28 Set [18:23]
Motegi, il commento
Valentino Rossi vince l’ottavo titolo della sua carriera conquistando il successo sul tracciato giapponese di Motegi. Il pilota di Tavullia ha portato a termine una stagione molto difficile, culminata però con il ritorno al titolo iridato, che mancava dal 2005. Una vittoria alla Rossi, che scatta non benissimo dalla griglia subendo il rientro di Jorge Lorenzo, ma che nel corso della gara infila il compagno di squadra al primo giro, Nicky Hayden al terzo passaggio.
Al sesto giro è la volta di Dani Pedrosa che si arrende a Rossi. Poi la sfida più bella, quella con Casey Stoner, contro il campione del 2007, che lo aveva agevolmente battuto lo scorso anno. Una decina di giri per studiarlo, poi come sempre una staccata terribile, lo spiraglio che sembra impossibile da riempire ma che per Rossi è largo come una galleria. Tutto liscio, facile, veloce.
Solo un cenno per assicurarsi che il suo avversario gli sia alle spalle, e poi si invola verso una fuga solitaria, che ripaga lui, ma anche il suo team, del grande lavoro fatto. Vince il suo ottavo mondiale, e torna con una delle sue scenette post gara. Una delle ultime fu a Sepang 2005, per il settimo titolo, dove fu spodestata biancaneve coi suoi sette nani. Oggi è stata sancita da un notaio la vittoria dell’ottavo titolo, oltre ad una maglietta commemorativa con la scritta “Scusate il ritardo”.
Certamente i suoi tifosi lo perdoneranno, ma anche gli appassionati di questo sport, che negli utlimi tre anni hanno visto tre piloti su tre moto differenti vincere il titolo. Rossi ha costruito questo successo nel 2007, quando ha deciso di passare dalle Michelin alla Bridgestone, e nell’inverno, quando ha portato avanti assiduamente lo sviluppo della moto e delle gomme. Un confronto alla pari, che però è spesso stato impari nelle prime gare della stagione. La vittoria di Stoner a Losail, mentre Rossi chiudeva quarto, poi l’ascesa di Pedrosa e Lorenzo.
Un piccolo aiuto è arrivato a Rossi dalla fortuna. È stato l’unico tra i protagonisti per la lotta del campionato a non subire infortuni. Prima Lorenzo a Shanghai, che ha poi saltato due gare per la fratture della caviglia, mentre Pedrosa prendeva il largo, e Stoner recupera i punti persi negli appuntamenti spagnoli. E si arriva a metà campionato con Pedrosa davanti a Stoner e Rossi. Poi la gara del Sachsenring: Stoner in pole, ma Pedrosa prende subito il largo in gara, ma al quinto giro cade, e si frattura il polso. Vince Stoner la gara, ma Rossi ha capito che è il momento di affondare il colpo.
A Laguna Seca lo spagnolo è fuori gioco, e Stoner cerca di scappare sin dal primo giro, ma con un lavoro di finitura e determinazione Rossi non lo molla, lo supera, lo fa innervosire, anticipa una staccata che manda in terra il pilota della Ducati, il quale si rialza, ma termina secondo, ferito nello spirito. Il calendario prevede successivamente due gare che si rivelano fondamentali per questo campionato: Brno e Misano. Stoner è il più forte in pista, ma il riacutizzarsi di una frattura allo scafoide gli impedisce di portare a termine la gara al massimo delle sue potenzialità, ed in entrambe le occasioni si stende, regalando a Rossi il successo, oltre che 50 punti che hanno fortemente pesato sull’esito della stagione.
E' partita da lontano la cavalcato di Rossi. In 125 il pilota pesarese vince il primo titolo nel 1997, mentre in 250 arriva l’iride mondiale al secondo tentativo, stagione 1999. Rossi vinse nel 2001, al suo secondo anno in 500, il primo mondiale con la Honda, replicando anche nel 2002 e nel 2003, con l’ingresso della nuova era della Moto GP. Nel 2004 il passaggio alla Yamaha fortemente voluto dopo la rottura con la HRC, e arriva subito il successo contro Sete Gibernau, replicato anche la stagione successiva, correlato anche dalla vittoria del mondiale costruttori. Con oggi Rossi raggiunge quota 70 successi nella top class, 96 in totale nella sua carriera.
Antonio Caruccio
Nella foto, Valentino Rossi