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FORMULA 1
TEST SILVERSTONE
Antonio Caruccio
Cogliere due piccioni con una fava. Potrebbe essere
questo il motto delle prove collettive disputatesi la
scorsa settimana sulla pista di Silverstone, inizial-
mente previste come rookie test, ma successivamente
divenute anche una prova di pneumatici a seguito
della crisi avuta dalle gomme Pirelli proprio nel GP
di Gran Bretagna, andato in scena tre settimane fa
nel Northamptonshire. E così, in vetta alla classifica
del tempi dopo tre giorni si trova Sebastian Vettel,
che certo è ancora un pimpante giovane, ma non è un
debuttante. Il tre volte campione del mondo della
Red Bull è salito al volante della RB9 in occasione del
sesto turno, l’ultimo in programma il pomeriggio di
venerdì. Per il fornitore italiano sono arrivati positivi
riscontri, come si evince dalle parole di Paul Hembe-
ry: “Tutti gli pneumatici hanno dimostrato la loro
affidabilità durante i test, anche se, a causa delle dif-
ferenti condizioni della pista e dei parametri delle
vetture, non è possibile confrontare i tempi registrati
in questi giorni con quelli del weekend gara. La per-
formance stabilita dalla costruzione 2012, consolida-
ta con la velocità delle mescole attuali, è impostata
per fornire un interessante mix di strategie per le
prossime corse. Dalla stagione 2012, le squadre han-
no già molte informazioni sulle prestazioni di questo
pneumatico, e i risultati positivi della tre giorni di Sil-
verstone sono stati utili per valutarne l’effetto sulle
monoposto 2013”.
UN PASSO INDIETRO
… ALTRI IN AVANTI
Per dirla con parole povere, un passo indietro per far-
ne altri in avanti. Si spera che d’ora in poi le squadre
rispettino i valori di pressione e camber indicati dalla
Pirelli, che qui ha portato 344 set, per un totale di
1376 pneumatici, per evitare di rivivere situazioni
inquietanti, con quattro gomme scoppiate nel GP di
Silverstone. Ciò che ha colpito è stata l’assenza dei
piloti ufficiali, soprattutto di coloro che lottano per il
mondiale. Tolto Vettel, sono mancati Kimi Raikko-
nen, Mark Webber e Fernando Alonso. Lo spagnolo
aveva già da tempo comunicato la propria riluttanza
nei confronti di queste prove, ed infatti è rimasto a
Maranello per lavorare sul simulatore, con la Ferrari
che ha invertito i ruoli, portando in pista Davide
Rigon, che di solito invece macina chilometri virtuali
nel “ragno” (così è chiamato) emiliano. Ha sorpreso
invece, la defezione di Raikkonen e Webber, arrivata
quando le prove erano già in corso. Nella prima gior-
nata i comunicati di Lotus e Red Bull hanno ufficia-
lizzato l’assenza dei titolari, perché secondo i chiari-
menti della FIA, non sarebbe stato possibile lavorare
sull’assetto della vettura, ma solo raccogliere dati
sugli pneumatici. Vedremo se, già in Ungheria, Vettel
avrà raccolto vantaggio da questi test, o se hanno fat-
to bene i suoi avversari a snobbare questa opportu-
nità.
SAINZ E CALADO
BELLE SORPRESE
Seppur dunque l’attenzione fosse in gran parte sulle
gomme, non va dimenticato che tanti giovani si sono
affrontati in pista, ben 19 sui 31 totali, che hanno avu-
to la loro possibilità di mettersi in luce sotto gli occhi
degli esperti valutatori del grande Circus. Hanno ben
impressionato i torelli della Red Bull, Antonio Felix
Da Costa e Carlos Sainz. Dal portoghese ci si aspet-
tava questo genere di prestazione, dato che già ad
AbuDhabi lo scorso anno aveva preso confidenza con
la Formula 1, ma la vera sorpresa è stato lo spagnolo.
Da Costa ha svolto delle prove di carattere tecnico ed
aerodinamico sulla RB9 comparando anche alcune
mescole di pneumatici, mai soft comunque, mentre
Sainz ha subito svettato nella classifica dei tempi.
Carlos, nel corso del giovedì, ha ricevuto il volante da
Daniel Ricciardo sulla Toro Rosso, nel frattempo
passato in Red Bull, ed ha conquistato il miglior tem-
po nel pomeriggio andando a precedere persino l’au-
straliano che è stato autore di un testacoda con la vet-
tura campione del mondo. Il giorno dopo, Sainz ha
provato la Red Bull, portando a termine un lavoro
concreto e costante. Va segnalato per dovere di cro-
naca il quarto tempo ottenuto da Davide Valsecchi
(terzo se si considera che Ricciardo ha girato con due
monoposto diverse), impegnato con la Lotus senza
aver mai provato veramente in condizione da quali-
fica, e quindi decisamente performante durante i
long-run, come anche James Calado. Insieme a
Sainz, l’inglese rappresenta la vera novità di queste
prove, perché arrivato al debutto assoluto dalla GP2
sulla Force India, e subito capace di stare al passo
con piloti più esperti di lui. Da segnalare l’assenza
della Mercedes, che è stata esclusa da queste prove
come punizione per il test segreto svolto a Barcellona
nel mese di maggio, mentre da notare che molte
squadre hanno anche utilizzato questa sessione per
provare alcune novità per la stagione 2014.
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