59
di Antonio Caruccio
Olivier Rowland è il nuovo leader della
Eurocup di Formula Renault 2000.
L’inglese dopo la gara di Mosca ha con-
quistato il primato e si presenta come
favorito anche per il prossimo round di
Zeltweg. Scopriamo come il portacolori
del team Manor MP Motorsport è arri-
vato a questo risultato.
Ti aspettavi ad inizio anno di poter
essere leader a questo punto della
stagione?
“Sapevo di poter essere competitivo,
magari non di essere in grado di condur-
re la classifica generale, ma ci aspetta-
vamo di essere al top. Insieme con il
team Manor MP Motorsport ci siamo
conosciuti durante l’inverno e stiamo
diventando sempre più affiatati”.
Come giudichi il campionato
Eurocup rispetto a quello dell’an-
no scorso?
“Il livello è sempre molto alto perché ci
sono trenta macchine sempre molto
vicine. Lo scorso anno avevo molte cose
su cui lavorare, cosa che ho fatto pron-
tamente per questa stagione. Penso che
mi mancasse l’esperienza, ma ora sono
più forte”.
Qual è l’obiettivo per il prosieguo
della stagione?
“Vincere il campionato”.
Chi sono I tuoi maggiori rivali per la
conquista del titolo?
“Pierre Gasly ed Esteban Ocon sono i
più forti, ed entrambi sono pericolosi
perché sono molto veloci e hanno una
buona resa in gara. Ci sono altri ragazzi
validi, ma tra un paio di appuntamenti
avremo più chiara la situazione”.
Sei un pilota della Racing Steps
Foundation. Come funziona que-
sto programma? In chemodo siete
supportati?
“Siamo supportati finanziariamente,
ma gli aiuti sono anche di diversa natu-
ra, ad esempio riguardano la prepara-
zione fisica e mentale. È un
grande programma e sen-
za di loro non saprei
veramente come
potremmo fare”.
Come ti trovi
con Manor
MP Motor-
sport?
“ E g r e g i a -
mente.
Mi
hanno sup-
portato molto
e mi hanno for-
nito una piatta-
forma tecnica che
mi permettesse di
imparare molte cose.
Siamo migliorati molto
insieme, è una squadra molto forte con
una monoposto molto performante”.
Cosa pensi della situazione del
motorsport in Inghilterra que-
st’anno?
“Non è delle migliori, per essere sinceri.
Le cose devono cambiare. È difficile
capire come, ma è necessario un grande
lavoro. Abbiamo piloti talentuosi in
molte categorie ma abbiamo perso mol-
to terreno se confrontiamo la attuale
situazione a quella di 10 anni fa. Credo
che ci siano troppe categorie tra cui sce-
gliere emolte non hanno grandi numeri.
È un peccato, perché abbiamo piste fan-
tastiche che insegnano molto dal punto
di vista della guida e tutti i campionati
internazionali fanno tappa da noi per
questo motivo”.
Cosa vedi nel futuro
della tua carrie-
ra?
“È una bella
d o m a n d a .
Ov v i amen t e
vorrei essere
in Formula 1
un giorno e
d i v e n t a r e
campione del
mondo, ma nel
breve periodo
spero di vincere
questo campionato
e fare il salto inWorld
Series
il
prossimo
anno”.
