Italiaracing.net Magazine - page 19

di merito anch'io: ho studiato tantissimo per
capire a fondo gli aspetti tecnici dei nuovi
sistemi introdotti quest'anno, e credo che
questo mi abbia permesso di dare al team
indicazioni che hanno davvero rappresenta-
to un valore aggiunto per lo sviluppo".
Nonostante ciò, in queste prime gare
della stagione sei stato fermato già tre
volte da problemi tecnici. In particola-
re sia a Monaco che a Barcellona si è
presentato un problema agli scarichi.
Paura che si tratti di un problema con-
genitonellaconfigurazionedellavettu-
ra?
"Sinceramente non so con precisione quale
sia l'origine del problema, è una di quelle
situazioni con cui il pilota ha veramente poco
a che fare. Comunque, tenendo conto quan-
to sono complicate lemonoposto quest'anno,
un problema agli scarichi non dovrebbe esse-
re la fine del mondo. Il team sta lavorando,
sono certo che sarà risolto già per il prossimo
GP".
Avete iniziato la stagione con una vet-
tura competitiva ma non avete capita-
lizzato granché. Non temete che,
andando avanti con la stagione, il
potenziale di sviluppo delle altre squa-
dre vi faccia scivolare indietro?
"Sinceramente non più di tanto. Qualcuno
diceva che già a Monaco avremmo faticato, e
invece ho centrato la seconda miglior qualifi-
cadellastagionecon il settimoposto. Il nostro
reparto tecnico non sta a guardare, anche noi
avremo degli aggiornamenti per Montreal,
quindi non mi preoccupo".
Dopo due stagioni con Daniel Ricciar-
do quest'anno ti sei trovato a fianco un
nuovo compagno di squadra, Daniil
Kvyat. Come sono cambiate le dinami-
che all'interno della squadra?
"Devo dire che per me la promozione di Ric-
ciardo inRedBull è stata senzadubbioun fat-
to positivo. A quel punto, per una questione
di esperienza, il puntodi riferimentoall'inter-
no della squadra sono diventato io e questo
mi ha portato naturalmente a fare un passo
avanti, a prendermi delle responsabilità. Il
mio ruolo è cresciuto, specialmente in un
momento così importante dal punto di vista
dello sviluppo tecnico, ed è stato molto grati-
ficante".
E Kvyat, come si è integrato con la
squadra?
"Senzadubbiobene,noncisonodubbisulfat-
to che sia bravo. Però, è un fatto innegabile, è
stato anche fortunato perché è entrato in F.1
in quello che è senza dubbio l'anno migliore
per essere un debuttante. Le macchine sono
così diverse, ed è cambiato così tanto il modo
di guidarle, che siamo ripartiti tutti da un
foglio bianco. In questa situazione la sua ine-
sperienza è stata sicuramente meno limitan-
te".
Nessun pilota è mai durato più di tre
stagioniinToroRossoetuseialtuoter-
zo anno con il team. Cosa ti aspetti per
il futuro?
"Beh, seècomeditevoi c'èpocoda fare, andrò
a casa (e ride, ndr). A parte gli scherzi, non
credo chequestioni del generepossano ridur-
si a una valutazione statistica. In Red Bull e
Toro Rosso non si sono mai fatti problemi a
mettere a piedi piloti in cui non credevano
più, e se non avessero avuto fiducia in me
avrebberopotutolasciarmiapiedigiàallafine
dello scorso anno. Se non l'hanno fatto, se
sono ancora qui, credo che sia perché credo-
noinmeenellemiecapacità.Comevihospie-
gato quest'anno la mia integrazione con lo
staff tecnico del team è cresciuta nettamente
e i risultati che stiamo ottenendo dimostrano
che sta anche dando i suoi frutti, cosa di cui il
teamsi rende perfettamente conto. Per quan-
to mi riguarda mi sento a casa, come se la
squadra fosse lamia famiglia, enoncredo che
ai piani alti abbiano intenzione di smembra-
re un pacchetto che funziona".
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