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LORENZO E IL
DUBBIO GOMME
Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Dani
Pedrosa, hanno tutti dato segnali confor-
tanti nei test pre-stagione, ma è impossi-
bile non partire dal maiorchino della
Yamaha, che l'anno scorso ha tenuto la
lotta per il titolo viva fino all'ultima gara,
cosa che non accadeva dal 2006. Ha avu-
to un inverno a due velocità Jorge: in leg-
gera crisi a causa di una certa difficoltà di
adattamento alle nuove costruzioni e
mescole studiate dalla Bridgestone per il
2014, in entrambe le "tre giorni" di
Sepang è stato messo dietro con regolari-
tà dal compagno Rossi e in alcuni casi
anche dalle più veloci tra le moto private.
Lorenzo si è però ripreso appieno nell'ul-
timo test di Phillip Island, organizzato
dalla Bridgestone per le sole case ufficiali
al fine di evitare la figuraccia del 2013,
quando lo sfaldamento degli pneumatici
costrinse i team a disputare una gara
accorciata con tanto di cambio moto in
corsa. In Australia, Jorge e il suo capotec-
nico Ramon Forcada sembrano aver
ritrovato la quadratura del cerchio e si
sono riportati davanti a tutti, mettendo
dietro Pedrosa e relegando Rossi a quel
mezzo secondo di distacco che è stato il
leit-motiv del 2013 in casa Yamaha.
ROSSI A
FASI ALTERNE
Se questo è stato l'inverno di Lorenzo,
appare ovvio che per Rossi la fase pre-
campionato abbia seguito un percorso
speculare, con un inizio brillante e un
finale che lascia qualche dubbio. Dopo la
separazione da Jeremy Burgess, franca-
mente un po' troppo amara e polemica
per due persone che insieme hanno scrit-
to la storia del Motomondiale, c'era tanta
curiosità riguardo all'integrazione di Sil-
vano Galbusera nel team e nei suoi meto-
di di lavoro, ma i primi riscontri sono
sembrati subito positivi. Rossi a Sepang si
è sempre affacciato nelle posizioni di
testa, ha ritrovato il feeling con l'anterio-
re che gli eramancato nelle ultime stagio-
ni e si è mostrato in grado di forzare nuo-
vamente la frenata, uno dei momenti del-
la guida che lo ha sempre visto brillare.
Proprio nell'ultimo giorno di prove in
Malesia, il "Dottore ha chiuso davanti a
tutti con lo stesso identico tempo di
Pedrosa, esprimendo soddisfazione
riguardo alla performance da qualifica,
ma ammettendo che sul passo gara c'è
ancora da lavorare, specialmente per
quanto riguarda il consumo della gomma
posteriore. APhillip Island, però, si è vista
unapreoccupante inversionedi tendenza:
Valentino non è stato in grado neppure di
avvicinarsi al compagno di team e ha per-
so di misura anche lo scontro con lo spa-
gnolo della Honda. La speranza dei suoi
tifosi resta che questo risultato sia dovu-
to più al tipo di lavoro portato avanti per
il gommista che ad altro, e che il Rossi
2014 assomigli più a quello malese che
non a quello australiano.
MISTERO PEDROSA
DUCATI IN ASCESA
E Pedrosa? Dani non può che guardare al
2014 come l'ennesima occasione di
togliersi di dosso l'etichetta di secondo
pilota, che in Honda gli è rimasta appicci-
cata addosso findal 2006, quandonell'an-
no del debutto fu battuto da Nicky Hay-
den. Difficile pensare che possa riuscirci:
le sue performance nella fase invernale
sono state tutt'altro che da buttare, ma
quando il tuo compagno di team, con la
stessamoto, dàquasimezzo secondoa tut-
ti, anche lottare per il podio virtuale con
Lorenzo, Rossi e Dovizioso non è abba-
stanza. Unattimo, abbiamodettoDovizio-
so? Ebbene sì, e non è un errore di disat-
tenzione o un semplice speranza figlia del
campanilismo, perché le azioni del "Dovi"
e della Ducati sono risalite di botto nelle
ultimedue settimane, dopoche i primi test
della stagione avevano visto la Desmose-
dici GP14 soffrire nelle retrovie come se
nulla fosse cambiato rispetto alle scorse
stagioni. Il passaggio alla Classe Open,
annunciato inoccasionedella seconda tor-
nata di test a Sepang, sembra però aver
rivitalizzato la due ruote italiana, che già
in Malesia ha dato ottimi segnali di risve-
glio permettendo al forlivese (che per ora
sta vincendo senza patemi il confronto
interno con la newentry Cal Crutchlow) di
affacciarsi con costanza nella top 5, chiu-
dendo l'ultimo giorno in terza piazza a un
soffio da Rossi. Segnali confortanti che
hanno trovato conferma a Phillip Island e
che pur scatenando una polemica incan-
descente soprattutto da parte dellaHonda
(di cui vi diamo conto a parte) potrebbero
essere un ottimo viatico per i colori italia-
ni. Se, infatti, la scelta Open verrà confer-
mata da parte della Ducati anche per i
team satellite, anche Andrea Iannone
potrebbe disporre di una moto finalmen-
te competitiva.
OCCHIO AI FRATELLI
ESPARGARO
Sempre rimanendo in territorio Open,
non è stata solo la Ducati a stupire.
Anche la FTR-Yamaha del team NGM
guidata da Aleix Espargaro (dominato-
re fra le CRT nelle ultime due stagioni)
si è infatti affacciata spesso nelle primis-
sime posizioni, tanto da spingere qual-
che malelingua a insinuare che più che
di una FTR si tratti semplicemente di
una Yamaha M1 2013 sotto mentite spo-
glie. Quale che sia la verità, Espargaro
più di una volta ha saputo mettersi alle
spalle qualche ufficiale ed è stato rego-
larmente davanti ai team clienti che uti-
lizzano le "vere" MotoGP, a partire dal-
la Yamaha Tech 3 del fratello Pol che,
dopo un ottimo pre-stagione, ha rovina-
to tutto con una frattura della clavicola
sinistra rimediata cadendo proprio nel-
l'ultima giornata di test della stagione in
Qatar. Questo pare non gli impedirà di
essere al via a Losail, ma le sue condi-
zioni non ottimali potrebbero renderlo
facile preda dei suoi più grandi rivali tra
i privati. Stiamo parlando di Stefan
Bradl, che anche nella fase invernale si
è confermato molto veloce con la Hon-
da di Lucio Cecchinello, e di Alvaro Bau-
tista, su una moto gemella messa però
in pista da Fausto Gresini. Per loro le
prestazioni degli ufficiali sembrano dif-
ficili da raggiungere, ma di gara in gara
saranno da tenere d'occhio, visto che in
passato hanno saputo sorprendere più
di una volta.
MOTO GP
ANTEPRIMA LOSAIL
58
1...,48,49,50,51,52,53,54,55,56,57 59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,...88
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