31 Mag [21:22]
Lorenzo e Iannone, gli esclusi
Con chi correranno nel 2018?
Jacopo Rubino
Jorge Lorenzo e Andrea Iannone, destini incrociati alla vigilia del Gran Premio d'Italia della MotoGP. Lo scorso anno lo spagnolo aveva sostituito in sella alla Ducati l'abruzzese, passato alla Suzuki. Ora, si ritrovano entrambi (almeno in via formale) provvisoriamente a piedi per la stagione 2019.
Il maiorchino di fatto è già stato "scaricato" dal presidente della Rossa, Claudio Domenicali, con le parole pronunciate durante un evento a Bologna alcuni giorni fa: "È un grande pilota che non è riuscito a trarre il meglio dalla nostra moto. Purtroppo né lui né i tecnici sono riusciti fino ad oggi a far rendere al massimo il suo talento. Questa è una punta di amarezza che ci rimane".
Nel paddock del Mugello, Lorenzo ha replicato: "Non voglio commentare le parole di Domenicali, è il capo e devo rispettarlo, ma io mi considero un campione e il mio obiettivo è crescere e provare a vincere con la Ducati". Quali saranno le sue mosse? "Posso dire che nel 2019 correrò al 100 per cento in MotoGP e avrò una moto competitiva. Ho diverse alternative da valutare, e al Montmelò potrò dire di più".
L'ipotesi circolata in questi giorni anticipa un ritorno in Yamaha: o meglio, su una Yamaha, preparata da una squadra satellite (forse Marc VDS, o forse creata da zero) con il supporto economico dello sponsor Petronas, che porterebbe come secondo portacolori il malese Hafizh Syharin. È tramontata invece la prospettiva Suzuki, pronta a fare ponti d'oro per un altro maiorchino: Joan Mir, oggi rookie in Moto2.
Suzuki, appunto, da cui si separerà Iannone. Lo ha confermato lui stesso, nonostante i podi ottenuti ad Austin e Jerez: "A fine anno si concluderà il mio rapporto con la Suzuki. Questa stagione è cominciata molto bene ma la scorsa è stata davvero difficile. Abbiamo scelto strade diverse ma darò il mio massimo fino a Valencia. In una settimana tutti sapranno del mio futuro". Lo scenario più probabile è un accordo con Aprilia, per affiancare Aleix Espargaro e mantenere soprattutto lo status di pilota ufficiale.