61
BILI?
metri” ha dato vita a forme che definire
inguardabile è riduttivo, trasformando
il parco macchine 2014 in una sorta di
zoo-tecnologico, con appendici che
ricordano proboscidi, becchi di papera,
musi da ornitorinco e via discorren-
do. Non comunque questa l’unica
modifica di carattere aerodinamico, che
ha cambiato il volto delle auto da Gran
Premio. A partire da quest’anno i pro-
gettisti sono anche costretti ad ancora-
re l’ala anteriore con due supporti ver-
ticali. La larghezza di quest’ultima pas-
sa poi a 165 centimetri, 15 in meno
rispetto alle monoposto 2013, per scon-
giurare gli incidenti delle ultime stagio-
ni, quando bastava un minimo contatto
tra le paratie laterali e la gomma di una
vettura che precedeva, per innescare
pericolose forature o incidenti. Altra
significativamodifica, rispetto allemac-
chine delle ultime stagioni, la messa al
bando degli scarichi laterali, che sfrut-
tavano l’effetto “Coanda”. Al loro posto
la Federazione si è finalmente decisa ad
imporre un unico terminale, che va col-
locato nella parte posteriore della
monoposto (come, per intenderci, avve-
niva in passato sulle GP2). L’avere spo-
stato gli scarichi dalla parte
laterale/bassa delle fiancate, al retrotre-
no e i ridotti ingombri del V6 turbo,
rispetto ai vecchi 8 cilindri aspirati, ha
naturalmente liberato le fiancate, che
sulle monoposto del 2014 presentano
una maggiore rastremazione. Sempre
sull’asse posteriore troviamo l’ultima,
significativa, modifica di carattere aero-
dinamico, con l’eliminazione del profilo
alare inferiore, utilizzato fino allo scor-
so anno come elemento orizzontale di
sostegno dell’ala posteriore (beam
wing), e il passaggio ad un supporto ver-
ticale.