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FORMULA 1
GP SINGAPORE
Stefano Semeraro
«Una gara decente». Un secondo posto
dietro Lewis Hamilton, e soprattutto
davanti a Daniel Ricciardo, che per Seba-
stian Vettel un anno fa sarebbe stato delu-
dente - considerato anche che il tetracam-
peòn a Singapore ha vinto le tre preceden-
ti edizioni – ma che in tempi di crisi rap-
presenta quasi un successo, sicuramente
un toccasana, forse un talismano in vista
del grande gioco di mercato che si sta sca-
tenando attorno ai nomi più illustri della
F.1. A Vettel serviva una gara di orgoglio,
un colpo di reni per dimostrare che nono-
stante l'annata sciagurata lui è ancora lì,
capace di combattere, di infastidire le
frecce d'argento e soprattutto di mettersi
dietro il ragazzino che in pochi mesi lo ha
tirato giù dall'altare e trasformato in gre-
gario di lusso. E l'ha ottenuta, anche se il
sorpasso incassato da Hamilton nel fina-
le, dopo l'ultimo cambio di gomme dell'in-
glese, sicuramente gli ha urticato il mora-
le.
«Questo è un circuito chemi piace – ha rac-
contato Vettel – l'atmosfera è straordinaria
e non è un tracciato facile. Sono partito
bene, ho passato Daniel e poi ho disputato
una gara decente. Abbiamo usato un po' di
strategia quando ci siamo trovati dietro
Alonso, la safety-car è arrivata nel momen-
to peggiore per noi e alla fine gestire le gom-
me che erano finite non è stato facile. Resi-
stere a Lewis che aveva pneumatici molto
più freschi non avrebbe avuto senso,
l'obiettivo era arrivare al traguardo e devo
ammettere che è stato bello sentire il fresco
dello Champagne sul podio». Una sensa-
zione che Sebastian ha provato solo tre vol-
te quest'anno, contro le sette (di cui tre sul
gradino più alto) del suo compagno di
squadra.
Dopo la partenza movimentata con il taglio
di chicane di Alonso, al 26° e al 28° giro la
Red Bull ha giocato d'azzardo, montando
sia sulla macchina di Seb sia su quella di
Ricciardo un treno di soft: «Avevamo
perso una posizione da Fernando perché
abbiamo scelto di fermarci un giro più
tardi – ha spiegato Vettel - e puntare sul-
le soft, perché fare la stessa cosa di Alon-
so non avrebbe avuto senso. Speravamo
che non uscisse la safety-car e puntava-
mo a recuperare nell'ultimo stint. Il pia-
no è diventato ad alto rischio perché
invece la safety invece è uscita, ma siamo
stati anche fortunati perché le gomme han-
no tenuto fino alla fine».
Il rientro di Alonso al 31° giro ha rimesso
davanti le due Red Bull, ma dieci giri dopo
è arrivata la cattiva notizia per Sebastian.
««Devi rimanere in pista fino alla fine con
questi pneumatici», gli ha ordinato il box.
«Non credo di potercela fare», ha risposto
il tedesco. «Ma devi farlo, gli altri sono nel-
la stessa tua situazione», è arrivata dura la
replica. E allora Seb ha sfoderato tutta la
sua grinta e ha resistito per gli ultimi venti
giri tenendosi dietro sia Alonso sia Ricciar-
do, che scalpitava, ma che davanti alla clas-
se di Seb non ha potuto fare nulla, neppu-
re invocare la sua migliore posizione nel
mondiale per ottenere dal muretto che Vet-
tel gli lasciasse strada. L'australiano per
conto suo ha dovuto litigare con un calo di
potenza della sua power unit. «In qualifica
eravamo davvero vicini alleMercedes quin-
di in gara ci aspettavamo di più», ha
ammesso. «Ma abbiamo avuto problemi al
motore che andavano e tornavano. Abbia-
mo comunque raccolto un bel po' di punti
e sono ottimista in vista di Suzuka». Otti-
mista e diplomatico.
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