18 Ago [13:14]
Una vittoria Mondiale per Rossi
Valentino Rossi vince la quinta gara della stagione e Jorge Lorenzo cade per la terza volta in corsa, la seconda consecutiva dopo Donington. Il tavulliese ipoteca il mondiale con 50 punti di vantaggio e Lorenzo è ormai spacciato. Si potrebbe sintetizzare così la gara di Brno della Moto GP, l’undicesima della stagione con il campione del mondo in carica pronto a bissare il successo e l’ennesimo avversario distrutto. Ma la situazione è un po’ più complessa.
Onore al merito per Rossi che è senza dubbio il miglior pilota che il Motomondiale abbia mai avuto negli ultimi decenni come dimostrano le sue 102 vittorie e il 160° podio, primato assoluto conquistato ai danni di Giacomo Agostini, oltre agli otto titoli mondiali già in cassaforte. Ma i suoi avversari non sono psicologicamente distrutti, come successo sino ad ora solo a Sete Gibernau. Casey Stoner paga una condizione fisica precaria ed una preparazione atletica evidentemente non ottimale perché dopo gli appuntamenti di Assen e Laguna Seca si è letteralmente consumato. Il suo fisico è stato sottoposto ad uno sforzo immane e l’australiano non si è curato a dovere riportando un vero e proprio sfinimento che lo ha costretto a saltare tre gare.
Jorge Lorenzo non patisce l’importante presenza di Rossi nel suo box, ma sta cercando il proprio limite e spesso eccede superandolo. È successo a Jerez quando perse un podio che gli avrebbe permesso di mantenere il contatto con Rossi; è caduto nel giro di schieramento al Mugello col bagnato per cercare il limite della pista. È stato disarcionato due volte in qualifica a Laguna Seca e nella stessa gara è arrivato lungo all’ultima curva infilando il compagno italiano. Poi lo sbaglio di Donington dove ha frenato sulla riga bianca con pista umida e l’ultima debacle di Brno dove in un’improbabile traiettoria esterna ha aperto il gas troppo presto ed è stato scaraventato in ghiaia. I mitomani danno per spacciato Lorenzo, completamente “bollito” per la forza mentale con cui Rossi lo ha distrutto. Così non è. Jorge è cresciuto avendo molti problemi emotivi e familiari dove una costante incomprensione da parte della figura paterna lo ha portato a rafforzare in tenerissima età il suo carattere. Poi l’ingresso nel motorsport, un mondo in cui bisogna avere carattere per emergere, e lui è emerso. Ha impressionato tutti in 125 dove forse un po’ troppo spavaldo arrivava nel paddock certo di poter fare carriera, e l’ha fatta. Ha letteralmente tagliato le gambe alla concorrenza in 250 e in soli due anni di Moto GP ha strabiliato tutti. All’esordio subito la pole, poi la vittoria alla terza gara, ma un incidente in Cina ha pregiudicato il 2008. Quest’anno è partito carico, sicuro di avere la moto migliore e di poter lottare per il titolo. Solo che il titolo se lo deve giocare con Rossi, il quale lo costringe ad andare sempre al limite. Spesso Lorenzo lo supera, ma presto imparerà a domarsi, e allora arriveranno i guai anche per Valentino Rossi…
Al secondo posto ha concluso la prima Honda, quella del sempre costante Dani Pedrosa, con un ritardo in gara di 15 secondi, situazione che ha indotto Lorenzo a non lasciarsi tentare dalla proposta di 10 milioni di euro per salire su una RC212V e restare in Yamaha. Pedrosa è tornato ad essere il pilota che può giocarsi il successo, lo dimostra la sua presenza sul podio in tre delle ultime quattro gare, con la vittoria di Laguna Seca che compensa in parte il nono posto di Donington ottenuto in condizioni atmosferiche a dir poco ambigue. Pedrosa a Brno raggiunge quota 2033 punti ottenuti in carriera nel motomondiale, divenendo il primo spagnolo superando Alex Criville, eroe iberico degli anni ’90.
Podio triste per Toni Elias. Lo spagnolo, che nel 2008 raggiunse in Repubblica Ceca la piazza d’onore, è conscio che questo risultato non sarà in grado di regalargli un sedile per l’anno prossimo. Amareggiato per la scelta di Gresini di non riconfermarlo a favore di Marco Melandri e Marco Simoncelli, ora guarda ad un futuro in Superbike dove potrebbe trovare nuova linfa.
Loris Capirossi ottiene il quinto posto in scia ad Andrea Dovizioso, fresco vincitore di Donington, raggiungendo per la 150° volta nella sua interminabile carriera la zona punti, portandosi al secondo posto di questa singolare graduatoria affiancando Carlos Checa. Leader incontrastato resta ancora Alex Barros con ben 195 gare in zona punti.
Debacle Ducati senza Stoner, come da pronostico. Il sesto posto di Nicky Hayden per la casa di Borgo Panigale significa anche una corsa in secondo piano, con Mika Kallio che al penultimo giro stende sé stesso e Marco Melandri all’ultima curva. Ritiro anche per Michel Fabrizio, sostituto del finlandese nel team Pramac fermo ai box dopo solo sei tornate per un problema alla spalla destra. L’italiano ora lascerà il posto ad un altro centauro visto che la sua attenzione è dedicata alla Superbike, dove ha ancora qualche chance di rubare il titolo a Ben Spies.
Antonio Caruccio