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A livello personale sei soddisfatto
della tua progressione? Ti senti
maturato dopo due stagioni in F1?
"Non c'è un pilota che non scenda in pista
per vincere, quello è l'obiettivo che ci spin-
ge. Pero, un conto è correre in un mono-
marca, e un conto è farlo in F.1. Qui le chan-
ce di vittoria esistono realmente solo per i
piloti dei top team, e sono negate anche a
chi ha vetture in grado di lottare a centro
gruppo. Per chi, come me, parte ancora più
indietro, l'obiettivo può essere solo dare
sempre il cento per cento, massimizzare il
potenziale a disposizione ed aiutare il team
nel lavoro di sviluppo. Da questo punto di
vista credo di poter essere assolutamente
soddisfatto del lavoro che ho fatto nelle
ultime due stagioni".
Per il 2014 resterai in Caterhamo hai
contatti con altre scuderie?
"Sinceramente non so ancora cosa farò.
Credo che la logica porti a un secondo anno
in Caterhame che sarà questo il mio futuro,
ma inF.1 le situazioni cambiano così in fret-
ta che è difficile dire adesso dove sarò nel
2014".
In F.1 ci sono ben 4 piloti francesi e il
massiccio impegno della Renault
come motorista, ma anche nel calen-
dario 2014 non c'è nessun GP di
Francia. Cosa significa per un pilota
transalpino, e qual è la ragione
secondo te?
"Bisogna anche dire che venivamo da un
periodo piuttosto lungo senza piloti france-
si al via, e magari questo ha avuto un ruolo
nell'abbandono del GP di Francia. Ora da
un paio d'anni la situazione è cambiata, e
spero che magari questo faccia pensare a
qualcuno che sarebbe bello riavere una
gara nel mio Paese. Non sono una persona
con il potere per influenzare una decisione,
ma se accadesse mi farebbe certamente
piacere".
Tuo fratello Arthur sta seguendo le
tue orme in modo quasi pedissequo.
Due stagioni in World Series, e per il
prossimo anno la GP2 in program-
ma, come hai fatto tu. Lo vedi avviato
sulla tua stessa strada?
"Mi piacerebbe, ma purtroppo in F.1 al
momento ci sono solo 22 sedili, e non credo
che la situazione sia destinata a cambiare
granché nelle prossime stagioni. Riuscire a
entrare nel Circus non è un qualcosa che
dipende solo dal pilota. Arthur dovrà bada-
re alle cose su cui ha pieno potere, come la
concentrazione e la capacità di dare sempre
il cento per cento, ma ci sono cose che
saranno completamente fuori dal suo con-
trollo, come la fortuna di essere al posto
giusto al momento giusto, che purtroppo è
altrettanto importante".
