I test pre stagione, invece, penso lascino

decisamente il tempo che trovano. Mi riferisco, in particolare, a

quelli che vedono i piloti saltare da una macchina all’altra. Tali tipi

di accorgimenti, come gli interventi realizzati da persone che hanno

esperienza nel GT grazie all’esperienza maturata nel tempo, sono

senza dubbio più credibili e utili”.

Sei d’accordo con la limitazione a 26 vetture in griglia? Poten-

zialmente, avremmo potuto contare addirittura su 40 piloti in al-

cuni weekend?

“Credo si tratti di una limitazione naturale. La vedo davvero dura

che una quarantina di piloti possa essere in griglia per il WTCR. I

costi saranno molto diversi da quelli che richiedeva il TCR, pratica-

mente questi sono raddoppiati e quindi penso che molti piloti non

saranno in grado di poter prendere il via. Non capisco davvero le

modifiche che sono state apportate alla serie: il TCR funzionava

molto bene e questo aumento dei costi porterà delle conseguenze

significative. A trarre un vantaggio netto saranno i piloti che face-

vano parte del WTCC, rispetto a quelli che gareggiavano nel TCR

e questo lo trovo strano. Non ho notizie di piloti come Vernay e

Comini ad esempio, mentre so che molti driver del WTCC sono

praticamente già pronti per correre”.

Mi sembri piuttosto perplesso e amareggiato riguardo questa

fusione tra WTCC e TCR…

“Guarda, io sono un grande sostenitore del lavoro svolto da Mar-

cello Lotti, non fraintendermi. In un momento di grande difficoltà

ha tirato fuori dal cilindro un’idea fantastica, il campionato che vanta

più serie al mondo. Ho sempre credutomolto nel progetto di Lotti

e posso affermare tranquillamente di essere stato uno dei suoi

primi sostenitori, se non il primo, ma il campionato che ho disputato

in questi tre anni non c’è più. Il WTCR lo definirei un WTCC con

macchine diverse per intenderci. E così, invece di far fronte a certi

tipi di budget, i team che erano coinvolti nel TCR si trovano co-

stretti a fronteggiare budget per loro impossibili”.

Il calendario 2018 del WTCR prevede l’inizio a Marrakech pas-

sando a Budapest nell’arco di un mese. Un bel contrasto! Quali

piste ti intrigano di più tra quelle in programma?

“Anche in questo caso, torna in ballo il discorso del contenimento

dei costi. Le gare che sono in calendario Vila Real, Marrakech,

Macao e il Nurburgring ad esempio, sono pericolose per via delle

loro caratteristiche tecniche e quindi stiamo parlando di tracciati

costosi, perché non puoi non tenere conto dei probabili danni alle

vetture cui andrai incontro per via di incidenti, uscite di piste, ec-

cetera. Parlo, chiaramente, dal punto di vista di chi ha affrontato il

campionato TCR. Mi sembra assurda l’attuale situazione: il WTCC

è morto perché non c’era più nessuno intenzionato a spendere de-

terminati soldi, se ora trasformiamo il TCR internazionale in un

nuovo WTCC, beh, allora davvero non capisco dove stiamo an-

dando. Per chi faceva il WTCC potrebbe esserci una riduzione dei

costi, ma per chi faceva il TCR, c’è invece il problema opposto. Chi

non potrà essere della partita nel WTCR, molto probabilmente,

sarà obbligato a disputare i campionati nazionali del TCR. Conclu-

dendo, tutto ruota intorno ai soldi, a quello che è il budget a di-

sposizione. Se hai una Casa alle spalle che è disposta a mettere giù

i soldi necessari, allora puoi fare tutto. In caso contrario, rischi di

diventare un noleggiatore di vetture. I soldi o li porta il pilota at-

traverso uno sponsor, oppure li devi trovare come team, ma non

vedo segnali incoraggianti all’orizzonte”.

Pensi che il Balance of Performance verrà modificato molto? L’in-

gresso della FIA dovrebbe permettere l’utilizzo di attrezzature

più sofisticate per valutare il livello delle vetture?

“Non saprei. Sicuramente, chi svolge il lavoro del Bop ha dinanzi a

sé un lavoro alquanto delicato e difficile, perché le vetture hanno

caratteristiche diverse e mettere d’accordo tutti è praticamente

impossibile. Con l’arrivo della FIA ci saranno molte più persone in

grado di portare idee molto utili frutto di esperienze maturate in

diverse categorie, ma le caratteristiche delle vetture sono molto

diverse tra loro perché si tratta di vetture nate con concezioni di-