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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
TANTE SOLUZIONI DIVERSE
Anche se la Federazione ha stravolto la conformazione
anteriore dellemonoposto, per ridurre la deportanza del-
le vetture, i progettisti non hanno desistito nella ricerca
del carico e nella possibilità di piegare regolamenti tan-
to restrittivi, alla necessità di incanalare quanta più aria
possibile sotto le monoposto. In che modo?
Sfruttando ogni piega del regolamento,
introducendo nuove forme che, nella
maggior parte dei casi sono orrende da
vedere, ma risultano comunque funzio-
nali alle loro esigenze. Il fatto poi che
tutti, a partire dalla Federazio-
ne stessa, si siano poi resi conto
che le Formula 1 della nuova gene-
razione sono inguardabili e poco
coinvolgenti e che, fra 12 mesi ver-
ranno cambiate, è un’altra storia. In atte-
sa di tempi migliori vediamo come hanno
operato i vari progettisti, per recuperare
quanta più deportanza possibile nelle For-
mula 1 della nuova generazione.
FERRARI F14 T
Mentre gli altri team sfruttavano le pieghe del regola-
mento, per creare protuberanze più o meno esaspera-
te all’estremità del musetto e ricavare un cospicuo
canale sotto il musetto, Ferrari e Mercedes, agivano in
maniera diametralmente opposta. In particolare gli
aerodinamici del Cavallino hanno optato per una con-
formazione “a cucchiaio”, con unmusetto molto arcua-
to, che termina con una stretta feritoia anteriore, attra-
verso la quale passa il flusso d’aria che va ad incunear-
si sotto la vettura. L’andamento arcuato del musetto e
le carenature delle telecamere, trasformate in altret-
tante appendici aerodinamiche, dovrebbero assicurare
una certa deportanza alla F14T (nel passato la Porsche
aveva qualcosa di simile sulle biposto 917 iscritte alla
serie americana Can-Am), ma Maranello si sono spin-
ti oltre, creando un vistoso gradino nella parte inferio-
re del musetto. Una sorta di camera di espansione, che
dovrebbe assicurare un minimo di effetto suolo sull’as-
se anteriore e incrementare la portata d’aria che si incu-
nea sotto il telaio della F14T.
MCLAREN MP4/29
Il team di Ron Dennis è stato il primo ad alzare i veli sulla monoposto del
2014 e a dimostrare al mondo intero come si poteva interpretare il rego-
lamento, per mantenere una certa deportanza sull’asse anteriore. Il muso
della McLaren 2014 è del tipo a “proboscide”, e prevede la presenza di
una struttura stretta ed arrotondata, che si spinge oltre il bordo d’attac-
co dell’ala anteriore e, nella parte terminale, si abbassa sino a toccare la
fatidica quota di 185 mm. Rispettando lo spirito del regolamento, l’aria
rivolta al fondo piatto viene catturata dalle due sezioni ellittiche ricavate
ai lati della proboscide, che agiscono in sinergia con i due supporti arcua-
ti dell’alettone centrale per creare un ampio canale di alimentazione.
L’estetica non è un granché, ma la soluzione pare funzionare....
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