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13 Apr [12:43]

Nel Rally di Sanremo, vittoria
a tavolino per la Hyundai di Breen

Una gara bella e combattuta come nelle migliori tradizioni del 68.Rallye Sanremo, una battaglia sul filo dei secondi che si è decisa proprio sull’ultima prova cronometrata, anzi per l’esattezza dopo, quando Craig Breen uscito dall’ultima speciale al comando del rally, ha “lasciato strada” in vista del traguardo al compagno di colori Andrea Crugnola, pilota di punta del team Hyundai nel Campionato Italiano Rally Sparco. Ma il risultato è poi cambiato per la decisione della direzione gara di cancellare l'ultimo controllo orario.

Questo Sanremo rimarrà comunque quello di Craig Breen, Andrea Crugnola e Fabio Andolfi, ottimo terzo in coppia con Stefano Savoia, con la sua Skoda con i colori di ACI Team Italia, che si sono alternati al comando del rally dimostrando di avere un passo superiore al resto della compagnia, questo fatta eccezione per un solo altro equipaggio, quello formato da Giandomenico Basso e Lorenzo Granai su Skoda Fabia R5 quinti al traguardo.

Il veneto è andato fortissimo, ma una foratura nella sesta delle otto prove in programma, costatagli oltre 40”, lo ha tolto dalla lotta per la vittoria, un successo che tempi alla mano era sicuramente alla sua portata. Al quarto posto hanno chiuso Stefano Albertini e Danilo Fappani sulla Skoda Fabia Evo R5. Per il bresciano, che rimane al comando della classifica tricolore, una gara iniziata male ma che è proseguita nel segno di un feeling non ottimale con la vettura ma soprattutto sempre alle prese con scelte di gomme non certo ottimale.

Quinti hanno concluso Simone Campedelli e Tania Canton, VW Polo R5, di nuovo insieme dopo qualche tempo ed autori di una gara veloce. In sesta posizione hanno terminato i francesi Stephane Lefebvre insieme ad Andy Malfoy con la loro Citroen C3 R5. A completare la top ten Rudy Michelini insieme a Michele Perna, Skoda Fabia R5, Damiano de Tommaso insieme a Massimo Bizzocchi, Citroen C3 R5, che non ha per tutta la gara il feeling perfetto con la vettura, e Tommaso Ciuffi in coppia con Nicolò Gonnella partiti fortissimi e poi penalizzati da una scelta di penumatici spesso azzardata.
 
Tra i rivali del CIR Due Ruote Motrici la vittoria è andata ai fratelli Andrea e Giuseppe Nucita sulla Peugeot 208 Rally 4 ufficiale, che hanno perso parecchie posizioni nella power stage e dopo una bella rimonta sui principali avversari si sono imposti sugli avversari Christopher Lucchesi Jr insieme a Chiara Lombardi su vettura gemella.

Nella prima del Campionato Italiano Rally Junior andato in scena con 11 equipaggi, tutti al volante delle Ford Fiesta Rally 4 gestite da Motorsport Italia e gommate Pirelli dove il gradino più alto del podio è andato ad Alessandro Casella insieme a Rosario Siragusano. Una bella corsa quella dello squadrone Under 27 di ACI Team Italia che ha visto in testa per la gran parte del tempo Mattia Vita e Max Bosi. Il lucchese infine proprio sui 20 chilometri dell’ultima prova non è riuscito a portare fino in fondo il proprio vantaggio e si deve accontentare del secondo assoluto. Terza posizione per Emanuele Rosso con Andrea Ferrari contenti nonostante qualche problema ai freni riscontrati durante tutta la gara.

14 Mar [11:46]

Neuville detta legge nel
Rally Tricolore del Ciocco

Missione compiuta per Thierry Neuville e Martin Wydaeghe che, in un 44esimo rally Il Ciocco e Valle del Serchio ricchissimo di grandi nomi e di adrenalina sportiva, hanno dominato la classifica assoluta con la loro Hyundai i20 R5 gommata Pirelli. Il pilota ufficiale di Hyundai Motorsport nel Mondiale Rally e attuale secondo nella classifica iridata Piloti, non aveva nascosto la sua voglia di vincere, anche se la sua partecipazione alla gara garfagnina era finalizzata soprattutto a fare chilometri competitivi con il suo nuovo navigatore Wydaeghe. “Le prove speciali del rally Il Ciocco, dove correvo per la prima volta, mi sono piaciute subito – spiegava all’arrivo Neuville – e poi ho trovato grande stimolo nel confrontarmi con un gruppetto di piloti molto veloci, che ho conosciuto qui. Dopo le prime prove di “assaggio, ho iniziato a spingere ed è venuto il risultato”.

Il secondo posto conquistato dal bresciano Stefano Albertini, in formato “mondiale”, con il fido Fappani a fianco ha il sapore della vittoria. Non solo perché è riuscito, per un po’, a stare davanti a Neuville, poi pressandolo dal secondo posto, prima di “mollare” nell’ultimo loop di prove. Soprattutto perché il pilota della Skoda Fabia by Munaretto, calzata Pirelli, centra il successo pieno per il Campionato Italiano Rally Sparco - dove Neuville è “trasparente” - sommando anche un punto della Power Stage del venerdi.

A chiudere un podio ricco di significati sportivi è andato Giandomenico Basso, già campione europeo e italiano - l’ultima volta due anni fa - sempre in coppia con Granai. Qualche difficoltà a trovare le giuste sensazioni e maggiore grip con la Skoda Fabia R5 Delta Rally, gli hanno fatto perdere una manciata di secondi nelle fasi iniziali. Ritrovata convinzione nel finale di gara, infilava una serie di ottimi tempi, fino a sopravanzare, nella prova conclusiva, Fabio Andolfi al terzo posto. Il portacolori di ACI Team Italia vedeva sfumare così, proprio alla conclusione, un terzo posto per il quale, insieme a Savoia e alle Skoda Fabia R5 Motorsport Italia, gommata Michelin aveva battagliato a lungo con un altro alfiere del progetto federale, Damiano De Tommaso. Una lotta sul filo del secondo fin quasi alla fine, quando il giovane pilota varesino, per una “toccata” pur leggera, apriva la ruota posteriore destra della Citroen C3 R5 FPF e si ritirava, vanificando una prestazione, fino a quel momento, di alto livello.

Al quinto posto finale si piazzava alla fine il lucchese Rudy Michelini, con Perna, che non riuscivano a trovare il giusto feeling con la Volkswagen Polo R5 e con le gomme Michelin, in una gara che spesso li ha visti, in passato, tra i protagonisti, per una prestazione che comunque, in ottica campionato CIRA, li vede sul podio. Alla sua terza gara con la Skoda Fabia R5 Balbosca, il giovane fiorentino Tommaso Ciuffi, con Gonella, ha preferito non prendere subito rischi eccessivi, preferendo dedicarsi ad una crescita costante in gara, da mettere a frutto nelle gare future.

Chi invece riparte dal Ciocco con un sorriso grande così è il venticinquenne pistoiese Thomas Paperini, con Monica Cicognini alle note che, alle prime esperienze in gare “importanti” e in un rally con tanti fuoriclasse al via, coglie un settimo posto di prestigio. Proprio davanti ad un altro dei delusi, al rally Il Ciocco, Marco Signor, con Pezzoli a fianco, che non è riuscito a trovare spunti velocistici di rilievo con la Volkswagen Polo R5 Step Five.

Il guizzo iniziale, sulla Super Prova Speciale, di Paolo Andreucci, con Pinelli e la Skoda Fabia R5 gommata MRF, coperture che il campione garfagnino ha il compito di sviluppare, in futuro, non è stato seguito da una gara di vertice, nonostante l’impegno di Andreucci, capace comunque di staccare alcuni tempi interessanti, ma non di salire più su del nono posto finale. Il passo molto sostenuto della gara ha fatto una vittima illustre, Craig Breen. Il pilota irlandese, in forza al team Hyundai Motorsport, in coppia con Paul Nagle, è stato tra i protagonisti di vertice, ovviamente con una i20 R5, fino alla quinta prova speciale – seconda ripetizione della Massa-Sassorosso - dove, nel tratto finale, incappava in una uscita di strada che lo toglieva di gara.

Soddisfatto a metà, alla fine, Andrea Adamo, team principal Hyundai Motorsport, presente al Ciocco. Felicità per la vittoria di Neuville, attesa ma non scontata, ma disappunto per il ritiro di Breen, iscritto al Campionato Italiano Rally Sparco, anche in eventuale supporto di Andrea Crugnola, campione italiano in carica, con Ometto alle note, ingaggiati da Hyundai Rally Team Italia per la corsa al tricolore, ma incappati al Ciocco in una prestazione sottotono. Dovuta un po’ a problemi ad un semiasse, nelle fasi iniziali, ma poi per un feeling con la vettura, nuova per Crugnola, che ha stentato a trovare.

Questi i verdetti di un rally Il Ciocco e Valle del Serchio da antologia: centosessantuno partenti (95 nel CIR e 66 nella gara CRZ), tanti campioni al via, un parco vetture da sogno, una gara avvincente. Un rally che rimarrà scritto a caratteri cubitali nella lunga storia di questa gara. “E’ stato complicato gestire un evento di queste proporzioni – chiosava alla fine Valerio Barsella, stanco ma felice event manager del rally Il Ciocco – ma alla fine abbiano condotto in porto un evento, credo, importante. Sportivamente ma anche per il territorio che, con tanta gente a riempire, nel rispetto delle norme anti Covid19, le strutture ricettive in tutta la zona, fino a Lucca, con una ricaduta economica rilevante per il territorio e tre giorni di “quasi” normalità”.
 

23 Nov [19:04]

Rally Tuscan: Basso-Granai
sono i campioni italiani 2019

Un tricolore storico quello ottenuto da Giandomenico Basso e Lorenzo Granai alla guida della loro Skoda Fabia R5, non fosse altro perché conquistato al fotofinish, con ben quattro equipaggi che si sono presentati al via dell’ultima gara, il Tuscan Rewind, ancora con la possibilità di vincere il Campionato. Oltre a Basso, si erano infatti presentati, con ampie possibilità di successo, anche Luca Rossetti su Citroen C3 R5, Andrea Crugnola con la VW Polo R5 e Simone Campedelli al volante della Ford Fiesta R5.

Un finale straordinario per una serie tricolore 2019 che, comunque, è stata sicuramente la più belle e combattuta degli ultimi anni. Vince quindi gara e titolo, Giandomenico Basso da Cavaso del Tomba, in coppia con il toscano Lorenzo Granai, due grandi interpreti del rallismo tricolore, che hanno ottenuto il successo con la loro Skoda schierata in maniera del tutto privata da Metior Sport e Loran.

Gli altri escono tutti a testa alta consci di avere condotto una stagione straordinaria. Primo fra tutti Andrea Crugnola (VW Polo) con Pietro Elia Ometto, il più privato forse tra i pretendenti al titolo. Sempre velocissimo in tutte le gare, subito dal via del campionato il pilota di Varese si è alternato alla guida della Polo, e di una Skoda Fabia R5, entrambe seguite dall’HK Racing.

Con il varesino, da sottolineare anche le grandi stagioni di Luca Rossetti, in coppia con Eleonora Mori, partito con l’handicap di portare per la prima volta in gara nel CIR la Citroen C3 R5 ufficiale, che ha comunque lottato fino ad una prova dal termine della gara. Quando era al comando ed in grado di puntare al titolo, è stato rallentato da una foratura.

Lo stesso problema ha allontanato dal vertice e dalla possibile vittoria tricolore anche un altro grande protagonista dell’annata, Simone Campedelli, in coppia con Tania Canton. Il romagnolo con la Ford preparata ufficialmente dalla M-Sport e portata in gara dalla Orange1 Racing, ha dimostrato comunque di essere pronto per traguardi importanti. La Ford si aggiudica comunque il titolo italiano Costruttori assoluto poiché la situazione di vantaggio rispetto alla concorrente Citroen rimane invariata. Entrambe i piloti di punta infatti risultano fuori dalla zona punti.

Nella festa per il tricolore uno spazio se lo è ricavato Paolo Andreucci, in coppia con Rudy Briani, che con la sua Peugeot 208 R5 è arrivato terzo in gara e primo tra i partecipanti al Campionato Italiano Rally Terra. Il tricolore Terra vede l’ormai ex campione italiano secondo assoluto, dietro al francese Stephane Consani, già trionfatore della serie, qui sfortunatissimo con un’uscita di strada durante lo shake-down che gli ha impedito di prendere parte alla gara.

Andreucci chiude il Tuscan davanti Giacomo Costenaro, secondo in coppia Justin Bardin su Skoda Fabia R5. Completa il podio del CIRT il veronese Luca Hoelbling insieme a Federico Fiorini al volante della Hyundai i20 R5. Sfortunati protagonisti della gara del Terra sono stati Umberto Scandola (Hyundai i20 R5), autore di una gara perfetta e costretto al ritiro quando era al primo posto assoluto del Tuscan e Nicolò Marchioro, che si ritira nelle prime battute di gara sulla Fabia R5 ma chiude comunque la stagione da terzo del Campionato. Nel Trofeo Gruppo N 4 Ruote Motrici, la vittoria in gara va a Christian Gabbarrini, Subaru Impreza Sti.

Un altro risultato di rilievo a Montalcino lo hanno ottenuto Rentato Travaglia, che chiude quarto assoluto con Luca Gelli sulla Fabia R5 e Tony Cairoli con Anna Tomasi, bravi con altra R5 boema con ottimi tempi riuscendo ad inserirsi tra i primi dieci. Tra i titoli tricolore ancora in palio al Tuscan sono stati assegnati il Campionato Italiano Costruttori alla Ford mentre il tricolore Due Ruote Motrici va alla Peugeot.

Nel CIR Due Ruote Motrici, la gara toscana è andata a Davide Nicelli Jr su Peugeot 208 R2, davanti agli equipaggi femminili di Rachele Somaschini, Citroen DS3 R3T e Patrizia Perosino, altra 208 R2. Fuori dai giochi i campioni italiani Tommaso Ciuffi e Nicolò Gonella con la Peugeot 208 R2 ufficiale per il già ottenuto titoli tricolori nel Campionato Junior e nel Due Ruote Motrici hanno commesso un piccolo errore hanno preso un muro a metà gara.

In scena sugli sterrati del Tuscan anche il duello finale tra le Ford Fiesta R2 dei giovanissimi CIR Junior Andrea Mazzocchi e Silvia Gallotti nello scontro diretto con i campioni italiani junior Marco Pollara insieme a Rosario Siragusano. Nel trofeo firmato da Peugeot la vittoria è andata della gara e del monomarca a Michele Griso con la 208 R2B.

13 Ott [15:44]

Due Valli - Vince Crugnola con la Polo
Ora è lotta a quattro per il titolo

Massimiliano Ruffini

Dopo mesi di attesa e dopo cocenti delusioni come quella rimediata a inizio stagione al Ciocco, l'accoppiata Andrea Crugnola - Vw Polo R5 ha finalmente funzionato alla perfezione, permettendo al driver varesino - e a Pietro Ometto - di salire sul gradino più alto del podio al Due Valli. Crugnola (nella foto by M51) non saliva a bordo della vettura tedesca da Maggio, ma la scelta di schierarsi a Verona con la Polo si è rivelata vincente. Subito ottimo il ritmo sui due passaggi di Erbezzo al venerdì e anche nella prima parte della tappa di sabato il pilota HK Racing si è rivelato imprendibile per i suoi avversari. Solo nel finale di gara, con circa mezzo minuto di vantaggio sugli inseguitori, Crugnola-Ometto hanno alzato il piede, amministrando il vantaggio sino al podio finale, ai piedi della celebre Arena.

Interessante la sfida per la piazza d'onore tra Simone Campedelli e Giandomenico Basso. Distanziati di pochi secondi per quasi tutta la gara, nel finale si è poi assistito ad un affondo del trevigiano sulla celebre Ca' del Diaolo; sulle due speciali conclusive, però, il cesenate è riuscito a strappare due vittorie che gli hanno permesso di mantenere la seconda posizione.
Morale sotto ai tacchi per il quarto candidato al titolo 2019: Luca Rossetti ha portato a casa un mediocre settimo posto finale. Un risultato dovuto alla doppia foratura rimediata lungo la sesta speciale in programma. Per sua stessa dichiarazione, il friulano non riesce a spiegarsi cosa possa aver causato il problema che ha costretto lui ed Eleonora Mori a sostituire due ruote in prova.

Quando manca una sola gara al termine della stagione, la lotta per il titolo è più incerta che mai: Basso resta al comando, ma il gioco degli scarti rende ininfluente il suo vantaggio sui rivali, in particolare su Campedelli, che punta al bersaglio grosso al Tuscan Rewind, su terra. Anche Crugnola, grazie alla vittoria, resta in piena lotta per il Tricolore, mentre il più svantaggiato dalla classifica è Rossetti, che però a Montalcino potrebbe risultare favorito dall'ordine di partenza.

Nella gara di Verona, tra le altre R5, ottima la prestazione del giovane Luca Bottarelli, bravo a strappare il quarto posto assoluto davanti ai più esperti partecipanti al CIRA, Rusce e Scattolon. Griso-De Guio sono invece riusciti a imporsi tra le tante Peugeot 208 R2, portandosi in testa alla classifica del monomarca della casa del leone. Alle spalle dei vicentini, Ciuffi-Gonella: con un gara accorta l'equipaggio ufficiale Peugeot Italia si è laureato Campione Italiano 2 Ruote Motrici.

Classifica Finale
1. Crugnola-Ometto (Volkswagen Polo R5) in 1.44'27"3
2. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 11"6
3. Basso-Granai (Skoda Fabia R5) a 26"3
4. Bottarelli-Pasini (Skoda Fabia R5) a 2'02"3
5. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5) a 3'41"4
6. Scattolon-Nobili (Hyundai i20 R5) a 3'47"4
7. Rossetti-Mori (Citroën C3 R5) a 4'29"2
8. Griso-De Guio (Peugeot 208 R2) a 10'40"6
9. Ciuffi-Gonella (Peugeot 208 R2) a 10'44"1
10. Guglielmini-Giorgio (Peugeot 208 R2) a 11'25"8

Classifica CIR dopo 8 gare
1. Basso 77; 2. Campedelli 68,75; 3. Crugnola 67,25; 4. Rossetti 65,5; 5. Rusce 24; 6. Breen 23; 7. Michelini 14; 8. Albertini 12; 9. Scattolon e Gilardoni 6.

12 Ott [0:04]

Due Valli - Giorno 1
Doppio affondo di Crugnola-Ometto

Massimiliano Ruffini

Ha preso il via il Rally 2 Valli 2019, con una doppia ripetizione di Erbezzo, la prova speciale più lunga della gara. Nell'impegnativo tracciato sui Monti Lessini si è assistito al dominio di Andrea Crugnola e Pietro Ometto, i quali sono apparsi in ottima forma sulla ritrovata Volkswagen Polo R5. Due scratch e già quindici secondi guadagnati su tutti gli avversari, per il veloce varesino, atteso ora a un sabato su ritmi simili.

Alle spalle di Crugnola (nella foto by M51), buone le prestazioni di Giandomenico Basso e Simone Campedelli, i quali hanno viaggiato più o meno a braccetto. Meglio il romagnolo nel passaggio pomeridiano, mentre il veneto si è portato avanti di qualche decimo dopo la seconda prova. Entrambi però lamentano qualche sbavatura e piccoli aggiustamenti necessari, nella speranza di poter restare a contatto con il fuggitivo leader di classifica nella lunga tappa di sabato.

Partenza in salita per il vincitore del recente Rally del Friuli, Luca Rossetti. Il pordenonese ha lamentato problemi di grip nel primo giro, mentre nel secondo passaggio un testacoda gli ha fatto perdere tempo prezioso. Sicuramente non l'avvio di gara che si augurava il vincitore delle edizioni 2017 e 2018 del 2 Valli. Anche per Rossetti sarà fondamentale il ritmo nella seconda tappa del rally.

Molto più staccato il resto del gruppo: spicca la prestazione del ventiduenne Luca Bottarelli, che alla quarta uscita su R5 si sta tenendo alle spalle i più esperti Scattolon e Rusce.
Tra le vetture a 2 Ruote Motrici, Griso-De Guio hanno osato più di tutti nei tratti resi insidiosi dalla nebbia. A fine prima tappa il duo vicentino si permette di stare davanti agli ufficiali Peugeot, Ciuffi-Gonella. Questi ultimi restano lanciatissimi verso il titolo di categoria.

Classifica Dopo P.S.2

1. Crugnola-Ometto (Volkswagen Polo R5) in 27'54"9
2. Basso-Granai (Skoda Fabia R5) a 15"4
3. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 15"8
4. Rossetti-Mori (Citroën C3 R5) a 20"0
5. Bottarelli-Pasini (Skoda Fabia R5) a 53"9
6. Scattolon-Nobili (Hyundai i20 R5) a 1'00"3
7. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5) a 1'08"2
8. Hoelbling-Fiorini (Hyundai i20 R5) a 1'58"8
9. Profeta-Raccuia (Skoda Fabia R5) a 1'59"6
10. Griso-De Guio (Peugeot 208 R2) a 2'49"5

31 Ago [23:24]

Rally Friuli Venezia Giulia - Finale
Rossetti è profeta in patria

Massimiliano Ruffini

Finalmente Luca Rossetti, Eleonora Mori e il team Citroën Italia sono riusciti a ottenere la prima vittoria assoluta nel Campionato Italiano Rally 2019. Un successo sudato, arrivato dopo mesi di apprendistato con la C3 R5, vettura dal grande potenziale ma non facile da mettere a punto. Al Rally del Friuli Venezia Giulia, gara casalinga per "Rox" (sebbene viva ormai da anni a Livigno), il portacolori Citroën (nella foto by M51) ha messo in chiaro sin dai primi chilometri come il suo obiettivo finale fosse la vittoria. Subito buoni i suoi riscontri cronometrici, pari a quelli dell'altro equipaggio ufficiale presente nel Tricolore, quello composto da Simone Campedelli e Tania Canton, armati della nuova Ford Fiesta R5 M-Sport.

Se la prima frazione di gara aveva visto Campedelli e Rossetti divisi da appena 5 decimi, nella seconda tappa sono stati ancora loro i mattatori, seppur con Rossetti passato al comando, dopo un tris di scratch sulle prove di Trivio, Drenchia e Mersino. Nel pomeriggio, quando sembrava che Campedelli potesse ricucire il distacco sul rivale friulano, la Ford arancione è però incappata in una doppia foratura, che l'ha relegata persino fuori dalla zona punti. Ultimi chilometri in controllo, quindi, per Rossetti-Mori, che hanno festeggiato sul gradino più alto del podio in piazza a Udine. Campedelli, invece, ha potuto solo limitare i danni, recuperando sino alla sesta posizione finale.

Anche per la piazza d'onore si è assistito a un bel duello, quello tra Giandomenico Basso e Andrea Crugnola: quest'ultimo è riuscito a sopravanzare il rivale veneto al fotofinish per appena 8 decimi, dopo l'ennesima gara in rimonta. Terzo gradino del podio agrodolce per Basso, mai in lotta con i suoi avversari diretti Rossetti e Campedelli e costretto a difendersi dagli attacchi di Crugnola e Stefano Albertini. Il valsabbino, terzo dopo la prima tappa, è stato costretto a ritirarsi nella seconda parte di gara a seguito di un problema al cambio. Out ance i portacolori PA Racing: uscita per strada per Rudy Michelini e rottura di una pinza freno per Alessandro Perico. Il quarto posto è così andato ai regolari Rusce Farnocchia.

Quinto posto assoluto per Marco Zannier e Marika Marcuzzi: da tempo non si vedeva una Renault Clio Williams nella top five del Tricolore, ma la coppia pordenonese è riuscita a raggiungere questo grande risultato, in un rally selettivo e quindi segnato da molti ritiri; il successo tra le vetture a due ruote motrici ripaga la loro passione per le corse e l'amore con cui Marco cura personalmente la sua Clio. Alle loro spalle, i giovani impegnati nei campionati 2 Ruote Motrici e Junior. Tra le Peugeot 208 si sono imposti gli ufficiali Ciuffi-Gonella davanti ai gentleman vicentini Griso-De Guio. Ottima la prestazione di Pollara-Siragusano, che con il successo ottenuto al Friuli hanno ora un buon vantaggio nel Tricolore Junior sui rivali Testa-Bizzocchi.

Classifica Finale
1. Rossetti-Mori (Citroen Ds3 R5) in 1:33'18"4
2. Crugnola-Ometto (Skoda Fabia R5) a 13"7
3. Basso-Granai (Skoda Fabia R5) a 14"5
4. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5) a 4'56"8
5. Zannier-Marcuzzi (Renault Clio Williams) a 7'58"8
6. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 8'17"7
7. Ciuffi-Gonella (Peugeot 208 R2) a 8'42"0
8. Pollara-Siragusano (Ford Fiesta R2) a 8'48"3
9. Griso-De Guio (Peugeot 208 R2) a 9'09"0
10. Testa-Bizzocchi (Ford Fiesta R2) a 9'32"2

Classifica CIR dopo 7 gare
1. Basso 74,50; 2. Rossetti 61,50; 3. Campedelli 56,75; 4. Crugnola 52,25; 5. Breen 23; 6. Rusce 18; 7. Michelini 14; 8. Albertini 12; 9. Gilardoni 6; 10. Razzini 3.

31 Ago [14:23]

Rally Friuli Venezia Giulia - Giorno 1
Campedelli-Rossetti: duello infuocato

Massimiliano Ruffini

Sfida all'ultimo decimo nella prima giornata di gara al Rally del Friuli Venezia Giulia. Simone Campedelli e Tania Canton (nella foto by M51) hanno guadagnato la leadership provvisoria dopo la tappa iniziale, grazie a tre vittorie parziali: due nell'insidiosa speciale di Valle e una nella prova spettacolo serale. A soli cinque decimi di distanza dal duo M-Sport ci sono però Luca Rossetti ed Eleonora Mori, capaci di recuperare (quasi) tutto lo svantaggio dai primi in una sola prova, la lunga e selettiva Malghe di Porzus. Soddisfatti i portacolori Ford e Citroen, entrambi decisi a darsi battaglia nella seconda tappa per portare a casa l'agognato successo al Rally del Friuli, crocevia importante per i destini del Tricolore 2019.

Nell'impegnativa giornata di sabato, caratterizzata da circa 120 chilometri cronometrati, punteranno a recuperare sul duo di testa anche Stefano Albertini e Giandomenico Basso. Il bresciano deve parte del suo ritardo a un'errore commesso nella prova di Porzus e, oltre a cercare di ridurre il distacco da chi lo precede, dovrà guardarsi le spalle dal suo inseguitore. Basso infatti ha pagato secondi preziosi, sia per un testacoda, sia per lo scarso feeling con il posteriore della vettura. Dopo i tanti interventi messi in atto nel parco assistenza, si vedrà se nella tappa conclusiva il veneto, leader del Tricolore, avrà lo spunto per recuperare su Campedelli e Rossetti.

Più distanti, ma non tagliati fuori dalla lotta per il podio, sono Andrea Crugnola, in difficoltà a seguito di modifiche non efficaci apportate alla sua Skoda, e Alessandro Perico, che deve recuperare il giusto ritmo dopo tanti mesi di inattività.
Tra le due ruote motrici, ottima la leadership provvisoria di Zannier-Marcuzzi, idoli locali e sempre efficaci con la loro Clio Williams. Alle loro spalle i primi di R2, Casella-Arlotta (208). Infine il Tricolore Junior: per ora al comando c'è Marco Pollara con 8 secondi di margine su Giuseppe Testa.

Classifica Dopo PS5
1. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) in 28'13"6
2. Rossetti-Mori (Citroen Ds3 R5) a 0"5
3. Albertini-Fappani (Skoda Fabia R5) a 16"0
4. Basso-Granai (Skoda Fabia R5) a 17"0
5. Crugnola-Ometto (Skoda Fabia R5) a 32"0
6. Perico-Turati (Skoda Fabia R5) a 40"1
7. Michelini-Perna (Skoda Fabia R5) a 48"7
8. Zannier-Marcuzzi (Renault Clio Williams) a 2'36"3
9. Casella-Arlotta (Peugeot 208 R2) a 2'39"3
10. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5) a 2'42"4

21 Lug [0:06]

Roma, 1° giorno
Comandano Basso-Granai

Giornata lunga, impegnativa e carica di emozioni per il 7° Rally di Roma Capitale, gara organizzata da Motorsport Italia, valida per il quinto atto del Campionato Italiano Rally e quinto anche per il FIA European Rally Championship. Un sabato che ha visto assoluti protagonisti Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, sulla Skoda Fabia R5 di Metior Sport gommata Michelin, che sono riusciti a tenere dietro tutti i migliori campioni del rallismo continentale.

Frazione iniziale del rally che ha visto una serie di problemi e ritiri per alcuni dei piloti più quotati. Inconvenienti che hanno condizionato sia la classifica dell'Europeo che quella del Tricolore e che fra l’altro hanno visto protagonisti Andrea Crugnola e Luca Rossetti. Il primo insieme a Pietro Ometto ha vinto ben quattro delle sei prove speciali alla guida della Skoda Fabia R5, mentre il secondo navigato da Eleonora Mori si è affermato alle spalle del varesino nel primo loop di prove.

Crugnola e Rossetti sono stati però protagonisti, in chiave negativa, durante il secondo giro. Prima il pilota supportato da di HK Racing ha forato e perso oltre due minuti per cambiare la gomma della R5 ceca, perdendo di conseguenza la leadership. Poi il friulano del Double Chevron è stato costretto a ritirarsi dopo aver sbattuto con la Citroen C3 R5 gommata Pirelli al settimo chilometro della prova di Pico. La foratura del primo e il ritiro del secondo hanno offerto il comando della gara a Basso.

Un primo riscontro importante per il trevigiano, sempre tra i più veloci, ha preceduto il russo Alexey Lukyanuk, primo tra i drivers della serie europea e secondo in gara con la Citroen C3 R5 a 36"3. Il vincitore dell’ultimo Rally di Roma affiancato da Alexey Arnautov ha riscontrato continui problemi, tra i quali una doppia foratura sempre sulla prova di Pico dopo una noia alla valvola pop-off nella fase d’apertura.

Rally complicato anche per Simone Campedelli che paga lo scotto di essere arrivato a Roma con la vettura nuova e zero feeling e una foratura all’anteriore destra questa mattina come lo scorso anno. Il romagnolo di Orange 1 Racing con alle note Tania Canton, è riuscito comunque a rimanere in corsa fino a conquistare la terza piazza assoluta. Nonostante un gap di 1’01"4 da Basso, ora Campedelli potrà impostare una corsa in chiave campionato in vista del finale.

Sorte avversa anche per Lukasz Habaj. Il leader del FIA ERC, in coppia con Daniel Dymurski su Fabia R5, rimasto in terza posizione fino all’ultima speciale della giornata nonostante un problema ai freni che lo aveva limitato nella prova iniziale. Quindi il polacco si è fermato sul tratto cronometrato finale, lasciando definitivamente la corsa al vertice.

Nelle posizioni ai piedi del podio chiudono il ceco Filip Mareš (Skoda Fabia) e l’ungherese Norbert Herczig (Volkswagen Polo R5) Qualche problema di freni per il britannico Chris Ingram (Skoda), chiude in sesta posizione assoluta. Settimo e ottavo posto rispettivamente per Andrea Crugnola e per il giovanissimo Martin Sesks, alla sua prima gara su asfalto, entrambi su Fabia R5.

Buon esordio su asfalto con la Hyundai i20 NG R5 per Umberto Scandola. Il veronese insieme a Guido D’Amore è entrato in ritmo con la coreana sulle prove del frusinate, ma all’ultimo crono ha subito una foratura per la quale ha perso 3’10’’, chiudendo 10° assoluto, alle spalle del reggiano Antonio Rusce, SKoda Fabia R5, primo tra gli iscritti del CIRA. Proprio per quanto riguarda gli iscritti al tricolore Asfalto, la sfortuna ha colpito Rudy Michelini, costretto a ritirarsi a metà giornata per un’uscita di strada.

Nel CIR Due Ruote Motrici, molto bene il pavese Davide Nicelli tra le 208 R2 che chiude davanti Tommaso Ciuffi. Il toscano ha migliorato nella seconda fase, ma non ha trovato la soluzione migliore di assetto. Tra i piloti del CIR Junior tra le Ford Fiesta R2 si è saputo distinguere il piacentino Andrea Mazzocchi vincendo le prove di oggi contro Marco Pollara e Giuseppe Testa.

Tra le vetture R1 prima giornata positiva per Daniele Campanaro con la debuttante la Ford Fiesta, mentre tra le Swift R1 per il monomarca giapponese Suzuki Rally Cup ha chiuso davanti Andrea Scalzotto, davanti alla Swift di Corrado Peloso.

Domenica 21 luglio, seconda e decisiva tappa. In programma altri dieci tratti cronometrati pari a 94,28 km immersi in un percorso complessivo di tappa di quasi 370 chilometri. Tratti cronometrati difficili che attraversano territori di straordinaria bellezza come quelli dei comuni di Rocca di Cave, Affile, Bellegra, Rocca Santo Stefano, in provincia di Roma, e Guarcino, in provincia di Frosinone. Territori che ospiteranno le prime otto prove, mentre le ultime due si svolgeranno ad Ostia, in un circuito ricavato sul lungomare. Arrivo finale ad Ostia alle ore 20.30.

CLASSIFICA ASSOLUTA RALLY DI ROMA CAPITALE | DOPO PS 6: 1.Basso-Granai (Skoda Fabia R5) in 1:06'28.3; 2. Lukyanuk-Arnautov (Citroen C3 R5) a 36.3; 3. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 1’01.4; 4. Mares-Hlousek (Skoda Fabia R5) a 1’07.6; 5. Herczig-Ferencz (Volkswagen Polo R5) a 1’40.3; 6. Ingram-Whittock (Skoda Fabia R5) a 1’42.0;7. Crugnola-Ometto (Skoda Fabia R5) a 2’00.1; 8.Secks-Briedis (Skoda Fabia R5) a 2’07.4; 9. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5) a 2’39.7; 10. Scandola-D'Amore (Hyundai I20 R5) a 4’21.2.

17 Giu [12:02]

Sardegna - Vittoria di Basso
che prende la testa del tricolore

Giandomenico Basso e Lorenzo Granai su Skoda Fabia R5 vincono gara 2 nel Rally Italia Sardegna 2019 e si lanciano in testa al Campionato Italiano Rally. Un weekend dai due volti, straordinariamente intenso, quello affrontato dai protagonisti del tricolore nell’appuntamento italiano del Mondiale Rally. Il driver di Cavaso del Tomba ha rispolverato la vittoria centrata nel 2014, ultima edizione del RIS con validità per l’Italiano, conquistando la seconda frazione in questo quarto round del CIR, proprio all’ultimo crono.

Basso è stato autore di una rimonta clamorosa, iniziata sin dal sabato e completata con quattro scratch consecutivi nel finale. Quello decisivo è arrivato sulla “Sassari-Argentiera”, decisiva anche per il WRC, dopo aver mangiato i 23"5 di distacco che lo separavano dal rivale Luca Rossetti in 41,90 km. Porta a casa comunque un bel bottino anche il pordenonese, al debutto sullo sterrato sardo con la Citroen C3 R5, insieme ad Eleonora Mori. Rossetti è attualmente secondo in Campionato in virtù del secondo posto in gara 1 e del secondo tra gli iscritti al CIR anche in gara 2. Entrambe a coefficiente 0,75. Dopo il risultato soddisfacente della partentesi iniziale, calcolato il distacco dai rivali e visto il ritmo di Basso, ha pensato soprattutto a macinare chilometri su terra con la vettura del Double Chevron. Con il rally sardo Rossetti si porta secondo nel CIR a quota 46.5, tre punti dietro al nuovo leader Basso.

Gara 2 è stata una corsa con prospettive diverse per gli altri big del CIR. A partire da Andrea Crugnola e Pietro Ometto che, dopo aver vinto gara 1, sono stati bloccati all’inizio della seconda metà di gara per la rottura di un tubo dei freni. Problema che ha relegato il varesino su Skoda Fabia R5 in fondo alla classifica generale, dietro a gran parte degli equipaggi italiani su R5, quindi virtualmente out dalla zona punti per gara 2. Crugnola ha cercato di rimettere in piedi le cose e prova dopo prova è riuscito a guadagnare qualche punto e il terzo posto tra gli iscritti al CIR.

Rally simile nella seconda parentesi per Simone Campedelli. Il romagnolo affiancato da Tania Canton è stato costretto venerdì al ritiro dopo un capotamento per problemi all’idroguida. Rientrato per la seconda gara è stato subito fermato per una rottura di un braccetto dello sterzo. Quindi anche per lui è diventata una corsa a punti, arrivati soltanto alla speciale conclusiva. Si è fermato alla fine del sabato Alessio Profeta, con Sergio Raccuia su Skoda Fabia R5. Il giovane palermitano si è messo comunque in mostra sulle selettive prove speciali dell’isola e ha preso continuità con il fondo sterrato aumentando il feeling con la vettura ceca in vista dei prossimi appuntamenti del Campionato.

14 Mag [14:15]

Targa Florio - Vittoria
di forza di Campedelli

Vittoria di forza ed assolutamente meritata per Simone Campedelli e Tania Canton, con la Ford Fiesta R5 dell’Orange 1 Racing, che aggiudicandosi la 103^ Targa Florio, gara organizzata da Automobile Club Palermo e da Automobile Club d’Italia, si sono portati anche al comando della classifica del Campionato Italiano Rally.

Una gara, quella siciliana, sempre affascinante e seguita da un pubblico strabordante, che ha avuto due parti ben distinte. La prima, che ha visto al comando fino alla undicesima delle diciassette prove speciali in programma, Luca Rossetti ed Eleonora Mori, con la loro Citroen C3 R5, per altro sempre inseguiti da vicino dalla Ford Fiesta R5 di Simone Campedelli.

La seconda, contraddistinta dal forte contrattacco proprio del romagnolo che ha iniziato a recuperare lentamente terreno fino al sorpasso decisivo. Forte e deciso quindi Campedelli, un po’ sfortunato invece, Luca Rossetti con la sua Citroen che ha iniziato, nel momento decisivo, a dare problemi di natura elettronica.

Problemi che comunque non gli hanno impedito di cogliere la seconda posizione. Un’altra gara nella gara, conclusa con il terzo posto è stata quella di Andrea Crugnola, in coppia con Pietro Elia Ometto sulla VW Polo, Gass Racing. Il pilota di Varese è stato a lungo molto al di sotto delle aspettative, per poi raggiungere evidentemente un buon feeling con la sua vettura, la più nuova del lotto, ed iniziare ad ottenere tempi scratch di assoluto valore, cosa che gli ha consentito di raggiungere il podio finale, primo tra gli iscritti al CIRA, la serie tricolore su asfalto riservata ai piloti privati.

Prova opaca, condita anche da un errore per Giandomenico Basso in coppia con Lorenzo Granai, anche lui su Skoda. Il veneto ha infatti subito perso, fin dai primi chilometri. La scia dei migliori, toccando poi a metà della seconda giornata con il posteriore e perdendo quella manciata di secondi che lo hanno cacciato ai piedi del podio.

Tra le prove da sottolineare quelle di Stefano Albertini, in coppia con Danilo Fappani, sulla Skoda Fabia della Scuderia Mirabella Mille Miglia, quella di Rudy Michelini, con Michele Perna, su Skoda Fabia R5, della Movisport, quella di Kevin Gilardoni in coppia con Corrado Bonato, Hyundai i20, quella di Antonio Rusce e Marco Vozzo, Volkswagen Polo R5, e quella di Marcello Razzini con Gian Maria Marcomini, Skoda Fabia R5.

Per quanto riguarda il Campionato Italiano Due Ruote Motrici, terzo successo su tre gare per Tommaso Ciuffi e Nicolò Gonella, con la Peugeot 208 R2 ufficiale di Peugeot Italia. Il fiorentino sta ripagando nella maniera migliore la fiducia concessagli dalla filiale italiana del costruttore francese. La vittoria di Ciuffi è stata sicuramente la più difficile delle tre ottenute, con il lucchese Luca Panzani, navigato da Francesco Pinelli, che ha lottato a lungo, con la sua Ford Fiesta R2, con la quale è stato anche al comando per un paio di prove, dovendo soccombere poi alla maggior forza del “pacchetto” dell’avversario.

Nel tricolore R1 e nella Suzuki Rally Cup, doppio successo di Emanuele Rosso, in coppia con Andrea Ferrari, che sul finale ha sorpassato Simone Rivia e Andrea Dresti, rimasti in testa per tutta la gara. Terzi tra le Suzuki Swift R1 hanno chiuso Andrea Scalzotto, navigato da Daniele Cazzador.

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