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in questa nuova e c’è il turbo, che prima non
c’era, ma il comportamento di base è molto
simile. Diversa completamente è stata la
RS2.0 che ha corso dal 2007 al 2013 nei
campionati nazionali, quella era una mac-
china più facile, la potevi maltrattare poiché
difficilmente diventava imprevedibile,
secondo me dava meno la possibilità di fare
la differenza al pilota.”
Quindi l’attuale Clio 1.6 Turbo è pro-
mossa a pieni voti da Massimiliano
Pedalà?
“Con la Clio attuale si è tornati ad una mac-
china in cui la guida conta parecchio, si è
tornati ad avere una macchina difficile
come la vecchiaRS, con la differenza di ave-
re più potenza, un cambio totalmente
diverso perché è al volante, non più con la
leva, e molta più coppia data dal turbo di
ultima generazione. Sintetizzando la diffe-
renza grossa con la Clio dello scorso anno
è che l’uso dell’acceleratore era abbastanza
on/off, non c’era un granché da dover dosa-
re, nella Clio Turbo il gas va usato assolu-
tamente con cautela e con giusti tempi per-
ché, altrimenti, la vettura reagisce con un
sottosterzo incredibile. La Turbo ha anche
il baricentro, leggermente, più alto ma la
differenza grossa è la coppia motrice del
turbo che impone una guida completamen-
te diversa.”
Hai corso sia in Italia che fuori, nei
Campionati Europei Clio e Leon
Supercopa, senza dimenticare il
Mondiale Turismo, il WTCC. Come
giudichi l’impronta organizzativa
Renault?
“Renault ha una storia nel settore sportivo
lunga e solida e questa esperienza si vede
nell’organizzazione e nel numero dei parte-
cipanti, non esistono altri campionati come
quelli Renault per numero di vetture par-
tenti. La differenza tra i campionati nazio-
nali e l’europeo sta nel contesto. I campio-
nati nazionali sono gestiti bene ed anche in
Italia c’è una buona organizzazione, ma il
contesto europeo è unico. Fin da quando ho
iniziato ho corso in Europa e mi sono reso
conto che all’estero l’automobilismo è vis-
suto diversamente dall’Italia. Da noi esiste
soltanto la Formula 1 e basta, a livello di
seguito e di pubblico. Per le altre categorie
gli spettatori sono solo i parenti di chi corre.
All’estero è sempre stato diverso, c’è seguito
perché c’è un’altra mentalità ben diversa.
Nei weekend dell’europeo c’è tanto pubbli-
co, spettacoli correlati e un atmosfera incre-
dibile che è ciò che fa bene all’automobili-
smo ed anche per chi corre è tuttomolto più
piacevole. Negli ultimi anni sono stati abi-
tuato a correre in contesti importanti e mi è
sempre piaciuto molto.”
Con quanto hai detto presumiamo
che per vedere Massimiliano Pedalà
in azione, nel 2014, dovremo affac-
ciarci in qualche trofeo europeo?
“Se ci saranno le premesse giuste parlerò
con Paolo Ansaloni per rifare l’europeo.
Vediamo, tutti giochi sono aperti.”
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