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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
IL TERZO
INCOMODO
Mai come questa stagione, con il ritorno dei test durante il campionato e le tante novità tecniche
da verificare, il ruolo del pilota di riserva diventa cruciale. Anche se, come ha dimostrato
il caso Valsecchi nel 2013, non rappresenta la garanzia certa di approdare al Mondiale
Antonio Caruccio
La Formula 1 è la meta di arrivo di tutti quelli che nella pro-
pria vita decidono di cimentarsi nel mondo del motorsport.
Lo è per i tifosi, per i meccanici, gli ingegneri, i fotografi, i
giornalisti, ed ovviamente per i piloti. Non ci sono però, solo
i sedili ufficiali delle squadre che corrono nel mondiale dove
poter approdare, ma da qualche anno è diventato un vero e
proprio obiettivo quello di essere parte di un programma gio-
vani o di tester. Nel corso dell’ultimo ventennio, i migliori,
solo per citarne due, sono stati sicuramente Luca Badoer in
Ferrari ed Alexander Wurz in McLaren. Oggi, o almeno nel-
l’ultimo lustro, la situazione è cambiata. Non ci sono più le
squadre test, essendo questi ultimi stati vietati dalla FIA, e
di conseguenza il ruolo è rimasto vacante dal punto di vista
dell’impiego attivo in pista, ma non è stato tuttavia abolito
come carica. Le squadre di vertice hanno dei piloti esperti a
cui si affidano, quelle di metà classifica cercano di puntare
sui giovani talenti da lanciare in un prossimo futuro, mentre
i piccoli teamhanno trovatomodo dimonetizzare questo ruo-
lo, riuscendo a riempire le casse delle proprie aziende.
