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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
Filippo Zanier
Avvicinarsi alla prima gara della stagione
con la speranza che mezza griglia si ritiri
per avere una qualche chance di finire nei
punti, ammesso che le loro stesse vetture
possano arrivare a concludere la gara. In
una situazione del genere la Red Bull non
si era mai trovata, nemmeno nel 2005
quando aveva debuttato in F.1 rilevando
l'iscrizione della Jaguar: allora David Coul-
thard chiuse il GP al quarto posto, dopo che
le qualifiche lo avevano visto realizzare il
quinto miglior tempo. Perché Sebastian
Vettel o Daniel Ricciardo riescano a fare lo
stesso tra qualche giorno a Melbourne, ci
vorrà ben più di un miracolo. Nelle parole
del quattro volte campione del mondo "la
RB10 non ha né l'affidabilità né il passo
necessari per stare con i primi", il sunto del-
la situazione ed è innegabile che visti i pochi
chilometri coperti nei test in pochi si aspet-
tino che le due monoposto progettate da
Adrian Newey possano vedere la bandiera
a scacchi. Unmomento di cui tutti sono ben
coscienti, sia in Austria sia a Milton Key-
nes, e che è riassunta alla perfezione nelle
parole di Helmut Marko. Intervistato dal-
l'emittente austriaca Servus TV (di proprie-
tà della stessa Red Bull) il "consigliere" di
Dietrich Mateschitz ha detto serafico:
"L'inizio del campionato arriva due mesi
troppo presto per noi. Non sappiamo quan-
to tempo sarà necessario per raggiungere il
livello degli altri, né se sarà effettivamente
possibile". Frasi che suonano come una
condanna, ma che vanno anche tarate sul
personaggio Marko, che raramente apre la
bocca per dire qualcosa di positivo; di cer-
to c'è una situazione seria che vede respon-
sabilità sia in casa Red Bull che da parte di
Renault, entrambe impegnate in una corsa
contro l'orologio per risolvere i problemi in
tempo utile. Se per Newey e il suo staff que-
sto significa deliberare e costruire nuove
parti in tempo record, perché possano esse-
re caricate all'ultimo minuto sugli ultimi
voli cargo diretti in Australia, è diversa la
situazione per i tecnici di Viry-Chatillon,
che avendo depositato le specifiche della
Power Unit in FIA per il congelamento,
possono toccare ben poco dal punto di vista
meccanico. In questi giorni il loro è quindi
un lavoro concentrato sull'ottimizzazione
dei software, un aspetto che può cambiare
faccia al funzionamento del propulsore
dato che stiamo parlando di programmi che
gestiscono l'interazione tra ben 30 centra-
line presenti in vettura.
PREOCCUPA ANCHE
IL TURBO LAG
Ma quali sono le principali aree su cui la
Red Bull deve lavorare per presentarsi ad
Albert Park in uno stato di forma accetta-
bile? A farla da padrone è senza dubbio il
surriscaldamento, guaio che sembra ben
lungi dall'essere risolto nonostante il team
gli abbia dedicato numerose attenzioni fin
dai problemi emersi nel
primo test a Jerez. Pro-
prio nell'ultima sessio-
ne di prove in Bahrain, hanno debuttato
delle nuove pance con prese d'aria molto
più sviluppate sulla verticale, una situazio-
ne che incrementa l'indesiderato bloccag-
gio aerodinamico, ma che garantisce una
portata d'aria verso i radiatori decisamen-
te maggiore, una soluzione che ha sicura-
mente avviato lo stress termico per il V6
Renault ma che sembra non essere ancora
abbastanza. Le soluzioni a disposizione di
Newey iniziano però a scarseggiare, perché
le fiancate della RB10 sono già piuttosto
alte, e allargare ulteriormente gli sfoghi del
cofano al posteriore comprometterebbe
l'aerodinamica in una parte della vettura
molto importante. Al geniale progettista
britannico il compito di tirare fuori il pro-
verbiale coniglio dal cilindro, sperando che
nel contempo le nuove strategie di gestio-
ne della Renault possano dare un qualche
aiuto.
Sempre in tema di propulsori, non sono
solo le temperature a preoccupare: sempre
secondo quanto dichiarato da Marko a Ser-
vus TV, infatti, la RB10 soffre di grossi pro-
blemi di turbo lag: "Quando il pilota spin-
ge il piede sul gas non succede nulla, poi la
potenza arriva tutta insieme e la macchina
si intraversa, facendoci perdere tempo.
Stiamo lavorando giorno e notte al banco
con la Renault per migliorare la situazio-
ne". Anche in questo caso l'interazione tra
la nuova monoposto Red
Bull e la
P o w e r
U n i t
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