60
FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
MONOPOSTO ORR
ECCO IL PERCHÉ
Testi e disegni
Paolo D’Alessio
Se rivoluzione deve essere, che rivolu-
zione sia. Questo deve avere pensato nel
2013 la Federazione che, dopo aver sti-
lato i regolamenti che hanno dato vita
alla Formula 1 più complicata di tutti i
tempi, ha pensato bene di metteremano
anche sulla componente aerodinamica,
con i risultati che sono sotto gli occhi di
tutti. Iniziando dal muso delle nuove
macchine, che definire orrendo è poco.
L’intento degli organi federali era quel-
lo di abbassare il muso delle vetture, per
convogliare una minore quantità di aria
sotto le monoposto e ridurre conse-
guentemente la deportanza. Addio ai
musi alti, dunque, e largo a nuove solu-
zioni aerodinamiche, rese obbligatorie
da misure che hanno imposto una dra-
stica inversione di tendenza. Come si
può vedere nel disegno, chemette a con-
fronto la Ferrari F138 della passata sta-
gione (parte sinistra del disegno) l’altez-
za della parte anteriore del musetto
scende a 18,5 centimetri, rispetto al pia-
no di riferimento, contro i 55 centimetri
della passata stagione, e può sporgere
rispetto al bordo dell’ala anteriore tra i
4 e i 20 centimetri. Sempre secondo il
regolamento entrato in vigore quest’an-
no, l’altezzamassima del telaio deve tro-
varsi non oltre i 62.5 centimetri di altez-
za, rispetto al piano di riferimento dal
piano di riferimento. Tutte queste nor-
me sono state introdotte per aumentare
la sicurezza delle macchine e porre un
freno all’innalzamento dei musetti che,
prima del 2012, quando venne imposto
il “vanity panel”, rischiavano di essere
più alti delle strutture di protezione ai
lati dell’abitacolo. Come sempre però
non è tutto oro quello che luccica. Se da
un dato le nuove regole hanno ridotto la
deportanza e reso più sicure le Formula
1, la norma che consente all’estremità
del musetto di sporgere “rispetto al bor-
do dell’ala anteriore tra i 4 e i 20 centi-
