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17 Gen [10:02]

Dakar - 12° tappa
Il terzo sigillo di Sainz

Jacopo Rubino

Carlos Sainz può festeggiare: è sua l'edizione 2020 della Dakar, la prima andata in scena in Arabia Saudita. Per il Matador, 57 anni, è la terza vittoria in carriera in questa gara, questa volta da portacolori Mini dopo quella del 2010 con Volkswagen e del 2018 con la Peugeot. Sainz poteva contare su un vantaggio di dieci minuti alla partenza dell'ultima speciale da Haradh a Qiddiya, per giunta ridotta ad una "sprint" di soli 166 km: il tracciato originario interferiva con la costruzione di un gasdotto ed è stata necessaria una variazione.

In controllo, lo spagnolo ha chiuso con il sesto tempo "regalando" 3'56 a Nasser Al-Attiyah. Re nel 2019, proprio in extremis il qatariota è riuscito quindi a portare a casa un successo di giornata al volante della sua Toyota Hilux. Un risultato che gli assicura la piazza d'onore finale, lasciando sul gradino più basso del podio l'antagonista Stephane Peterhansel sull'altro buggy Mini. "Monsiuer Dakar" dopo la frazione di ieri era ad appena 6" di ritardo da Al-Attiyah, ma ne ha persi 3'31.

Yasir Seaidan è stato persino in lizza per la vittoria di tappa, poi accontentato di chiudere a un minuto e mezzo di ritardo, davanti a un rinvigorito Orlando Terranova. L'argentino nella generale è sesto con la Mini a trazione integrale, dietro a Yazeed Al Rajhi e al veterano Giniel De Villiers.

Termina con stile Fernando Alonso, quarto di giornata e 13esimo assoluto: per l'ex F1 questa avventura alla Dakar è da considerarsi positiva, per le potenzialità mostrate al cospetto degli specialisti. Peccato per i guai patiti in Tappa 2 (sospensione rotta) e Tappa 10 (ribaltamento), senza i quali sarebbe giunto a Qiddiya agevolmente in top ten definitiva. Vorrà replicare la sfida nel 2021? Intanto, l'attenzione dell'asturiano va adesso sul ritorno alla 500 Miglia di Indianapolis per aggiudicarsi la leggendaria Triple Crown.

In top ten terminano invece Bernhard Ten Brinke (Toyota), il francese Manuel Serradori sul buggy Century, il giù citato Seaidan e il cinese Wei Han (Geely).

Fra i truck si conferma lo squadrone Kamaz con Andrey Karginov che si aggiudica la sua Dakar personale, dopo quella del 2014. Fra i veicoli SSV è Casey Currie a imporsi, mentre fra i quad ad essere incoronato è il cileno Ignacio Casale. Nelle moto, infine, prima affermazione americana con Ricky Brabec che, in sella alla Honda, ha interrotto il monopolio KTM che durava addirittura dal 2001, aperto dall’indimenticato Fabrizio Meoni.

La classifica auto della 12° tappa (top 10)

1 - Al-Attiyah/Baumel (Toyota) - Gazoo - 1h17'30
2 - Seaidan/Alexy (Mini) - Race World - Mini - 1'32
3 - Terranova/Graue (Mini) - X-Raid - 3'16
4 - Alonso/Coma (Toyota) - Gazoo - 3'25
5 - Peterhansel/Fiuza (Mini) - X-Raid - 3'31
6 - Sainz/Cruz (Mini) - X-Raid - 3'56
7 - De Villiers/Bravo (Toyota) - Gazoo - 4'31
8 - Ten Brinke/Colsoul (Toyota) - Gazoo - 4'40
9 - Al Rajhi/Zhiltsov (Toyota) - Overdrive - 5'09
10 - Serradori/Lurquin (Century) - SRT - 5'45

La classifica auto finale (top 10)

1 - Sainz/Cruz (Mini) - X-Raid - 42h59'17
2 - Al-Attiyah/Baumel (Toyota) - Gazoo - 6'21
3 - Peterhansel/Fiuza (Mini) - X-Raid - 9'58
4 - Al Rajhi/Zhiltsov (Toyota) - Overdrive - 49'10
5 - De Villiers/Bravo (Toyota) - Gazoo - 1h07'09
6 - Terranova/Graue (Mini) - X-Raid - 1h12'15
7 - Ten Brinke/Colsoul (Toyota) - Gazoo - 1h18'34
8 - Serradori/Lurquin (Century) - SRT - 1h59'21
9 - Seaidan/Alexy (Mini) - Race World - Mini - 3h42'17
10 - Han/Liao (Hanwei) - Geely - 3h51'07